STRIZZOLO, MARAN e ROSATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
in data 1
o ottobre 2009 i firmatari del presente atto hanno presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-04383 con cui si segnalava la perdurante gravità della situazione all'interno del Centro di identificazione e di espulsione (CIE) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia), con continui episodi di violenza recanti pesanti danni a persone e strutture;
a tale interrogazione, da parte del Ministro interrogato, non è mai stata data risposta nonostante ben otto solleciti effettuati nei giorni 7 dicembre 2009, 6 maggio 2010, 1
o giugno 2010, 21 luglio 2010, 14 settembre 2010, 22 settembre 2010, 15 dicembre 2010 e 16 dicembre 2010 e conseguenti ad altrettante situazioni di emergenza o gravi fatti accaduti all'interno del CIE dove il personale di servizio, le forze dell'ordine e anche ospiti tranquilli sono stati oggetto di aggressioni da parte di altri ospiti, spesso datisi successivamente alla fuga;
in data 25 novembre 2010 veniva presentata l'interrogazione a risposta scritta n. 4-09712, a firma dell'onorevole Ivano Strizzolo, con cui si richiamava ancora una volta la necessità di conoscere le iniziative che il Ministro interrogato intendeva assumere sempre in relazione a disordini gravi verificatisi all'interno del CIE di Gradisca d'Isonzo;
in detta interrogazione si chiedeva, altresì, di conoscere la posizione del Ministro interrogato anche in relazione alle molteplici disfunzioni emerse nella gestione del CIE che hanno determinato notevole preoccupazione anche nella popolazione locale, soprattutto a seguito dei numerosi episodi di fuga dal Centro;
nei giorni scorsi, dopo l'arrivo nel CIE di Gradisca d'Isonzo di immigrati provenienti da Lampedusa, sono accaduti nuovi gravi episodi con incendi e disordini che hanno ulteriormente allarmato le forze dell'ordine e l'intera comunità locale di Gradisca d'Isonzo;
a seguito di tali fatti, il CIE risulta pesantemente danneggiato, con una conseguente ridottissima capacità ricettiva per nuovi gruppi di immigrati, provenienti in prevalenza dal Maghreb, e con una ancor più grave difficoltà di gestione per la pluralità di soggetti ospitati, con caratteristiche personali, linguistiche e culturali completamente diverse;
la preoccupante situazione di tensione, che pervade da tempo la realtà interna ed esterna del CIE, è stata più volte segnalata, a tutte le autorità competenti, anche dall'amministrazione comunale di Gradisca d'Isonzo che ha fatto fronte, sempre con grande tempestività e spirito di collaborazione, alle situazioni di emergenza che da tempo si stanno susseguendo nel CIE;
sempre nei giorni scorsi, anche i rappresentanti sindacali delle forze di polizia hanno più volte segnalato la insostenibile condizione in cui stanno operando all'interno di una struttura che presenta sempre maggiori rischi nonostante le ingenti risorse pubbliche destinate negli ultimi anni;
soprattutto in questi giorni emerge, nella popolazione locale e dei comuni contermini, un senso di abbandono e di disinteresse da parte dello Stato rispetto ad una realtà che si è fatta via via sempre più pesante e preoccupante per la sicurezza e per l'incolumità sia delle persone addette alla gestione e sorveglianza del Centro che da parte della popolazione del territorio maggiormente interessato -:
quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intenda assumere per garantire sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti umani nella gestione del CIE;
quali siano gli intendimenti del Ministro in relazione al futuro del CIE di Gradisca d'Isonzo, anche alla luce degli eventi straordinari che stanno interessando il Nord Africa con un aumento di immigrati e profughi in fuga da quei territori e delle valutazioni e delle istanze più volte rappresentate dall'amministrazione comunale alle autorità competenti.(4-11092)