GIRLANDA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
nella zona di via Veneto a Roma, una delle aree residenziali e turistiche più prestigiose della capitale, sono attivi numerosi locali notturni e night club siti nelle traverse e nelle immediate adiacenze della stessa via Veneto;
tali locali utilizzano da tempo, nelle ore notturne di apertura, i cosiddetti «buttadentro», persone cioè adibite a convincere i passanti ad entrare ed usufruire di tali locali notturni;
questi cosiddetti promotori non sono tuttavia operanti sull'ingresso dei locali, ma su via Veneto o sugli incroci principali a maggiore passaggio;
recentemente l'interrogante, in compagnia di un amico all'uscita di un ristorante della zona, è stato direttamente testimone intorno alle ore 23 all'incrocio tra via Ludovisi e via Emilia dell'incresciosa insistenza di uno di tali promotori di locali notturni, di circa settant'anni e indossante malgrado l'ora notturna un cappello da baseball, che con particolare ostinazione proferiva offerte del tipo «dolce vita», «bel locale con belle ragazze» e simili proposte;
al fermo rifiuto di un passante e alla richiesta dello stesso di non essere ulteriormente disturbato, tale personaggio si rivolgeva aggressivamente con una espressione gergale romanesca «allora vattene o ti spanzo» facendo alludere presumibilmente, nel significato di tale espressione, al possesso di armi da taglio;
tali personaggi, nel promuovere i locali, fanno tutti riferimento esplicito a giovani donne attraenti che è possibile incontrare all'interno del night club, ed è frequente assistere a discussioni animate o intimidazioni verbali nei confronti di passanti che chiedono di non essere importunati con tali ambigue profferte;
negli anni molti di questi locali sono stati più volte sottoposti a sequestro e chiusura temporanea da parte della magistratura e della questura di Roma, come riportato ampiamente nelle cronache giornalistiche, ricominciando tuttavia l'attività non appena terminate le misure giudiziarie cautelari -:
se il Ministro non intenda, anche tramite la prefettura di Roma, avviare misure che consentano di liberare le strade adiacenti via Veneto da tale fenomeno, che rende impossibile per i residenti rientrare presso le loro abitazioni dopo le 21 senza essere più volte fermati ad ogni incrocio dai suddetti procacciatori e che compromette inoltre l'immagine turistica di una delle aree di maggiore attrazione e prestigio della capitale.
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