ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il Wwf triestino, in una nota dell'11 novembre 2010, denuncia come a Trieste «gli sforamenti del limite di legge per le polveri sottili (50 µg/mc - microgrammi per metro cubo - come media giornaliera) avvengano non solo nel centro cittadino, a causa dell'intenso traffico veicolare (in questo periodo il riscaldamento delle case è al minimo), ma anche nella zona di Servola, in prossimità della Ferriera, alla periferia della città. I dati raccolti dalle centraline dell'Arpa Friuli Venezia Giulia nei giorni 12, 13, 14, 15 novembre indicano valori di PM 10 molto più elevati a Servola piuttosto che nel centro cittadino: 49, 67, 70, 52 µg/mc per piazza Libertà; 61, 101, 102, 58 µg/mc per via Carpinete. Sono dati che evidenziano il pesante contributo industriale al deterioramento della qualità dell'aria»;
le polveri sottili hanno molteplici sorgenti di emissioni in atmosfera: il traffico automobilistico è certamente una delle principali sorgenti soprattutto in ambiente urbano, ma vi e anche il comparto industriale e nel caso di Trieste anche della zona portuale. Trieste inoltre, come tante altre città italiane, è caratterizzata da una elevata prossimità tra la zona urbanizzata e l'area industriale;
l'orografia di Trieste ha, inoltre, la particolarità di avvolgere l'area urbana e industriale con la cintura collinare. In questo modo quando i venti soffiano dai quadranti meridionali l'inquinamento si accumula in città, viceversa quando soffiano dai quadranti settentrionali si disperdono verso il mare;
l'insieme di questi fattori rende particolarmente difficile gestire le problematiche della qualità dell'aria e gli strumenti a disposizione non riescono a dimostrarsi efficaci, soprattutto perché non agiscono in modo preventivo ma lavorano sempre sull'emergenza;
a giudizio degli interroganti, l'applicazione delle misure previste, per risultare davvero efficace, dovrebbe venire messa in atto prima di raggiungere i picchi di concentrazione. Considerando l'affidabilità delle previsioni meteorologiche e la buona correlazione tra accumulo di inquinanti in aria e condizioni di stabilità atmosferica, è abbastanza facile prevedere il verificarsi di condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti e quindi potenzialmente in grado di acuire le criticità per la qualità dell'aria;
l'intera pianura padana ed il Nord-est d'Italia soffrono in maniera cronica di questo problema, le cui cause sono da attribuirsi quasi interamente alle emissioni di origine antropica -:
se i Ministri interrogati non ritengano opportuno promuovere iniziative che rendano obbligatoria un'azione preventiva contro lo sforamento dei valori di legge per le polveri sottili, al fine di tutelare in maniera efficace la salute dei cittadini.
(4-09701)