ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10337

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 416 del 12/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: FADDA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/01/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 12/01/2011
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10337
presentata da
PAOLO FADDA
mercoledì 12 gennaio 2011, seduta n.416

FADDA. -
Al Ministro della difesa, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

è necessario fare, chiarezza sullo stato di salute delle popolazioni del territorio interessato dal poligono interforze del Salto di Quirra in Sardegna;

da tempo desta notevole preoccupazione l'alta percentuale di neoplasie diagnosticate tra gli allevatori che operano nei territori antistanti il poligono interforze del Salto di Quirra;

le notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi, a seguito dell'indagine svolta dall'ASL di Cagliari, ha ulteriormente rafforzato il giustificato allarme e timore per la salute della popolazione di quei territori;

non è ancora ufficialmente accertato qualsiasi nesso di casualità tra le attività di sperimentazione bellica e l'insorgenza di tali patologie sia negli uomini che negli animali;

è urgente, necessario e non più procrastinabile conoscere i risultati dello studio nel quale era previsto un monitoraggio ed un controllo della radioattività dei terreni, delle acque e delle emissioni radar, nonché l'impatto cancerogeno delle nanoparticelle di metalli pesanti residui delle attività svolte;

è necessario conoscere ufficialmente i risultati dell'indagine svolta dalla ASL di Cagliari viste anche le forti preoccupazioni da tempo espresse dai sindaci dei comuni limitrofi al poligono di Quirra -:

se si intenda finalmente fare immediata chiarezza su quanto sta avvenendo in questi territori della Sardegna, adottando - con l'urgenza del caso - tutti quei provvedimenti volti a stabilire il reale stato di inquinamento dell'area e necessari per garantire la tutela della salute delle persone e degli animali;

quali siano le risultanze delle indagini epidemiologiche per determinare l'eventuale correlazione tra attività del Poligono e le morti nell'abitato di Quirra;

se intendano riferire quali siano tutte le attività svolte nel poligono del Salto di Quirra e se tali attività siano poste costantemente sotto controllo, affinché sia verificato e quindi scongiurato un eventuale impatto inquinante e nocivo per l'ambiente. (4-10337)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-10337 presentata da
PAOLO FADDA

Risposta. - L'allarme sociale suscitato da quella che la stampa definisce «sindrome di Quirra» vede la Difesa impegnata concretamente e con tempestività per fare chiarezza sulle attività svolte nel poligono interforze del Salto di Quirra (Pisq) e per accertare l'eventuale impatto delle stesse, sull'ambiente e sulla popolazione circostante.
Per quanto riguarda i controlli presso il Poligono, si rappresenta che:

nell'anno 2002 sono state eseguite delle letture d'irraggiamento ed effettuati alcuni prelievi per verificare la presenza di uranio impoverito;

è stata eseguita un'indagine da parte della Procura militare presso il Tribunale militare di Cagliari;

è stato svolto, per conto della difesa, uno studio da parte del professor Riccobono, ricercatore dell'università di Siena, che ha eseguito un'indagine per stabilire lo stato dell'ambiente nella zona del poligono; l'ateneo senese ha reso disponibili i risultati dello studio svolto relativo ad oltre 1500 campioni e a circa 25000 determinazioni analitiche da cui, a conferma di quanto reso noto a suo tempo dal presidio multizonale della A.s.l. 8 di Cagliari si evinte che all'interno dell'area del poligono non è individuabile alcuna traccia di uranio che abbia un'origine diversa da quella naturale e con il riscontro di valori anomali di metalli pesanti di accertata origine naturale;

è stata condotta un'attività di monitoraggio ambientale negli anni 2008-2010, conclusasi con la «Relazione conclusiva» del comitato misto territoriale per l'indirizzo, l'organizzazione, la verifica e il confronto delle attività del monitoraggio ambientale condotto nelle aree del Pisq;

è stato svolto uno studio sul territorio e sulla radioattività naturale, a cura dell'università di Urbino, ultimato nel 2007;

in applicazione a quanto disposto dal disciplinare di tutela ambientale del 2008, già applicato, in via sperimentale dal 2006, si provvede ad effettuare una verifica visiva dall'area in uso agli utenti, prima e dopo le attività, con le eventuali azioni sugli stessi ai fini della bonifica operativa e del ripristino ambientale;

è stata effettuata una verifica - nei limiti delle professionalità disponibili presso il Pisq in ambito della sicurezza del lavoro e ambientale - delle schede di sicurezza dei materiali impiegati e delle schede di sicurezza ambientale.

Inoltre, tutto il personale (civile e militare) in servizio presso il poligono è sottoposto a sorveglianza sanitaria, prevista dal decreto legislativo n. 81 del 2008 che prevede accertamenti sanitari mediante analisi di laboratorio e visite specialistiche volte a verificare l'idoneità allo svolgimento dell'incarico assegnato;
Il personale militare viene altresì sottoposto a visite periodiche annuali al fine di verificare l'idoneità al servizio militare.
Per quanto riguarda le attività di bonifica del poligono interforze del Salto di Quirra (Pisq), si fa presente che tutte le fasi caratterizzanti il procedimento e le azioni avviate per procedere alla bonifica ambientale sono state oggetto di costante comunicazione informativa all'Autorità Giudiziaria procedente - cui la difesa ha garantito la più ampia disponibilità - nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lanusei.
In particolare, l'aeronautica militare, a seguito degli aspetti di criticità evidenziati della stessa Procura, ha predisposto uno specifico piano d'azione, nominando, successivamente, un apposito gruppo di lavoro che, in data 5 ottobre 2011, ha immediatamente effettuato i sopralluoghi tecnici presso il poligono e ha prodotto una serie di relazioni, a seguito delle quali sono state individuate e recintate, mediante concertina metallica e cavalli di frisia, le aree di IsPibiris, zona Accu Perda Majori (conosciuta anche come zona Torri o zona brillamenti), Arbaresus e Campo Pisanu (zona Arrivo Colpi).
Sono stati, altresì, quasi completati i recuperi dei rottami metallici presenti nei fondali della zona di mare sottoposta a sequestro probatorio, indicati dall'autorità giudiziaria di Lanusei nell'ambito dell'inchiesta in corso.
Le azioni di recupero e smaltimento dei rottami sono state avviate anche nei confronti dello specchio di acqua marino antistante Capo San Lorenzo, sottoposto, a suo tempo, a sequestro probatorio.
È stata, inoltre, convocata, in aderenza al decreto ministeriale 22 ottobre 2009, Conferenza dei servizi che ha approvato il piano di caratterizzazione presentato dalla Difesa con la collaborazione di tecnici dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
A seguito di ciò, sono state avviate le azioni preliminari per il bando di gara volto ad aggiudicare, l'esecuzione del piano di caratterizzazione approvato che verrà reso esecutivo con le conseguenti azioni di bonifica, se necessarie, mediante le previste procedure tecnico-amministrative.
In proposito, è il caso di evidenziare che le azioni poste in essere dalla Forza armata, sono, comunque, adottate a mero titolo cautelativo e di prevenzione, non essendovi, allo stato attuale, chiare, evidenze scientifiche circa la sussistenza di un nesso di causalità tra le attività svolte nel Pisq e l'eventuale impatto sull'ambiente e l'insorgenza di malattie tumorali e/o di malformazioni genetiche sia nell'uomo, sia nella specie animale.
In particolare, per la bonifica del territorio, il Dicastero si è attivato, di concetto con il Ministro per la coesione territoriale, per individuare adeguati stanziamenti già a partire dal corrente anno, mentre per il triennio 2013-2015, è stato conferito mandato al Sottosegretario di Stato alla difesa, dottor Magri, d'interloquire con gli omologhi rappresentanti del Governo coinvolti (ambiente e tutela/salute) e con il Presidente della regione autonoma Sardegna, dottor Cappellacci, per prevedere l'inserimento, già a partire dal prossimo disegno di legge per la stabilità, di un congruo finanziamento pluriennale per le opere di bonifica dei poligoni militari.
Per quanto concerne il quesito teso ad accertare «le risultanze delle indagini epidemiologiche», premesso che i dati epidemiologici in possesso del Dicastero non rilevano anomalie nella manifestazione di patologie neoplastiche tra il personale che ha prestato o presta servizio presso il poligono, risultano casi di militari affetti da patologie neoplastiche, ma la cui origine, tuttavia, non è correlabile, per le motivazioni già esposte, all'attività di lavoro svolta presso il poligono.
Con riferimento, invece, alla popolazione della zona, la Difesa non è in grado di fornire il dato richiesto che involge specifiche e dirette competenze organizzative regionali.
Quanto, in ultimo, alle attività svoltesi presso il Pisq, premesso che le stesse si svolgono nel pieno rispetto della normativa e delle procedure volte a garantire la sicurezza del personale, i relativi atti sono stati tutti acquisiti dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lanusei nell'ambito dell'indagine dell'Autorità giudiziaria sul poligono, tuttora in corso.
La Difesa - il cui atteggiamento è stato sempre improntato all'assoluta trasparenza - attende con fiducia gli esiti dell'indagine, con l'auspicio che si possano dare risposte chiare sulla base di dati scientificamente attendibili, nell'interesse prioritario e legittimo di quanti sono coinvolti.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.