ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11092

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 442 del 01/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 01/03/2011
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 01/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 01/03/2011
Stato iter:
16/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/04/2012

SOLLECITO IL 19/04/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/07/2012

CONCLUSO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11092
presentata da
IVANO STRIZZOLO
martedì 1 marzo 2011, seduta n.442

STRIZZOLO, MARAN e ROSATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

in data 1o ottobre 2009 i firmatari del presente atto hanno presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-04383 con cui si segnalava la perdurante gravità della situazione all'interno del Centro di identificazione e di espulsione (CIE) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia), con continui episodi di violenza recanti pesanti danni a persone e strutture;

a tale interrogazione, da parte del Ministro interrogato, non è mai stata data risposta nonostante ben otto solleciti effettuati nei giorni 7 dicembre 2009, 6 maggio 2010, 1o giugno 2010, 21 luglio 2010, 14 settembre 2010, 22 settembre 2010, 15 dicembre 2010 e 16 dicembre 2010 e conseguenti ad altrettante situazioni di emergenza o gravi fatti accaduti all'interno del CIE dove il personale di servizio, le forze dell'ordine e anche ospiti tranquilli sono stati oggetto di aggressioni da parte di altri ospiti, spesso datisi successivamente alla fuga;

in data 25 novembre 2010 veniva presentata l'interrogazione a risposta scritta n. 4-09712, a firma dell'onorevole Ivano Strizzolo, con cui si richiamava ancora una volta la necessità di conoscere le iniziative che il Ministro interrogato intendeva assumere sempre in relazione a disordini gravi verificatisi all'interno del CIE di Gradisca d'Isonzo;

in detta interrogazione si chiedeva, altresì, di conoscere la posizione del Ministro interrogato anche in relazione alle molteplici disfunzioni emerse nella gestione del CIE che hanno determinato notevole preoccupazione anche nella popolazione locale, soprattutto a seguito dei numerosi episodi di fuga dal Centro;

nei giorni scorsi, dopo l'arrivo nel CIE di Gradisca d'Isonzo di immigrati provenienti da Lampedusa, sono accaduti nuovi gravi episodi con incendi e disordini che hanno ulteriormente allarmato le forze dell'ordine e l'intera comunità locale di Gradisca d'Isonzo;

a seguito di tali fatti, il CIE risulta pesantemente danneggiato, con una conseguente ridottissima capacità ricettiva per nuovi gruppi di immigrati, provenienti in prevalenza dal Maghreb, e con una ancor più grave difficoltà di gestione per la pluralità di soggetti ospitati, con caratteristiche personali, linguistiche e culturali completamente diverse;

la preoccupante situazione di tensione, che pervade da tempo la realtà interna ed esterna del CIE, è stata più volte segnalata, a tutte le autorità competenti, anche dall'amministrazione comunale di Gradisca d'Isonzo che ha fatto fronte, sempre con grande tempestività e spirito di collaborazione, alle situazioni di emergenza che da tempo si stanno susseguendo nel CIE;

sempre nei giorni scorsi, anche i rappresentanti sindacali delle forze di polizia hanno più volte segnalato la insostenibile condizione in cui stanno operando all'interno di una struttura che presenta sempre maggiori rischi nonostante le ingenti risorse pubbliche destinate negli ultimi anni;

soprattutto in questi giorni emerge, nella popolazione locale e dei comuni contermini, un senso di abbandono e di disinteresse da parte dello Stato rispetto ad una realtà che si è fatta via via sempre più pesante e preoccupante per la sicurezza e per l'incolumità sia delle persone addette alla gestione e sorveglianza del Centro che da parte della popolazione del territorio maggiormente interessato -:

quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intenda assumere per garantire sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti umani nella gestione del CIE;

quali siano gli intendimenti del Ministro in relazione al futuro del CIE di Gradisca d'Isonzo, anche alla luce degli eventi straordinari che stanno interessando il Nord Africa con un aumento di immigrati e profughi in fuga da quei territori e delle valutazioni e delle istanze più volte rappresentate dall'amministrazione comunale alle autorità competenti.(4-11092)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 16 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 666
All'Interrogazione 4-11092 presentata da
IVANO STRIZZOLO

Risposta. - Il centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo, realizzato nel 2006, è stato interessato negli anni da significativi lavori di ristrutturazione e di riqualificazione, nell'ottica di coniugare le esigenze di sicurezza con quelle di garanzia della qualità dell'accoglienza e dell'assistenza da erogare agli ospiti.
La capienza del centro era inizialmente di 248 posti, anche se la struttura è stata spesso utilizzata ben al di sotto delle sue reali capacità ricettive.
Peraltro, gli incendi e i disordini verificatisi a gennaio e febbraio del 2011 hanno determinato l'inagibilità della quasi totalità delle camerate.
Secondo quanto riferito dal prefetto di Gorizia, gli episodi di tensione erano riconducibili alla consapevolezza degli ospiti di non poter usufruire della protezione internazionale per mancanza dei requisiti richiesti dalla legge e alla volontà della maggioranza dei cittadini stranieri di sottrarsi all'attuazione del provvedimento di espulsione.
I lavori di straordinaria manutenzione, iniziati il 15 gennaio 2011, termineranno entro la prossima estate.
L'intervento prevede l'implementazione dei sistemi di sicurezza passivi, con tecnologia di alto livello, e la ristrutturazione delle zone destinate agli ospiti.
In particolare la zona verde e la zona rossa, le cui ristrutturazioni sono già state ultimate, prevedono una capienza, rispettivamente di 44 posti e 68 posti; mentre per la zona blu, con capienza di 136 posti, sono ancora in corso i lavori di recupero.
L'iniziale quadro economico finanziato è stato rideterminato a seguito dei citati episodi di vandalismo.
Dopo i fatti dello scorso anno, non si sono verificati episodi di particolare criticità presso la struttura che attualmente ospita circa 24 cittadini stranieri.
Va rilevato anche che, in relazione all'attività di gestione del CIE, è in corso un'indagine della procura della Repubblica presso il tribunale di Gorizia.
Si ritiene opportuno evidenziare che sulla struttura di Gradisca - come su tutte le altre presenti sul territorio nazionale - il Ministero dell'interno svolge, attraverso le prefetture, una costante attività di monitoraggio, finalizzata ad assicurare adeguate condizioni di vivibilità e il pieno rispetto dei diritti delle persone ospitate. In particolare, tale vigilanza mira ad accertare che siano garantiti il rispetto delle diverse appartenenze culturali, etniche, religiose e linguistiche, una adeguata assistenza socio-sanitaria, l'informazione legale (anche usufruendo del gratuito patrocinio), l'interpretariato e la mediazione culturale, nonché ottimali standard nelle prestazioni e nei servizi resi alla persona (igiene personale, vitto, lavanderia ed altro).
L'esigenza primaria che guida l'azione delle amministrazioni interessate, pertanto, è quella di garantire la decorosa permanenza nella struttura, intervenendo ogni qual volta dalle verifiche effettuate emergano profili di criticità.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.