ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
nel cuore del basso Salerno, nel parco dei Paduli-Bosco Belvedere, nella incontaminata vallata di Sombrino, nel protetto parco della Serra di Supersano, si sta perseguendo la realizzazione di un eliporto, un aeroporto per elicotteri di grave impatto per tutto ciò che comporterebbe in termini di infrastrutture ed inquinamento visivo, acustico e chimico connesso;
varie associazioni del territorio hanno sollevato il problema, e l'associazione Italia Nostra ha invitato, anche, ai sensi dell'articolo 9 della legge 241 del 1990, il comune di Supersano a non proseguire nella strada intrapresa, tenendo conto della vocazione vera del parco e della vallata, quella agrituristica che già dà sostentamento a decine di famiglie e che si rischia invece così di pregiudicare gravemente, e suggerendo una diversa scelta ubicativa dell'impattante infrastruttura per elicotteri, magari nella zona industriale del paese, già area degradata, dove l'eliporto potrebbe avere un senso, in termini di vicinanza al paese (solo 1,5 chilometri) per il presidio 118 per eli-soccorso, con cui si vuole giustificare l'infrastruttura, ed in termini di preesistenza di una comoda infrastrutturazione stradale già esistente;
l'attuale ubicazione del progetto di eliporto è infatti notevolmente distante dal presidio ospedaliero di Casarano, il più vicino (a 6 chilometri di distanza in linea d'aria), dallo stesso centro abitato di Supersano (il più vicino centro abitato), che vi dista ben 5 chilometri circa, senza contare chilometri di strade che occorrerà realizzare ex novo per raggiungerlo (sfregiando un ecosistema unico di tratturi, stradine medioevali in ciottoli e carrarecce sterrate) ed il fatto che è prevista una identica struttura per elicotteri a soli circa 6 chilometri di distanza, sempre nella vasta area rurale intercomunale in cui la regione Puglia sta procedendo alla definitiva istituzione del parco dei Paduli, o ai suoi immediati confini, nei feudi di Maglie-Melpignano in località Cortidroso; anche questo secondo eliporto è ubicato in piena campagna, dunque, e ben lontano da centri abitati e da centri ospedalieri, nonostante lo si giustifichi, anche in questo caso, con il discorso della nascita di un centro di soccorso sanitario con elicotteri per eli-trasporto di casi urgenti. Il dubbio che si stiano realizzando delle «cattedrali nel deserto», anche eventualmente con finanziamenti pubblici, che possano arrecare più danni al territorio che i benefici invece prospettati, è pertanto forte;
agli interroganti non risulta che la sperduta campagna di Supersano sia una zona caratterizzata da turismo di massa, come una località costiera, né un presidio ospedaliero, situazioni dove un simile eliporto per trasporti civili avrebbe un sensore e si dovrebbe accogliere con favore; il cuore del Salento, inoltre non è un area montagnosa e accidentata, bensì un'area pianeggiante e ben infrastrutturata dal punto di vista viario, tale da potersi giustificare un tale addensamento di elisuperfici;
il progetto interessa un'area di pregio naturalistico, storico e paesaggistico «vincolata», oasi naturale dove vivono le cicogne, e numerosi altri animali protetti, nonché incanto di antiche masserie, e viuzze sterrate, tra querce monumentali e millenarie dell'antica Foresta del Belvedere;
nei pressi dell'eliporto, verrebbe a trovarsi la Masseria Macrì, splendido casino di caccia affrescato, stupendamente recuperato e restaurato dai suoi operosi proprietari, che hanno anche svolto attività di rimboschimento; tutto un lavoro sul paesaggio che conserva testimonianza archeologiche di età e suggestioni protostoriche, come menhir, sino ai nostri giorni, che oggi rischia di essere vanificato; l'eliporto risulterebbe inoltre ridondante rispetto ad un'identica infrastruttura, un'elisuperficie attrezzata nella stessa maniera e con le stesse destinazioni e finalità di interesse pubblico e privato, autorizzata in contrada Cortidroso a poche centinaia di metri da quella contestata (in contrada Macrì); una elisuperficie, quella di Cortidroso, il cui iter autorizzativo sarebbe già in avanzato stato di ultimazione;
sussistono perplessità di tipo finanziario rispetto a questa coincidenza temporale in merito a quella che si configura come una «corsa» alla realizzazione di elisuperfici in Salento;
vi sarebbero, sulla base di alcune proposte, soluzioni di ben più ragionevole ubicazione in altri siti del feudo comunale di Supersano, di ben minore impatto e di vera utilità sociale, quale l'ubicazione nella zona industriale del paese;
si tenga poi presente che nel Salento è possibile la realizzazione a breve di grossi centri ospedalieri che si dovranno dotare di elisuperfici, o anche il fatto che tanti grossi centri ospedalieri preesistenti sono sprovvisti di eli-superficie per eli-soccorso, dati questi da cui si evince l'inconsistenza della giustificazione sanitaria di «pubblica utilità» degli eliporti privati sperduti nei campi, come quello nella campagna di Supersano in contrada Macrì, della ditta Alidaunia, realizzato con soldi pubblici elargiti dalla regione Puglia, proprio a seguito della dichiarata «utilità sociale», ma che la ditta pare potrà comunque utilizzare privatamente per eventuale servizio di trasporto civile di passeggeri, per trasporto merci e per atterraggio di altri elicotteri privati, tutto un business privato dunque in cui si ravvede ben poco di «pubblica utilità» -:
di quali informazioni disponga in merito il Governo;
se e quali iniziative si intendano promuovere, per le rispettive competenze, al fine di fare valere i vincoli esistenti, compresi quelli forestali e a tutela delle piante monumentali di quercia, presenti nell'area interessata alla realizzazione dell'eliporto in questione in contrada Macrì nel feudo di Supersano e del paesaggio tutto, ad oggi incontaminato della vallata di Sombrino.(4-11662)