SCHIRRU. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
i lavoratori dell'ente lirico di Cagliari, da tre mesi senza stipendio, vivono ormai nell'incertezza quotidiana, aggravata dalla totale assenza di un interlocutore. Il sovrintendente, come è stato messo in evidenza anche con l'interrogazione presentata nel novembre 2010 (atto n. 5/03699) denunciando le difficoltà finanziarie dell'ente, il dissesto del bilancio e le incapacità gestionali, non si presenta da oltre un mese;
durante un incontro avuto nel mese di gennaio 2011 con i lavoratori dell'ente, si sono ribadite alcune criticità: oltre alla situazione locale, anche la vertenza dei tagli al FUS, come l'interrogante aveva preannunciato in occasione della riforma, è insufficiente a soddisfare le esigenze delle 14 fondazioni liriche e nel richiedere più fondi pubblici per lo spettacolo sono necessarie misure mirate e risolutive, quali ad esempio le riduzioni fiscali per soggetti privati che investono nella cultura;
occorre cambiare gestione ed amministrazione: non sono più ammessi acquisti dissennati e spese folli; è necessario eliminare le assunzioni clientelari e assumere solo quelle figure indispensabili ed utili alle produzioni e attività di lungo periodo. È necessario lavorare affinché il teatro sia davvero capace di agire su tutto il territorio regionale, che vive con fondi nazionali, regionali,delle amministrazioni locali, di banche e imprese e singoli sostenitori: solo così sarà possibile risanare i debiti e non far morire la cultura. Si deve evitare in tutti i modi, come già accade altrove in Italia, di ricorrere ai contratti di solidarietà e alla cassa integrazione;
ciò che risulta ancora incomprensibile è che un teatro come il Lirico di Cagliari sia arrivato a questa crisi malgrado le enormi potenzialità, il ridotto numero di lavoratori, il finanziamento sostanzioso della regione Sardegna, sei bilanci in pareggio e l'intero bacino di pubblico regionale;
evidentemente l'importante propaganda che ha visto questo teatro come uno dei più virtuosi, cela, invece, una crisi strutturale di cui si sta approfittando e le cui conseguenze vorrebbero farsi ricadere sui soli lavoratori. Le risposte del Governo arrivate con l'interrogazione n. 5/03699, sono state, ad avviso dell'interrogante elusive e tuttora resta da chiarire come il Ministero intenda risolvere la situazione della governance del teatro, mancando indirizzi e indicazioni utili. Non si è voluto prendere atto della precarietà del personale né si sono date certezze sui finanziamenti FUS per la programmazione artistica culturale per i prossimi anni. Il finanziamento di 7.987.534 euro per il 2010, su cui però non è stata data certezza né sulla data di erogazione e né se si tratta di un finanziamento di carattere ordinario oppure straordinario, su cui si aspetta una risposta in tempi brevi;
la notizia di assegnazione di 500.000 euro al teatro, che risale alle prime settimane dell'anno, deve ancora essere concretizzata;
intanto, è passato nel consiglio regionale della Sardegna l'emendamento sul contributo annuo alla fondazione teatro lirico di Cagliari che, seppure con mezzo milione in meno rispetto alla richiesta di due milioni di euro, prevede almeno che il finanziamento sia direttamente alla Fondazione, e non genericamente per manifestazioni e attività di spettacolo;
ci si aspetta ora è che si esca subito dalla situazione critica in cui versano i lavoratori, tutti senza stipendio da circa tre mesi -:
se non ritenga urgente fornire dei chiarimenti in merito alla situazione debitoria, patrimoniale e finanziaria della fondazione e, in seguito ai tagli al FUS, quale sia la quota esatta di finanziamenti assegnata alla Fondazione teatro Lirico di Cagliari e quando questa cifra possa essere erogata;
se non ritenga opportuno sollecitare presso il consiglio di amministrazione la nomina di un nuovo sovrintendente con criteri di trasparenza;
se non ritenga urgente assumere ogni iniziativa di competenza per reintegrare al più presto i lavoratori per le attività programmatiche e di biglietteria, poiché il lirico non è un ente di mera esecuzione come, ad avviso dell'interrogante, è stato trattato finora ma di produzione di spettacoli e di esportazione di essi. (4-10626)