ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10899

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 435 del 16/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: TESTA FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/02/2011
Stato iter:
27/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/11/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/11/2012

CONCLUSO IL 27/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10899
presentata da
FEDERICO TESTA
mercoledì 16 febbraio 2011, seduta n.435

FEDERICO TESTA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


secondo quanto si apprende da un articolo pubblicato sul Corriere di Verona del 4 febbraio 2011 i poliziotti in servizio presso la questura di Verona dispongono di un limitatissimo numero di giubbotti antiproiettile del modello cosiddetto «sottocamiciale», ovvero quelli che possono essere indossati sotto gli indumenti senza che se ne noti la presenza, e che, soprattutto, diversamente da quelli tradizionali, consentono libertà di movimento a bordo dei veicoli di servizio, e più in concreto consentono di salire e scendere dalle auto. Quelli tradizionali, invece, di fatto irrigidiscono il tronco di chi lo indossa, rivelandosi un pericoloso impedimento nelle fasi più delicate degli interventi;


si tratterebbe in altri termini di una protezione da usare in particolari servizi investigativo - operativi, che consente a personale delle forze di polizia in abiti civili di eseguire pedinamenti ed appostamenti nei quali è presumibile possa verificarsi un conflitto a fuoco;


in effetti il pezzo giornalistico prende le mosse da una sparatoria avvenuta in provincia di Modena pochi giorni prima, nel corso della quale è deceduto uno dei rapinatori che gli uomini della squadra mobile della questura di Verona, grazie ad intercettazioni telefoniche, sapevano avrebbero tentato di commettere una rapina. Il redattore dell'articolo evidenzia che i circa dieci poliziotti della questura di Verona, che date le circostanze dovevano necessariamente indossare abiti civili e dissimulare la loro presenza sul luogo dell'appostamento, disponevano di soli sei giubbotti antiproiettile del tipo sottocamiciale. Scendendo nel dettaglio il giornalista ha rappresentato che in realtà la squadra mobile dispone di soli tre giubbotti, mentre gli altri tre erano stati chiesti in prestito alla Digos, che li utilizza ordinariamente per le scorte ai politici;


nel contributo sono state pubblicate anche le dichiarazioni dei rappresentanti territoriali di pressoché tutte le sigle sindacali della polizia di Stato, a tenore delle quali questa situazione sarebbe imputabile alla limitata capienza dei fondi di bilancio destinati all'approvviggionamento ed al rinnovo degli equipaggiamenti. Una situazione grave al punto che negli altri reparti della polizia di Stato della provincia di Verona, che pure operano con modalità quali quelle dianzi segnalate, non solo non sarebbe disponibile alcun giubbotto sottocamiciale, ma addirittura i giubbotti in dotazione, di vecchia generazione e quindi affetti dai vizi dianzi segnalati, sarebbero per giunta scaduti di validità, essendo il materiale protettivo soggetto a naturale decadimento;



in base alle informazioni assunte il costo dei giubbotti antiproiettile sottocamiciali, che tra l'altro vengono indossati anche dalle personalità più esposte a rischio attentati e dalle loro scorte, varia in una forbice compresa all'incirca tra i 700 e i 2000 euro. Dotare quindi la questura di Verona di almeno una ventina di questi modelli comporterebbe un impegno di spesa decisamente contenuto, nell'ordine approssimativo di una somma che può essere stimata intorno ai 25 mila euro;


per quanto è dato sapere la questura di Verona ha da tempo sollecitato l'invio del materiale in questione, senza invero ottenere risposta al riguardo -:


se sia vero che, a fronte di spese sostanzialmente irrilevanti, si metta in discussione la sicurezza della vita di poliziotti per un'asserita carenza di fondi di bilancio;


che cosa intenda fare il Ministro interrogato per rimuovere questa situazione che, se rispondente al vero, oltre che una violazione di ogni comune buon senso, rappresenterebbe, ad avviso dell'interrogante, una vergognosa disistima delle vite del personale delle forze di Polizia che, come attestato dal successo dell'operazione conclusiva delle lunghe indagini condotte nella vicenda della rapina in provincia di Modena di cui in premessa, non esitano a mettere generosamente a rischio la loro stessa incolumità per assicurare alla giustizia pericolosi criminali armati.
(4-10899)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 27 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 724
All'Interrogazione 4-10899 presentata da
FEDERICO TESTA

Risposta. - La questura di Verona ha a disposizione 94 giubbotti antiproiettile del tipo «morbido», sei giubbotti del tipo «sottocamiciale» di cui tre a disposizione della squadra mobile e tre a disposizione dell'ufficio Digos.
Entrambi i tipi di giubbotto antiproiettile in uso al personale dipendente soddisfano i requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti.
Per fronteggiare al meglio le richieste provenienti dalle varie questure, il 15 marzo 2011, la competente direzione del dipartimento della pubblica sicurezza, a seguito di licitazione privata campionata in ambito Ue/Wto, ha stipulato un contratto con Rti Eyntex s.a. - Montexo srl, per la fornitura di 500 giubbetti antiproiettile «sottocamiciali», già parzialmente distribuiti. Successivamente vi è stata una trattativa privata per l'acquisizione di 250 manufatti, cui si aggiungono 100 giubbotti acquisiti in sede di «quinto d'obbligo».
Nel presente esercizio finanziario 2012 si è dato avvio alle procedure di gara per l'approvvigionamento di ulteriori 500 giubbotti antiproiettile del tipo «sottocamiciale».

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.