ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11065

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 441 del 28/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 28/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 28/02/2011
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 28/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 28/02/2011
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11065
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 28 febbraio 2011, seduta n.441

DI PIETRO, DI GIUSEPPE e ROTA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

la conferenza delle regioni e delle province autonome, con un documento approvato il 17 febbraio 2011, ha manifestato preoccupazione per la continuità nell'esercizio delle funzioni relative alla tenuta dei libri genealogici e ai controlli funzionali del bestiame, sottolineando la difficile situazione in cui versa il sistema a seguito dei pesanti tagli operati dal decreto-legge n. 78 del 2010;

nel 2010 gli stanziamenti pubblici per i controlli e i miglioramenti erano arrivati a 62 milioni di euro, cifra forse non sostenibile; poi la politica aveva ipotizzato un taglio a soli 25 milioni di euro (stanziamento limitato, ma al quale gli operatori del settore si stavano rassegnando);

il decreto «mille proroghe» che per prassi comprende norme eterogenee, nel 2011, ha inflitto un duro colpo al settore italiano dell'allevamento, lasciandolo privo dei finanziamenti essenziali per tutelare la qualità della zootecnia italiana;

l'intero sistema rischia di essere smantellato con pesanti ricadute innanzitutto di natura occupazionale (rischiano infatti di perdere il lavoro gli oltre 4.000 addetti del settore), compromettendo altresì definitivamente la sicurezza alimentare e la tracciabilità delle produzioni zootecniche, con pesanti oneri anche in termini di perdita di competitività del Paese;

il decreto «mille proroghe» non recepisce nulla per salvaguardare questo settore, ma com'è già accaduto ogni sei mesi riesce a trovare i soldi per coprire la rateizzazione delle multe che devono pagare i produttori di latte che hanno sforato le quote, calpestando così tutti gli allevatori che hanno seguito le regole -:

quali iniziative e provvedimenti urgenti il Ministro intenda adottare al fine di evitare che l'intero sistema zootecnico venga smantellato e come giustifichi il protrarsi dell'ennesima rateizzazione fatta a favore degli allevatori che hanno sforato le quote latte. (4-11065)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-11065 presentata da
ANTONIO DI PIETRO

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame vorrei far presente che la mia amministrazione, al fine di mantenere una struttura unitaria del sistema delle associazioni allevatori sul territorio nazionale (presupposto fondamentale di competitività della zootecnica italiana) aveva già avanzato una proposta di rimodulazione finanziaria delle disponibilità recate dai capitoli 7637 e 7638 del proprio bilancio di previsione, risorse finalizzate all'attuazione delle funzioni amministrative trasferite alle regioni, destinate però alle sole regioni a statuto speciale.
Tale proposta di rimodulazione (che avrebbe consentito di destinare la somma complessiva di euro 25 milioni alle attività di miglioramento genetico per tutte le regioni), seppur approvata dal comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura nella seduta del 23 giugno 2011, non ha ottenuto il parere favorevole del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto non compatibile con la normativa di bilancio.
Pertanto, a fronte di tale parere lo «schema d'intesa» è stato prontamente rimodulato, lasciando inalterata la dotazione finanziaria di ciascun capitolo, in modo da destinare alle attività di miglioramento genetico del bestiame tutti i fondi recati dal capitolo 7637 (pari a 9 milioni di euro) e parte dei fondi recati dal capitolo 7638 (nella misura di 16 milioni di euro) rientrando, tali attività, tra quelle trasferite alle regioni ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 maggio 2001.
A seguito del parere favorevole dal Ministero dell'economia e delle finanze, e acquisito un nuovo parere positivo dal comitato permanente agricoltura nella seduta del 21 luglio 2011, la suddetta proposta è stata quindi trasmessa alla Conferenza Stato regioni che si è dichiarata favorevole. Pertanto, è stato ad essa inoltrato il programma annuale dei controlli funzionali concernente i criteri e gli indirizzi unitari in conformità all'articolo 2 della legge n, 280 del 1999.
Detto programma, elaborato dalla mia amministrazione a seguito di numerose riunioni del Comitato di monitoraggio ha previsto, per il 2011, la riorganizzazione del sistema degli allevatori, con l'attivazione di un sistema operativo regionale (cioè, basato su associazioni regionali di allevatori) a fronte delle associazioni provinciali. L'implementazione di tale sistema (che in alcune regioni è ancora in fase di realizzazione) consente una riduzione del costo dell'attività di un ulteriore 10 per cento rispetto all'anno precedente, con una spesa prevedibile di 69 milioni e un contributo massimo concedibile di 55,2 milioni.
Il Programma in parola, oltre ad indicare le «linee di indirizzo tecnico per la riorganizzazione dei sistemi dei controlli» (che consentiranno di mantenere dei buoni livelli qualitativi del servizio e, al contempo, di perseguire ulteriori economie), propone la ripartizione fra le Regioni della disponibilità finanziaria di 25 milioni considerati nella succitata intesa.
Il 22 settembre 2012, pertanto, la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ha sancito l'intesa sul programma dei controlli dell'attitudine produttiva per la produzione del latte e/o della carne svolti dalle associazioni degli allevatori per ogni specie, razza o tipo genetico per l'anno 2011, ivi compresa la ripartizione dei 25 milioni per il miglioramento genetico. Con successivi provvedimenti si è poi provveduto al pagamento, a favore delle citate regioni, delle somme impegnate.
Riguardo l'attività per l'anno 2012, abbiamo provveduto a predisporre una nuova proposta di programma in cui sono stati ridefiniti sia i parametri tecnici che economici utilizzando la metodologia e i criteri previsti dal «manuale per il finanziamento dell'attività di tenuta dei libri genealogici e dei controlli funzionali delle associazioni provinciali allevatori», denominato «manuale del forfait».
Le linee guida, rese operative a partire da quest'anno, hanno riguardato l'aumento dell'efficienza e dell'efficacia dell'attività delle strutture periferiche tramite la regionalizzazione dei servizi, la multifunzionalità del dato di controllo funzionale, la qualificazione dell'attività, la riduzione dei costi della raccolta dei dati tramite l'introduzione dei controlli funzionali semplificati, l'utilizzo di tecnologie di campo innovative, la riorganizzazione dei laboratori di analisi, l'accentramento dei servizi comuni, l'utilizzo di nuove procedure informatiche e banche dati relazionali ed una maggiore e più responsabile partecipazione finanziaria degli allevatori al sistema.
Anche per le associazioni nazionali degli allevatori (che gestiscono in Italia i diversi libri genealogici delle specie e delle razze animali di maggior interesse economico) sono stati previsti nuovi modelli organizzativi (condivisione delle banche dati, dimensionamento tecnico organizzativo delle attività sul territorio, linee per accorpamento e condivisione servizi uffici periferici libri genealogici e controlli funzionali, linee per ANA).
Il predetto programma, esaminato e condiviso, con modifiche, dal Comitato di monitoraggio di cui al decreto ministeriale 23485 del 13 novembre 2006 è stato trasmesso alle regioni e alle associazioni degli allevatori per acquisire eventuali osservazioni, prima di sottoporlo alla conferenza Stato regioni per la prevista intesa.
Il documento riporta, per province e per regione, la spesa ammessa e il relativo contributo nazionale per l'anno 2012 (pari, rispettivamente, ad euro 64.033.969 ad euro 50.191.322,98) nonché gli indirizzi per l'elaborazione delle linee guida per la riorganizzazione del sistema della selezione animale.
Per quanto riguarda, infine, le proroghe del pagamento delle rate delle «quote latte», vorrei precisare che il cosiddetto decreto mille proroghe non ha istituito ulteriori rateizzazioni, ma solo prorogato di 6 mesi la settima rata, in scadenza il 31 dicembre 2010, del programma di rateizzazione adottato nel quadro della decisione 2003/530/CE. La norma riguardante la quote latte, infatti, ha cessato la sua operatività il 30 giugno 2011 e non è stata reiterata.
La Commissione europea, tuttavia, ritenendo la proroga in parola un «aiuto di Stato», ha avviato un procedimento ai sensi dell'articolo 108 paragrafo 2 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea ed ha invitato il nostro Paese a presentare osservazioni al riguardo.
Le considerazioni che abbiamo fornito sostengono la possibilità di imputare l'aiuto in parola a quello cosiddetto de minimis, tenuto conto dell'entità ridotta dell'importo complessivo dell'aiuto (che ammonta a circa 50.000 euro) nonché dell'esiguità degli importi riferiti a ciascun soggetto (nella maggior parte dei casi, inferiori a 100 euro e in molti casi inferiori ad 1 euro, mentre l'importo massimo dell'aiuto riferito al singolo soggetto ammonta, per un solo caso, a meno di 700 euro, mentre tutti gli altri importi sono nettamente inferiori).
Abbiamo inoltre evidenziato la scarsa incidenza della proroga sul pagamento della settima rata in quanto oltre l'85 per cento dei pagamenti è avvenuto entro i termini prescritti.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.