BRATTI, MARIANI, BRAGA, REALACCI, MORASSUT, MARGIOTTA, FRANCESCHINI, SORO e GINOBLE. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
la gestione dei siti contaminati rappresenta uno dei maggiori problemi ambientali per i Paesi europei. Recenti dati della European environmental agency (EEA) mostrano come la contaminazione del suolo derivante da attività industriali, stoccaggio di rifiuti, attività minerarie, perdite da serbatoi e linee di trasporto degli idrocarburi, rappresenta una delle più importanti minacce. La presenza di sostanze potenzialmente pericolose nel suolo, sottosuolo, nei sedimenti e nelle acque sotterranee può portare ad effetti negativi sulla salute dell'uomo e sugli ecosistemi;
sulla base dei dati raccolti dall'ISPRA (già APAT) e riportati nell'annuario dei dati ambientali 2008 in Italia i siti potenzialmente contaminati sono circa 15.000. Fra questi oltre 3.400 sono stati dichiarati già contaminati. Si tratta di un numero impressionate destinato a crescere ogni anno. A tale numero vanno aggiunti gli oltre 1.500 siti minerari abbandonati censiti e le aree comprese nei 57 siti di interesse nazionale ad oggi istituiti dal Ministro del'ambiente e della tutela del territorio e del mare che corrispondono a circa il 3 per cento dell'intero territorio italiano e a oltre 330.000 ettari di aree a mare;
all'interno dei 57 siti di interesse nazionale (mega-siti contaminati) ricadono le più importanti aree industriali della penisola: tra queste i petrolchimici di Porto Marghera, Brindisi, Taranto, Priolo, Gela; le aree urbane ed industriali di Napoli Orientale, Trieste, Piombino, Massa Carrara, La Spezia, Brescia, Mantova, Milano. Il quadro della contaminazione nei siti di interesse nazionale è notevolmente complesso, in quanto nella maggior parte dei casi attività industriali di diversa origine ed intensità si sono susseguite negli anni, compromettendo irreparabilmente l'utilizzo delle risorse ambientali e paesaggistiche e creando vere e proprie emergenze sanitarie come nel caso dei siti di Brescia, di Priolo e di vaste aree della Campania;
nel novembre 2008 i Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno sottoscritto un documento tecnico che individua tra le aree di preminente interesse per il recupero ambientale di siti contaminati il sito di Pioltello-Rodano (provincia di Milano);
il sito di interesse nazionale di Pioltello e Rodano, in provincia di Milano, è stato incluso nell'elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale con la legge n. 388 del 2000 ed è stato perimetrato con decreto ministeriale 31 agosto 2001 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 252 del 29 ottobre 2001;
il perimetro del sito di interesse nazionale, di estensione pari a circa 830.000 metri quadrati, include interamente il polo chimico ubicato al confine tra i territori comunali di Pioltello e di Rodano (localizzati a est del capoluogo di provincia), delimitato a nord dal tracciato ferroviario e a sud dalla strada provinciale 14 «Rivoltana»;
a sud del polo chimico insiste il confine del parco agricolo sud Milano;
nell'area erano stati realizzati dalla SISAS alcuni pozzi per abbassare la falda sottostante il corpo delle discariche presenti in area ex-SISAS, tramite emungimento, al fine di impedire il contatto tra la falda e il fondo delle discariche medesime. L'esercizio di tali pozzi è stato assicurato dalla curatela, con oneri a proprio carico, dal 2000 fino al gennaio 2006. Dal febbraio 2006 i comuni di Rodano e Pioltello sono subentrati - per il mantenimento delle condizioni di messa in sicurezza della falda idrica - alla curatela fallimentare a causa della manifestata indisponibilità di quest'ultima a continuare l'intervento. Ad oggi tale intervento risulta a carico del privato acquirente dell'area;
in data 18 aprile 2001 viene emessa dal tribunale di Milano, sezione II la dichiarazione di fallimento della società SISAS spa e viene nominato un curatore fallimentare dell'area;
nei primi mesi del 2002 il curatore fallimentare ha comunicato che, la società A.I.U. American international underwriters aveva manifestato interesse a condurre a proprie spese un'indagine ambientale completa del sito SISAS ed a condividerne i risultati con le amministrazioni pubbliche al fine di una migliore valutazione dell'eventuale fattibilità di un progetto industriale relativamente allo stabilimento SISAS, a condizione fosse escluso ogni altro suo coinvolgimento riguardo ad ulteriori interventi ambientali;
pertanto, dopo una prima serie di riunioni tecniche preliminari (dal dicembre 2001), in data 8 luglio 2002, fu stipulato un accordo negoziale per la caratterizzazione ambientale del sito SISAS, sottoscritto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle attività produttive, Ministero della salute, regione Lombardia, provincia di Milano, comune di Pioltello, comune di Rodano, A.I.U. (American international underwriters, società del gruppo A.I.G. American international group) ed il curatore fallimentare. Con tale accordo fu individuata la possibilità di realizzare un duplice interesse collettivo: quello di procedere alla attivazione delle procedure ed interventi ambientali per la tutela pubblica (con la predisposizione del piano della caratterizzazione del sito) e quello del risparmio di risorse finanziarie della comunità. In accordo con quanto previsto e AIU/Turnaround ha effettuato le campagne di indagine di caratterizzazione sia del suolo che delle acque sotterranee per l'intera area SISAS;
con nota acquista dal Ministero dell'ambiente al protocollo numero 10024/Ri.Bo/B del 5 novembre 2002 la società Turnaround comunicò l'abbandono del progetto di acquisizione dell'area dello stabilimento ex SISAS e, mantenendo gli impegni assunti con l'accordo negoziale, si impegnò a consegnare agli enti i risultati della caratterizzazione realizzata e successivamente il progetto preliminare di bonifica;
in sede di conferenza di servizi decisoria del 18 novembre 2002 furono presentate dalla società Turnaround le attività eseguite ed i risultati della caratterizzazione;
nella conferenza di servizi decisoria dell'8 aprile 2003 si prese atto della validazione dei dati analitici fornita da ARPA Lombardia sui suoli e sulla falda e approvarono i risultati della caratterizzazione limitatamente ai suoli. La conferenza decisoria chiese, inoltre, alla curatela fallimentare SISAS di ottemperare le richieste fornite dalla regione Lombardia in merito al mantenimento delle attività di messa in sicurezza e monitoraggio sull'area SISAS per le acque di falda;
nella conferenza di servizi decisoria del 4 luglio 2003 furono approvate anche le integrazioni al piano di caratterizzazione - area ex SISAS;
la società AIU/Turnaround ha presentato i risultati della caratterizzazione relativo all'area ex Sisas. I risultati evidenziarono una contaminazione del terreno essenzialmente da mercurio e in pochi casi limitati da zinco limitata, in genere, ai prelievi più superficiali. In merito alle discariche presenti sul sito i rifiuti contenuti nelle discariche hanno manifestato presenza generalizzata di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), di mercurio e ftalati. I prelievi delle acque di falda rilevarono una contaminazione da cromo esavalente, di tricloro metano e di tricloro etilene;
la società, al fine di portare al termine gli accordi presi con la curatela fallimentare, nel mese di marzo 2004 trasmise il progetto preliminare di bonifica (acquisito al protocollo del Ministero dell'ambiente con n. 3537/QdV/DI del 9 marzo 2004). La conferenza di servizi decisoria del 15 giugno 2004 richiese che il medesimo dovesse essere ripresentato tenuto conto delle dichiarazioni dei comuni, nonché delle osservazioni tecniche illustrate in sede di conferenza di servizi istruttoria del 24 maggio 2004, con particolare riferimento alla mancanza di adeguate risposte circa soluzioni alternative di bonifica. In tale sede, non essendo state giudicate idonee alcune scelte progettuali, erano state formulate opportune prescrizioni tecniche al progetto esaminato ai fini della sua ripresentazione. Si è osservato, infatti, che l'orientamento generalizzato da parte di tutte le amministrazioni ed anche della commissione europea si basava sull'eliminazione delle discariche. Le medesime ponevano tra l'altro una riduzione della disponibilità di aree e, in tal senso, si rivelava fondamentale l'acquisizione dell'indirizzo delle amministrazioni comunali relativamente alle destinazioni urbanistiche future;
in questo contesto si inquadra la condanna con la sentenza del 9 settembre 2004 della Corte di giustizia europea per la mancata bonifica dell'area ex SISAS;
la conferenza di servizi decisoria del 19 gennaio 2005 richiese, atteso l'abbandono del progetto da parte della società americana, al curatore fallimentare un nuovo progetto preliminare di bonifica dell'intera area entro il 31 gennaio 2005 incentrato sull'eliminazione delle discariche presenti sul sito, tenendo conto delle sopracitate osservazioni e prescrizioni, in accordo con le previsioni urbanistiche-territoriali dei comuni di Rodano e Pioltello ed coordinato dalle stesse amministrazioni con l'obiettivo prioritario dell'allontanamento dei rifiuti dall'area ex SISAS;
il curatore impugnò il deliberato della suddetta conferenza di servizi decisoria dinanzi al TAR della Lombardia; con ordinanza n. 1159/95 del 10 maggio 2005 il T.A.R. per la Lombardia - Sezione II
o ha dichiarato «la totale estraneità giuridica della curatela fallimentare e del Curatore a rivestire la qualità di destinatari di provvedimenti del tipo di quello di cui alla Conferenza di Servizi in data 19 gennaio 2005»;
la successiva conferenza di servizi decisoria del 24 maggio 2005 approvò il progetto preliminare di bonifica dei suoli, comunque presentato dalla curatela, nella versione che contemplava la rimozione dei rifiuti presenti nelle discariche denominate A-B-C. I costi complessivi dell'intervento facevano riferimento a differenti ipotesi in relazione alla tipologia dei rifiuti da smaltire (pericolosi o non pericolosi) ed in funzione degli impianti di smaltimento finale nazionali o esteri. Tali opzioni prevedevano costi che variavano da 110.000.000 euro a 139.000.000 euro;
la medesima conferenza di servizi individuava le priorità d'intervento nello smaltimento dei rifiuti presenti nella discarica C e richiedeva la presentazione del progetto definitivo di bonifica, secondo le prescrizioni riportate nel relativo verbale;
la citata conferenza di servizi decisoria del 24 maggio 2005, «deliberava di richiedere alla Curatela Fallimentare la presentazione del progetto definitivo di bonifica - secondo le prescrizioni riportate nel relativo verbale - o, in alternativa, di comunicare la volontà di trasferire alla Regione e/o agli Enti locali, a titolo non oneroso, la medesima area per l'effettuazione della bonifica da realizzarsi nei termini di cui sopra»;
in sede di conferenza di servizi istruttoria del 18 ottobre 2005, il curatore del fallimento SISAS, che aveva impugnato il suddetto deliberato dinanzi al TAR della Lombardia, al fine di superare la situazione di stallo, propose di valutare come soluzione operativa della questione la definizione di un apposito accordo di programma;
la successiva conferenza di servizi decisoria del 16 dicembre 2005, confermò, data la pericolosità dei rifiuti ivi presenti, la necessità di procedere prioritariamente agli interventi di rimozione del corpo rifiuti della discarica «C» e richiese la presentazione del relativo progetto alla regione Lombardia;
in ottemperanza a quanto richiesto dalle sopra citate conferenze di servizi decisorie, la regione Lombardia ha quindi trasmesso un «Piano di rimozione e smaltimento dei rifiuti presenti nella discarica "C"», relativo alla parte dei rifiuti in essa contenuti giudicati più pericolosi, da attuarsi quale primo intervento di messa in sicurezza dei medesimi rifiuti presenti nella discarica C, prevedendo di avvalersi sulle risorse finanziarie derivanti dai finanziamenti concessi alla regione Lombardia dal programma nazionale di bonifica di cui al decreto ministeriale n. 468 del 2001;
la regione Lombardia, congiuntamente alle amministrazioni comunali di Pioltello e Rodano, pertanto, avviò una trattativa con il curatore fallimentare, finalizzata alla cessione dell'area a favore delle amministrazioni pubbliche, al fine di consentire la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza, bonifica e ripristino ambientale delle aree inquinate;
data la precedente pronuncia del TAR sulla estraneità giuridica della curatela, l'onere della bonifica, solo in parte recuperabile in caso di successiva cessione dell'area a terzi, sarebbe stato in carico alla pubblica amministrazione;
la conferenza di servizi decisoria del 1
o marzo 2006 deliberò di potersi avvalere, in mancanza di una conclusione positiva delle citate trattative avviate dalla curatela, delle previsioni della legge finanziaria 23 dicembre 2005, n. 266 all'articolo 1 - commi 434, 435, 436 e 437 che prevede una disciplina che consente la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza, bonifica e ripristino ambientale delle aree inquinate per le quali sono in atto procedure fallimentari. A tal fine, la norma prevede un accordo di programma che individua il soggetto pubblico al quale deve essere trasferita la proprietà dell'area. In tale caso, gli ingenti oneri per la bonifica sarebbero stati a carico della pubblica amministrazione e sarebbe stata applicata, come previsto dal citato comma 437, «... la normativa in materia di responsabilità del soggetto che ha causato l'inquinamento nelle aree e nei siti di cui al comma 434», con il conseguente accertamento dell'eventuale danno ambientale. Trattandosi di area inserita in un fallimento, sarebbe stato difficile recuperare somme per danno ambientale;
in questo contesto si colloca la comunicazione della curatela in merito ad una trattativa con soggetti privati interessati (Gruppo Zunino e Walde Ambiente) per la cessione, dietro corrispettivo da versare di circa 4-5 milioni di euro a tacitazione dei creditori, dell'area ex-SISAS. Tale trattativa risulta dalla corrispondenza tra il curatore fallimentare ed il gruppo Zunino con note acquisite al protocollo del Ministero dell'ambiente nr. 5389/QDV/DI del 14 marzo 2006 e prot. nr. 5553/QDV/Di del 15 marzo 2006;
successivamente, con nota del 6 ottobre 2006, la curatela fallimentare ha comunicato al Ministero dell'ambiente la disponibilità del Gruppo Zunino e del Gruppo Walde Ambiente ad acquistare gli impianti allora esistenti nell'ex stabilimento e a bonificare l'intera area;
in considerazione della trattativa privata, che avrebbe posto interamente a carico dell'acquirente privato ogni onere connesso alla bonifica del sito, senza finanziamento alcuno da parte della pubblica amministrazione, la regione Lombardia ha promosso presso gli enti coinvolti la stipula di un atto di intenti con i citati soggetti privati acquirenti che prevede che i soggetti privati interessati all'acquisto dell'area procedessero alla messa in sicurezza di emergenza e successiva bonifica dell'area ex-SISAS, «... senza alcun intervento di finanziamenti pubblici», a fronte della rinuncia, da parte degli enti ad attivarsi nei confronti:
«del Fallimento SISAS e dei suoi aventi causa per la richiesta di risarcimento del danno ambientale, con rinuncia a qualsiasi credito per bonifica e messa in sicurezza di emergenza, e con abbandono della causa da parte di tutti i soggetti interessati»;
«delle Società proponenti, nella loro qualità di acquirenti delle aree cedute dal Fallimento, a titolo di recupero delle spese di bonifica, risarcimento di danno ambientale, messa in sicurezza d'emergenza e ogni altro titolo derivante dalla situazione ambientale delle aree, nel rispetto delle vigenti leggi»;
l'atto di intenti è stato, successivamente, sottoscritto in data 21 dicembre 2006 dai soggetti privati acquirenti e dagli enti (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, regione Lombardia, provincia Milano, comune di Rodano e comune di Pioltello);
a seguito della sottoscrizione dell'atto di intenti, in ottemperanza a quanto previsto dal medesimo, in data 29 dicembre 2006 la società T.R. Estate Due srl (in qualità di soggetto terzo interessato, ai sensi dell'articolo 245 del decreto legislativo n. 152 del 2006) ha trasmesso il progetto di bonifica dell'area ex-SISAS, incentrato sulla asportazione e smaltimento in impianti esterni dei rifiuti presenti nella discarica C e sulla rimozione e smaltimento dei rifiuti presenti nelle discariche A e B presso una idonea discarica, all'interno del sito, autorizzata ai sensi della normativa vigente. L'importo complessivo di tali interventi risultava pari a circa 120 milioni di euro;
il progetto di bonifica dei suoli dell'area ex-SISAS, a partire dalla rimozione dei rifiuti come sopra riportato, è stato approvato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 gennaio 2007;
in data 15 gennaio 2007 sono stati avviati gli interventi di asportazione dei rifiuti, presenti nell'area C, su base volontaria dal soggetto privato ad oggi titolare dell'area;
è stato sottoscritto in data 21 dicembre 2007 un accordo di programma, per il perfezionamento del sopracitato atto d'intenti, sempre promosso dalla regione Lombardia (D.G.R. n. 4117 del 14 febbraio 2007), finalizzato alla realizzazione degli interventi di bonifica e alla conseguente riqualificazione urbanistica dell'area ex-SISAS, tra tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, regione Lombardia, provincia di Milano, comune di Pioltello e comune di Rodano) e il soggetto privato acquirente. Il citato accordo definisce un processo di riqualificazione funzionale dell'area ex SISAS, da attuare mediante interventi di ristrutturazione urbanistica che comportano la necessità di introdurre varianti agli strumenti urbanistici generali dei comuni di Pioltello e Rodano;
inoltre, a valle della sottoscrizione dell'accordo è stato avviato il percorso per la definizione di un atto transattivo con l'operatore economico interessato all'acquisizione e bonifica dell'area (TR Estate Due Srl);
parallelamente alle attività amministrative sopra citate, considerato il rilevante impatto che le previsioni di sviluppo urbanistico, programmate dal sopra menzionato accordo, avranno sul territorio dei due comuni di Pioltello e Rodano, è stato avviato, su istanza delle amministrazioni comunali, la promozione di un secondo accordo di programma per la definizione degli interventi di riqualificazione delle aree interessate dal sito di interesse nazionale di «Pioltello-Rodano» (cosiddetto «Misure Compensative»), tra regione Lombardia, provincia di Milano, comune di Pioltello e comune di Rodano. Tale accordo è finalizzato a garantire l'attivazione di mirati interventi di mitigazione (ambientali e socio-economici) dei potenziali impatti connessi al futuro assetto urbanistico dell'area ex-SISAS nonché a garantire una complessiva riqualificazione del territorio dei due comuni;
sono state affinate le procedure relative all'atto integrativo dell'accordo di programma e degli altri atti amministrativi in corso di perfezionamento;
al fine di accelerare la risoluzione dell'accordo, è stato aperto un tavolo tecnico locale, per la sola parte urbanistica, costituito dai rappresentanti delle amministrazioni comunali, dai rappresentati della direzione generale territorio e urbanistica della regione Lombardia e dai rappresentanti dei soggetti privati, che avrebbe dovuto garantire in tempi ristretti la definizione condivisa del riassetto territoriale dell'area ex-SISAS, all'interno di un più ampio disegno di sviluppo urbanistico dell'intero polo chimico di Pioltello e Rodano;
in data 23 dicembre 2008 è stato sottoscritto il II atto integrativo Apq all'accordo di programma quadro ambiente - Energia - stralcio bonifiche. Tale atto prevede un finanziamento a favore della regione Lombardia pari a 35 milioni di euro di cui 20 milioni destinati a finanziare gli interventi indicati all'accordo di programma «cosiddetto misure compensative». Al riguardo si precisa, inoltre, che il trasferimento alla regione Lombardia delle citate risorse è comunque subordinato alla completa attuazione di tutti gli adempimenti e di tutte le procedure tecnico-amministrative previste nell'accordo di programma sottoscritto il 21 dicembre 2007 e nei successivi atti modificativi;
con nota prot. 002564 del 22 gennaio 2009 l'ISPRA ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una relazione di valutazione preliminare relativa all'azione di risarcimento del Danno ambientale per l'area ex SISAS. Da tale nota si evince che il danno ambientale dato dalla somma dei costi di ripristino più il valore dell'indisponibilità della risorsa è stato valutato pari a circa 320.263.200,00 euro. Il costo previsto per la rimozione dei rifiuti dalle discariche A, B e C è stato stimato pari a 132.192.000,00 euro;
in data 11 giugno 2009 è stato sottoscritto l'atto di transizione tra il soggetto privato ed il fallimento SISAS necessario per l'acquisizione dell'area;
in data 26 giugno 2009 la SISAS ha comunicato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di aver completato la rimozione e lo smaltimento all'esterno del sito dei i rifiuti presenti nella discarica C da parte del soggetto privato;
con nota del 17 aprile 2009, la società TR ESTATE DUE s.r.l. ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una variante al progetto di bonifica dell'area ex SISAS;
con decreto ministeriale d'urgenza del 14 settembre 2009 è stato autorizzato l'avvio dei lavori della variante al progetto di bonifica dei suoli dell'area ex Sisas, approvato nella precedente conferenza di servizi decisoria del 24 aprile 2009. Tale progetto prevede lo smaltimento di tutto il nerofumo contenuto nelle discariche A e B off site in impianti autorizzati comportando un risparmio sulla tempistica generale di esecuzione in quanto le attività verranno compresse dagli iniziali 24 mesi ai previsti 18 mesi e comunque entro il 31 dicembre 2010. Il nuovo costo complessivo per la bonifica dell'area ex-SISAS è stato stimato in circa 143 milioni di euro. La fideiussione è confermata nel 50 per cento dell'importo totale dell'intervento. Tuttavia, tenuto conto che con la variante i rifiuti verranno smaltiti all'estero e che ciò determinerà l'obbligo per l'operatore di prestare ulteriori garanzie fideiussorie, al fine di evitare una duplicazione delle stesse, l'importo garantito della garanzia finanziaria da prestare a favore della regione Lombardia, secondo lo schema approvato dalla giunta regionale con deliberazione n. 2744 del 15 giugno 2006, sarà ridotto della quota prestata a garanzia degli obblighi derivanti dalla spedizione transfrontaliera (trasporto e smaltimento) dei rifiuti delle discariche. Al termine delle attività di trasporto la garanzia residua non potrà comunque essere inferiore al 50 per cento dei costi residui della bonifica ancora da effettuare. La garanzia finanziaria potrà inoltre prevedere la riduzione dell'importo garantito per lo smaltimento dei rifiuti sulla base della presentazione degli stati di avanzamento lavori e della percentuale di rifiuti smaltiti, con cadenza trimestrale. A tal fine gli stati di avanzamento lavori dovranno essere approvati dagli enti di controllo;
in data 30 settembre 2009 è stato sottoscritto, tra tutte le amministrazioni competenti, «l'atto integrativo dell'Accordo di Programma stipulato in data 21 dicembre 2007 avente ad oggetto la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e riqualificazione urbanistica dell'area ex Sisas»;
in data 30 settembre 2009 e 5 ottobre 2009 è stato, altresì, sottoscritto, tra tutte le amministrazioni competenti, l'accordo di programma per «la definizione degli interventi di riqualificazione delle aree interessate dal sito di interesse nazionale di Pioltello-Rodano (cosiddetto Misure Compensative)»;
risultano in corso le attività di bonifica nell'area delle discariche, in particolare, il quantitativo totale di rifiuti inviati a smaltimento off-site autorizzato, alla data del 3 luglio 2009 risultava pari a 29.924,60 tonnellate;
la regione Lombardia con nota prot. TI.2009.0022367 del 5 novembre 2009, acquisita al prot. del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota 22983/QdV/DI del 10 novembre 2009, ha comunicato che le attività in corso e quelle programmate nei tempi brevi dall'azienda presentano un ritardo rispetto al cronoprogramma riportato nella variante del progetto di bonifica in cui si ipotizzava l'inizio delle attività di smaltimento del nerofumo delle discariche A e B dal mese di luglio 2009. Tali attività alla data di trasmissione della nota non risultavano essere state avviate;
con nota del 6 novembre 2009, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha richiesto alla regione Lombardia, a garanzia del conseguimento degli interventi previsti, di far conoscere in via immediata i propri intendimenti sull'attuabilità dell'atto integrativo dell'accordo di programma. Nel caso il giudizio fosse negativo la regione è stata invitata a considerare l'opportunità di procedere all'adozione degli atti necessari alla sostituzione, salvo rivalsa, del soggetto TR Estate 2 srl mediante il ricorso a procedure d'urgenza che presuppongano la richiesta regionale di dichiarazione dello stato di emergenza sull'area ex Sisas e all'adozione di successiva ordinanza di protezione civile;
con nota del 20 novembre 2009 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha richiesto alla società TR Estate due srl di comunicare, con urgenza, le misure che la società intendesse intraprendere per ovviare al ritardo, al fine di rispettare il cronoprogramma presentato, che consentisse di rispettare le scadenze già comunicate alla Commissione europea, nonché di confermare la disponibilità al rilascio in favore della regione Lombardia delle garanzie fideiussorie;
con nota prot. 164362 del 4 dicembre 2009 l'Arpa Lombardia ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la «Relazione di sopralluogo effettuato c/o la ditta ex SISAS, Polo chimico Pioltello-Rodano». Dalla relazione si evince che alla data del 23 novembre 2009 erano iniziati i lavori di perforazione tramite sondaggi sull'area della discarica B e che i lavori sulla discarica A erano momentaneamente rimandati alla definizione dell'area di ubicazione di un gasdotto Snam che passa all'interno della discarica stessa, risultavano in corso le attività di smaltimento dei terreni contaminati provenienti dalla discarica C presso la discarica di Barricalla spa di Collegno (Torino) e le operazioni di smaltimento del parco serbatoi nella zona impianti;
con nota del 1
o dicembre 2009, acquisita al prot. del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con prot. n. 25194/QdV/DI del 4 dicembre 2009, la società Tr Estate due s.r.l ha comunicato, tra l'altro, la piena operatività del nuovo consiglio di amministrazione, la disponibilità a convenire le forme di costituzione, a favore della regione Lombardia, della garanzia fideiussoria al fine di completare la bonifica entro i tempi previsti (31 dicembre 2010). Con la medesima nota la società ha poi richiesto a questa direzione generale un incontro tecnico;
al fine di esaminare la definizione delle forme di costituzione della garanzia fideiussoria, prevista a favore della regione Lombardia, nonché questioni connesse alle attività connesse alla bonifica dell'area ex Sisas, la direzione generale ha convocato, per il giorno 17 dicembre 2009, una riunione con la società T.R. Estate Due srl e la regione Lombardia;
dal sopralluogo effettuato il 9 dicembre 2009 nell'area ex Sisas dall'Arpa si evince che erano in corso operazioni di scavo e rimozione di una porzione di nerofumo nell'area centrale della discarica A ed invio in Belgio, per realizzare una sperimentazione a scala industriale finalizzata alla migliore definizione del destino finale;
con nota del 4 gennaio 2010, è stato trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un aggiornamento relativo allo svolgimento delle attività di bonifica nell'area ex Sisas. Dalla nota si evince che durante i periodo festivo:
a) è avvenuta secondo programma la rimozione e l'invio a smaltimento dei
rifiuti dell'argine sud est della discarica B;
b) è stata eseguita la campionatura dei terreni degli argini sud ed ovest;
c) è stato approntato la messa in sicurezza del fronte di scavo dell'argine sud est della discarica B (copertura con teli ed ancoraggi);
d) sono proseguiti gli smaltimenti dei rifiuti residui stoccati presso la platea e dei rifiuti liquidi;
e) sono proseguite le attività di bonifica delle tubazioni circostanti la discarica B e dell'impiantistica del settore nord est dello stabilimento;
con successiva nota del 3 marzo 2010 è stato trasmesso un aggiornamento relativo allo svolgimento delle attività di bonifica nell'area ex Sisas. Dalla nota si evince che i quantitativi totali di rifiuti del cumulo B inviati a smaltimento off site, alla data del 20 marzo 2010 ammontano a circa 17.600 tonnellate;
in data 16 aprile 2010, il Governo, su richiesta del presidente della regione Lombardia e d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della legge n. 255 del 1992 per la bonifica delle discariche A e B dell'ex stabilimento Sisas;
alla dichiarazione di emergenza ha fatto seguito la predisposizione di uno schema di ordinanza di protezione civile con il quale si prevede, tra l'altro, la nomina di un commissario appositamente incaricato dal Governo di sorvegliare sulla puntuale prosecuzione dei lavori di bonifica;
con nota del 27 aprile 2010, acquisita è stato trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un aggiornamento relativo allo svolgimento delle attività di bonifica nell'area ex Sisas. Dalla nota si evince che i quantitativi totali di rifiuti del cumulo della discarica B inviati a smaltimento off site alla data del 17 aprile 2010 ammontano a circa 24.000 tonnellate;
l'ordinanza di protezione civile n. 3874 del 30 aprile 2010 (Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2010) Disposizioni urgenti per la realizzazione degli interventi di bonifica da porre in essere nel sito di interesse nazionale di «Pioltello e Rodano» per le discariche A e B dell'area ex SISAS nomina l'avvocato Luigi Pelaggi commissario delegato per la bonifica del sito e stanzia per la bonifica del sito le seguenti risorse (articolo 7):
a) quanto ad euro 20.000.000,00 a valere sulle risorse già impegnate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a favore della regione Lombardia e destinati ad interventi di riqualificazione ambientale ed infrastrutturale nei comuni di Pioltello e Rodano a seguito delle previsioni urbanistiche dell'area ex SISAS nell'ambito dell'Accordo di programma quadro in materia di ambiente ed energia - stralcio bonifiche e riqualificazione siti inquinati regione Lombardia - II Atto integrativo del 23 dicembre 2008 e così ripartite:
euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sul cap. 7082-P.G.02, U.P.B. 1.2.3.5. es. fin 2004, in perenzione amministrativa;
euro 15.000.000,00 a valere sulle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sul cap. 7503 - es. fin 2008;
b) quanto ad euro 9.873.069,79 a valere sulle risorse già impegnate a favore della regione Lombardia con decreto prot. n. 8717/Q.d.V./DI/G/SP del 30 novembre 2009 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad ulteriore copertura dell'impegno programmatico pari ad euro 50.000.000,00 previsto dall'articolo 22 del I Atto integrativo dell'Accordo di programma quadro «Ambiente ed Energia» sottoscritto in data 5 settembre 2002;
c) quanto ad euro 20.000.000,00 a valere sulle risorse finanziarie del bilancio della regione Lombardia, capp. 980, 5999 e 6361, oltre a ulteriori risorse che si renderanno eventualmente disponibili;
Luigi Pelaggi, il commissario straordinario nominato dal Governo Berlusconi per portare a termine la bonifica della ex Sisas di Pioltello-Rodano attualmente è:
capo segreteria tecnica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
Direttore dell'area marina protetta delle isole Egadi;
membro del consiglio di amministrazione di ACEA SpA;
Commissario alla emergenza idrica alle isole Eolie;
consigliere nel consiglio di amministrazione di Sogesid;
commissario delegato alla bonifica ex SISAS;
avvocato a Roma;
lo stesso commissario in sedi istituzionali ha riferito di un coinvolgimento nelle progettazioni per la bonifica delle discariche dette A e B del sito della società Sogesid di cui, come riportato, è consigliere di amministrazione;
la Commissione Bicamerale di inchiesta sul traffico illecito dei rifiuti ha nel mese di luglio 2010, durante il sopralluogo eseguito in Lombardia ha riportato (si veda i numerosi articoli di stampa) per il sito di Pioltello-Rodano una situazione ambientale critica con possibile aggravio dovuto al fatto che la società TR ESTATE DUE s.r.l non intende procedere nell'iter definito dall'accordo di programma, da indagini delle procure competenti che riguarderebbero illeciti di varia natura -:
quale sia la strategia che intende perseguire il Governo in tema di siti contaminati, con particolare riguardo ai siti di interesse nazionale; quali accordi di programma siano stati realizzati che vedono la presenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e/o dello Sviluppo economico e quali siano i risultati conseguiti e le risorse finanziarie impegnate;
quali e quanti siti di interesse nazionale sono stati, in base alla normativa vigente, restituiti bonificati e quanti sono oggetto di processi di reindustrializzazione o comunque di attività economiche compreso il recupero edilizio;
in quanto tempo per i siti bonificati siano state espletate le operazioni autorizzative e le successive bonifiche o messe in sicurezza;
in quanti siti di interesse nazionale sia presente la Sogesid e per quali importi e una volta conseguito l'incarico, come abbia proceduto all'assegnazione di eventuali lavori e con quali ditte;
se non si ritenga opportuno affidare la regia delle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza alle regioni visto il clamoroso insuccesso delle politiche ministeriali anche promuovendo una profonda modifica legislativa;
come si intenda proseguire nel sito di Piotello-Rodano dopo la bonifica delle discariche di rifiuti A e B oggetto del contenzioso con la Commissione Europea, in particolar modo se il Governo intenda contribuire a farsi garante che i terreni del sito vengano comunque bonificati evitando che i costi ricadano sul sistema degli enti locali;
se gli incarichi plurimi conseguiti dall'avvocato Pelaggi non siano quanto meno inopportuni configurando anche conflitti di interesse e se quindi pertanto non ritenga necessario assumere le iniziative di competenza dirette a rimuovere l'avvocato Pelaggi dagli incarichi assunti in posizione di conflitto di interessi; quali siano gli emolumenti percepiti dall'avvocato Pelaggi relativamente alle attività ordinarie e straordinarie svolte per conto della pubblica amministrazione;
se non ritenga alla luce delle infiltrazioni criminali ormai diffuse nelle attività di bonifica sia al sud che al nord del Paese definire un programma di controllo e monitoraggio specifico delle attività collegate insieme alle regioni interessate.
(4-09707)