ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10553

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 422 del 24/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 24/01/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/10/2011
Stato iter:
02/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 27/10/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2012

CONCLUSO IL 02/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10553
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
lunedì 24 gennaio 2011, seduta n.422

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riporta un articolo pubblicato dal quotidiano L'Unità del 21 gennaio 2011, «Emilia Romagna e Basilicata, in particolare la località Craco nel materano, sono in cima a una lista in mano alla Sogin, la società statale che gestisce il decommissioning (lo smantellamento) delle vecchie centrali, stilata da tempo ma mai rivelata. Una lista che comprende anche altre regioni: Toscana, Lazio, Sardegna, Campania, Puglia»;

i siti «ritenuti più idonei» sarebbero dunque già stati individuati da tempo nonostante la Sogin abbia sempre smentito la circostanza e avesse fatto trapelare lo scorso settembre una rosa di siti in base alla quale le aree papabili sarebbero 52;

secondo un'intercettazione telefonica del luglio del 2008 fatta dalla procura di Potenza, Silvio Cao, già componente il consiglio di amministrazione di Sogin e molto amico del generale Carlo Jean alle 8.44 del mattino chiamando un cellulare avrebbe detto, secondo quanto riferito dai carabinieri: «Il Cao chiama utilizzando la linea del generale Jean tale Giancarlo e chiede se ricorda i nomi che erano stati individuati da loro per le seconde categorie. Il Cao fa riferimento al fatto che uno era Craco e poi chiede quali altri siti erano stati individuati. Il Giancarlo riferisce che al momento non ricordava i nomi e che avrebbe controllato e fatto sapere»;

l'informativa dei carabinieri non specifica chi fosse Giancarlo, ma tutti gli indizi sembrano portare al nome di Giancarlo Ventura che faceva parte della prima task force Enea incaricata, nel 2003, di individuare il sito nazionale di deposito dei materiali radioattivi;

passati venti minuti dalla prima telefonata «Il Cao richiama il Giancarlo e lui dice che sta aprendo un file e gli detta i nomi di questi siti che in totale sono sei: due in Basilicata, uno nel Lazio, tre in Puglia, per quelli di tipo superficiale. Poi cade la conversazione.»;

sarebbero dunque sei i siti potenziali per ospitare i rifiuti di seconda categoria, quelli che presentano un grado di pericolosità alto ma non massimo;

trenta secondi dopo l'interruzione, Cao richiama per la terza volta «Giancarlo»;

scrivono i Carabinieri: «Dopo aver ribadito che i superficiali erano i sei prima individuati, il Giancarlo dice che i subsuperficiali erano nove. Ed erano tre in Basilicata, uno in Campania, uno in Emilia Romagna, uno nel Lazio, uno in Puglia, uno in Sardegna e uno in Toscana»;

la telefonata prosegue: «Poi (CAO) chiedeva i nomi dei primi classificati delle due categorie e il Giancarlo dice che sicuramente avevano messo Craco e quello dell'Emilia Romagna»;

Craco per i rifiuti di superficie, un luogo non specificato dai carabinieri - ma sicuramente in Emilia Romagna - per quelli di terza categoria. In Emilia c'è Caorso (Piacenza), che ospita una ex centrale mentre alcune associazioni ecologiste hanno parlato di Forlì;

nella mappa redatta dalla task force di Ventura ci sono anche zone dell'Appennino piacentino. Ma quelle parole possono anche essere interpretate diversamente. Può darsi che Craco sia primo e Emilia seconda. Craco, infatti, può benissimo ospitare un deposito di profondità;

a conferma di tale scenario vi sarebbe poi la testimonianza di Paolo Togni, anche lui nel board di Sogin per parecchio tempo che nel verbale di dichiarazioni di persona informata sui fatti, redatto il 30 marzo del 2004 dalla procura di Potenza, il professor Togni dichiarava: «Già intorno al 1967 era stato individuato il sito di Scanzano in una indagine del servizio geologico nazionale. Il secondo sito della Basilicata considerato idoneo è quello di Craco»;

secondo Togni, già nel 2004 Craco era stato scelto come sito idoneo per contenere rifiuti -:

se sia vero quanto riferito in premessa e di quali informazioni disponga in merito il Governo. (4-10553)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 2 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 676
All'Interrogazione 4-10553 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
Al riguardo occorre premettere che gli interroganti si riferiscono ad un articolo pubblicato in data 21 gennaio 2011 sul quotidiano L'Unità, che riportava delle intercettazioni telefoniche dalle quali emergerebbe che la So.G.I.N. spa avrebbe da tempo individuato i siti idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Com'è noto, l'articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 e successive modificazioni ed integrazioni stabilisce la procedura attraverso la quale dovrà essere individuato il sito per la costruzione del parco tecnologico, comprendente il deposito nazionale.
Il menzionato articolo, a seguito delle modifiche apportate con il decreto legislativo n. 41 del 2011, il decreto-legge n. 34 del 2011, convertito in legge n. 75 del 2011 e da ultimo con il decreto-legge n. 1 del 2012, convertito in legge n. 27 del 2012, prevede che la Sogin spa, tenendo conto dei criteri indicati dall'Agenzia internazionale dell'energia atomica e dall'Agenzia per la sicurezza nucleare, entro sette mesi dalla definizione dei medesimi criteri, formuli sia la proposta della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del parco tecnologico, stabilendo un ordine di idoneità delle suddette aree sulla base delle caratteristiche tecniche e socio-ambientali, sia un progetto preliminare di massima per la realizzazione del parco stesso.
Inoltre, va rilevato che l'Agenzia per la sicurezza nucleare è rientrata tra gli enti soppressi ai sensi dell'articolo 21 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto «Salva Italia»), convertito dalla legge n. 214 del 2011, che ha disposto l'attribuzione in via transitoria delle funzioni e dei compiti all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, fino all'istituzione - a mezzo del decreto non regolamentare previsto dal citato decreto-legge - di un organismo di controllo del settore nucleare che sia adeguatamente rispettoso delle necessarie garanzie di qualificazione, autonomia decisionale-operativa e indipendenza rispetto agli operatori, così come richiesto dalle recenti direttive europee in materia di sicurezza nucleare (2009/71/Euratom del Consiglio, del 25 giugno 2009) e di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi (2011/70/Euratom del Consiglio, del 19 luglio 2011).
Tuttavia il decreto non regolamentare di cui sopra non è stato ancora emanato, né sono stati definiti i summenzionati criteri, sulla base dei quali la Sogin formulerà la proposta di carta nazionale delle aree idonee per il parco tecnologico.
Ciò posto, ne consegue che il documento cui fanno riferimento gli interroganti rappresenta uno studio preliminare, svolto d'ufficio dalla società summenzionata e peraltro non divulgato che, in carenza dei presupposti normativi sopra descritti, non ebbe e non potrà avere certamente seguiti procedimentali. Fu solo un apprezzabile impegno del soggetto gestore sulla strada della individuazione non ulteriormente procrastinabile del sito ove realizzare il parco tecnologico, argomento, la cui trattazione richiede lo sforzo congiunto, previsto dalla normativa richiamata, da parte degli attori sociali ed istituzionali coinvolti.
Per ciò che concerne, invece, il contenuto delle intercettazioni telefoniche riportate dagli interroganti, si rappresenta che non si dispongono di informazioni e/o di notizie in proposito.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.