ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09948

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 407 del 13/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/12/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/12/2010
Stato iter:
25/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2012
VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2012

CONCLUSO IL 25/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09948
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
lunedì 13 dicembre 2010, seduta n.407

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

la perdurante inadeguata rappresentazione del mondo femminile nei media, con stereotipi riduttivi rispetto alla pluralità espressa dalle donne nella realtà, rende sempre più urgente dare risposte al piano di riforme sostenuto attraverso l'«Appello donne e media», lanciato con la campagna diffusa nel web da key4biz a partire da novembre 2009 e con una serie di iniziative condivise in rete e in numerosi dibattiti pubblici;

le oltre mille sottoscrizioni da parte di associazioni e singole persone, a sostegno delle riforme proposte, rendono ancora più evidente la necessità che la classe politica dia risposte puntali alle altrettanto puntuali richieste;

l'impegno assunto in sede pubblica dal Ministro dello sviluppo economico il 15 aprile 2010, con l'affermazione che un ruolo importante può e deve essere svolto dalla televisione e da tutti i mezzi di comunicazione, che sempre più hanno la responsabilità sociale di promuovere un'immagine femminile moderna fedele alla realtà, rispettosa della dignità umana, culturale e professionale delle donne. Proprio in linea con questa esigenza, nel parere obbligatorio ma non vincolante reso dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sul nuovo contratto nazionale di servizio Rai 2010-2012, è stata dedicata particolare attenzione al ruolo femminile, anche recependo molte delle indicazioni contenute nell'appello «Donne e media»;

fra queste indicazioni si segnala, in particolare, l'impegno della Rai ad operare un monitoraggio, con produzione idonea di reportistica semestrale, che consenta di controllare il rispetto di quanto previsto dal contratto di servizio o da altre disposizioni che la Rai è tenuta ad osservare circa le pari opportunità. I report devono essere trasmessi al Ministero, all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e contenere un'informazione che sia quanto più possibile esaustiva; tuttavia il nuovo testo del contratto di servizio pubblico televisivo 2010-2012 non è stato ancora sottoscritto dal consiglio di amministrazione della Rai, anche contro il parere espresso del direttore generale della Rai Mauro Masi;

nel medesimo contesto del 15 aprile, il Governo ha ammesso la necessità di un profondo cambiamento culturale, «una maggiore "educazione" del pubblico, un diverso approccio nel rappresentare sui mezzi di comunicazione l'immagine della donna, le sue esigenze, le sue aspirazioni e che in tale prospettiva, risultati positivi possano essere raggiunti attraverso iniziative di autoregolamentazione, come l'adozione - da parte degli operatori dei settori dell'informazione, dello spettacolo e della pubblicità - di un apposito codice deontologico condiviso, orientato al rispetto della dignità delle donne e alla valorizzazione della figura femminile in tutte le sue espressioni» -:

se non ritenga urgente ed opportuno adoperarsi, per quanto di competenza, affinché nell'ambito del nuovo contratto di servizio per gli anni 2010-2012 - atteso che il precedente è scaduto a dicembre 2009 - sia previsto in particolare il monitoraggio circa le pari opportunità, con obbligo di reportistica semestrale, promosso dall'Appello per una migliore rappresentazione delle donne e già inserito nel parere al contratto di servizio reso all'unanimità dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;

se non ritenga inoltre necessario adottare le opportune iniziative al fine di:

convocare il tavolo tecnico di confronto tra soggetti istituzionali e datoriali per l'adozione di un codice di autoregolamentazione «donne e media» condiviso, in linea con gli altri Paesi europei;

istituire ed insediare un comitato ad hoc per l'applicazione del codice medesimo, con compiti di monitoraggio, vigilanza, sanzione e proposta per il raggiungimento degli obiettivi;

promuovere un'armonizzazione dei sistemi regolatori attualmente esistenti nei Paesi membri dell'Unione, per il raggiungimento di uno standard europeo nel settore regolamentare «donne e media».
(4-09948)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 25 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 655
All'Interrogazione 4-09948 presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI

Risposta. - In occasione del rinnovo del contratto di servizio con la Rai 2010-2012 il Comitato pari opportunità del Ministero (ora denominato Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni) ha aderito all'appello donne e media, lanciato sulla rete a novembre 2009, volto ad inserire degli appositi articoli a tutela della rappresentazione dell'immagine femminile.
L'appello ha raccolto tantissime adesioni, dagli organismi istituzionali alle associazioni femminili, dal mondo imprenditoriale a quello universitario, e da molti esponenti del mondo politico, a dimostrazione di un'esigenza sentita da tutta la società civile.
Il risultato di tale impegno è stato l'inserimento nel Contratto di servizio, attualmente in vigore, di ben 13 articoli che, nel rispetto dei principi costituzionali, obbligano la Rai a una migliore rappresentazione e valorizzazione dei molteplici ruoli in cui la donna è impegnata nella società, ad una offerta televisiva, soprattutto nelle fasce di maggior ascolto, che promuova modelli di riferimento non stereotipati che possano indurre a una fuorviante percezione dell'immagine femminile e della violenza sulle donne.
Il citato contratto di servizio prevede, inoltre, l'obbligo per la Rai di operare un monitoraggio, con produzione di idonea reportistica annuale, che consenta di verificare il rispetto delle pari opportunità nonché la corretta rappresentazione della dignità della persona nella programmazione complessiva. I report devono essere trasmessi al Ministero, all'Agcom e alla Commissione parlamentare.

Il gruppo dirigente della Rai ha dimostrato, quindi, di volersi impegnare al fine di promuovere e valorizzare un nuovo corso nell'impiego della figura femminile, nel pieno rispetto della dignità culturale e professionale delle donne, anche al fine di contribuire alla rimozione degli ostacoli che di fatto limitano le pari opportunità.

A tal riguardo, si evidenzia che il 24 novembre 2011, si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico un seminario di approfondimento promosso dal Comitato unico di garanzia che ha avuto come interlocutore specifico la Rai. Tale incontro ha portato all'elaborazione di proposte finalizzate a tradurre gli impegni assunti dalla azienda nel contratto di servizio in risposte concrete e attività conseguenti.
Per quanto riguarda l'adozione di un codice di autoregolamentazione «donne e media» il Governo è ben consapevole che il resto del mondo dei media, dalle emittenti televisive, ai giornali, alla pubblicità, veicolano messaggi e comunicazioni altrettanto lesivi della dignità femminile. Per tale ragione è stato aperto, a suo tempo, un tavolo paritetico tra il Ministero dello sviluppo economico e quello delle pari opportunità perché, analogamente agli altri Paesi europei, l'Italia si doti di un codice di autoregolamentazione al quale aderiscano tutti gli operatori del settore impegnati nella comunicazione e nell'informazione che accettino regole condivise e sanzioni adeguate.
Il tavolo aveva già cominciato a lavorare elaborando una prima di bozza di articolato. L'attuale Governo ha ritenuto di non trascurare questo importante percorso, che è stato recentemente confermato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con delega alle pari opportunità.
Con il decreto ministeriale del 20 aprile 2012, è stato infatti costituito il tavolo tecnico paritetico presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'elaborazione di una proposta di codice di autoregolamentazione, recante linee guida a garanzia del rispetto della rappresentazione della figura femminile dei media.
In tale quadro verrebbe valutata anche l'istituzione di meccanismi di monitoraggio, sanzione e proposta, nonché la promozione di iniziative di armonizzazione a livello comunitario.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Massimo Vari.