ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11797

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 470 del 03/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: PIFFARI SERGIO MICHELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 03/05/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/05/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11797
presentata da
SERGIO MICHELE PIFFARI
martedì 3 maggio 2011, seduta n.470

PIFFARI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

il lavoro nelle forze dell'ordine è riconosciuto nella letteratura e dalla dottrina delle scienze psicologiche come professione altamente stressante;

gli eventi stressanti a cui sono esposti militari e forze dell'ordine, sono molteplici e spesso riconducibili alle mansioni (scontri violenti, incidenti, disastri) o al contesto di lavoro (clima organizzativo, norme culturali) in cui si opera;

tra i numerosi studi sullo stress psicologico e mentale causato dall'attività professionale (Anshel, Robertson e Caputi, 1997; Dick, 2000; Mayhew, 2001; McNeill, 1996), già all'inizio degli anni Ottanta, sono stati ideati appositi strumenti di analisi volti proprio a misurare lo stress nelle forze di polizia, come ad esempio il «Police Stress Survey» (Spielberger et al., 1980);

da questi studi è altresì emersa, in maniera evidente, una condizione disfunzionale tipica delle professioni di aiuto (helping profession) caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione (intesa come atteggiamento distante e spersonalizzato con i propri utenti) e ridotta realizzazione professionale;

l'approccio didattico più comune in letteratura, individua due grandi categorie di stressor lavorativi in polizia (Kop, Euwema e Schaufeli, 1999; Patterson 2001): Stressor legati al contenuto del lavoro (Job content) e Strossar legati al contesto del lavoro (Job context);

una parte della dottrina sostiene la tesi secondo la quale gli effetti degli stressor legati all'aspetto organizzativo e amministrativo del lavoro sono maggiori rispetto a quelli degli stressor legati alle mansioni lavorative, acuite a volte dalla mancanza di supporto da parte dei superiori o da fattori, quali ambiente ostile, il cosiddetto «clima di genere» o la «limitazione dell'espressione emotiva»;

con il passare del tempo si è cominciato a osservare con più attenzione e da ottiche nuove il fenomeno dei suicidi nelle forze dell'ordine e lo stretto legame tra questi drammatici avvenimenti e i disturbi psicologici indotti dalla professione, dall'ambiente e dai rapporti interpersonali in tale ambito;

per quanto riguarda il tasso di suicidio tra i poliziotti, 134 casi in 10 anni, lo studio comparativo tra la popolazione generale e il personale della polizia di Stato, Cuomo e Mantineo (2001), pur rilevando un'oscillazione di poco inferiore (nel 1995) e di poco superiore (nel 1997) ai valori della media nazionale, rivela un preoccupante trend in crescita su cui influiscono, per la maggior parte di essi, non solo cause esterne o personali ma anche sensazioni, più o meno reali, di vessazione o di mobbing a cui sono sottoposti particolari soggetti in difficoltà psicologica ed emotiva;

in questo quadro si inserisce la segnalazione giunta all'interrogante di un caso emblematico di un vicesovrintendente assunto in polizia nel 1987 a seguito del regolare superamento di concorso pubblico e dimessosi nel 2002 a causa di evidenti contrasti con l'amministrazione;

le numerose anomalie amministrative subite da suddetto funzionario e denunciate agli organi competenti hanno portato a una serie di giudizi contro l'amministrazione;

il «fumus persecutionis» denunciato nel caso specifico, risulterebbe tuttora in atto, in quanto la legittima istanza di riassunzione, indebitamente respinta dal Ministero dell'interno - dipartimento della P.S. con atto annullato dal T.A.R. Lazio con sentenza immediatamente esecutiva 33229/2010 reg. sen. del 14 ottobre 2010 depositata in data 8 novembre 2010, non risulta all'interrogante essere ancora stata eseguita dall'amministrazione condannata -:

se i Ministri interrogati siano al corrente di tali situazioni di disagio e in particolare se il caso descritto sia unico o se esistano in Italia casi simili;

cosa intendano fare i Ministri interrogati per rafforzare lo sforzo affinché siano offerte agli operatori delle Forze dell'ordine migliori condizioni e supporti adeguati per far fronte a eventuali casi di disagio, in virtù della maggiore esposizione al rischio di tali operatori, a causa della delicata e difficile natura dell'attività svolta per il bene del Paese e dei cittadini;

se non ritengano opportuno intervenire adeguatamente per limitare tali dannose fonti di disagio, derivanti direttamente dalla gestione interna delle risorse umane. (4-11797)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-11797 presentata da
SERGIO MICHELE PIFFARI

Risposta. - La problematica esposta dall'interrogante è da sempre seguita con la massima attenzione dal Ministero dell'interno.
Sono, infatti, numerose le attività poste in essere dal dipartimento della pubblica sicurezza nei confronti del personale della polizia di Stato per far fronte a potenziali condizioni di disagio. Tra queste, si pone la valutazione della personalità dei candidati già nelle procedure di assunzione.
Inoltre, il Ministero dell'interno, fin dal 2003, ha sviluppato un organico programma di psicologia dell'emergenza, per il supporto ai dipendenti che hanno vissuto eventi di servizio caratterizzati da elevato potenziale psicotraumatico.
Quanto alla lamentata mancata riammissione in servizio di un ex appartenente alla polizia di Stato, si informa che in esecuzione dell'ordinanza n. 17/2012, depositata il 10 gennaio 2012, con la quale il TAR Lazio ha disposto il riesame della relativa istanza presentata dall'interessato, la competente commissione per il ruolo dei sovrintendenti ha espresso parere favorevole all'attivazione della procedura di riammissione. Il predetto ex appartenente alle Forze di polizia è stato sottoposto ai previsti accertamenti psico-fisici ed attitudinali, al termine dei quali è stato dichiarato idoneo al servizio di polizia; pertanto il medesimo, nello scorso mese di giugno, ha partecipato al prescritto corso di formazione della durata di 30 giorni e, al momento, è in attesa di assegnazione.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.