ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 384 del 18/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 15/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/10/2010
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09043
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 18 ottobre 2010, seduta n.384

DI PIETRO e DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

i commi da 627 a 629 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), hanno previsto la predisposizione da parte del Ministero della difesa di un apposito programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio, di cui alla legge n. 497 del 1978, in relazione alle esigenze derivanti dalla riforma strutturale connessa al nuovo modello delle Forze armate; al fine di agevolare e rendere più rapida la realizzazione di tale programma pluriennale è stata prevista, altresì, dalla stessa legge, «l'alienazione della proprietà, dell'usufrutto o della nuda proprietà di alloggi non più funzionali alle esigenze istituzionali» e l'assegnazione dei fondi alla Difesa;

i punti qualificanti del programma di alienazione e rinnovo del patrimonio abitativo riconoscono il diritto di prelazione al conduttore non proprietario di altra abitazione nella provincia, nonché «la permanenza negli alloggi dei conduttori delle unità immobiliari e delle vedove, con basso reddito familiare, non superiore a quello determinato annualmente con apposito decreto del Ministro della difesa, ovvero con componenti familiari portatori di handicap, dietro corresponsione del canone in vigore all'atto della vendita, aggiornato in base agli indici ISTAT»;

il decreto-legge n. 78 del 2010 recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività» ha previsto, con il comma 2l-quater dell'articolo 6, che tali alloggi saranno soggetti ad aumento del canone a prezzi di libero mercato che provocherà alle famiglie interessate inevitabili ripercussioni economiche;

dal coordinatore nazionale del Comitato nazionale utenza e valorizzazione demanio militare di abitazione (CASADIRITTO), si apprende che «dopo il Comando Aeronautica di Milano e quello di Bari, anche quello di Roma dal 25 settembre scorso sta provvedendo all'invio di lettere riportanti »l'invito« a lasciare l'alloggio. Questo procedere prematuro, che mette termine a un periodo almeno di tre anni...è intempestivo anche rispetto all'uscita del Decreto che riporterà l'elenco delle alienazioni degli alloggi, così come stabilito dal Decreto (Regolamento) del Ministro delle Difesa del 18 maggio 2010, previsto all'articolo 6»;

lo stesso Comitato citato ha evidenziato che tali comunicazioni colpiscono «alla cieca», ovvero non tengono conto di quelle famiglie incluse nella normativa sopra menzionata (vedove, portatori di handicap, limite reddituale) -:

quali iniziative intenda adottare tese a tutelare gli inquilini degli alloggi del demanio militare;

quali iniziative intenda prevedere, nella fase di applicazione dell'articolo 6, comma 21-quater, del decreto-legge n. 78 del 2010, per risolvere i problemi che stanno determinando le maggiorazioni di canone rispetto a quello già in vigore nei confronti degli utenti con reddito familiare annuo lordo non superiore a quello fissato annualmente dal decreto del Ministro della difesa richiamato in premessa;

come intenda garantire, agli utenti che non superano la soglia di reddito familiare annuo lordo stabilita annualmente dal Ministro della difesa, con il decreto emanato ai sensi dell'articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, l'applicazione del canone così come definito con l'articolo 43 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, mirando a contemperare le esigenze dell'amministrazione con le condizioni sociali degli utenti. (4-09043)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-09043 presentata da
ANTONIO DI PIETRO

Risposta. - Con l'atto in argomento l'interrogante chiede di conoscere «quali iniziative intenda adottare tese a tutelare gli inquilini degli alloggi del demanio militare».
Desidero osservare, in premessa, che il Dicastero ha posto in essere il programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio, in coerenza a quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244.
In tal senso, il decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112, ora confluito nel decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, recante il Regolamento di attuazione del programma pluriennale, va esattamente nella direzione della soluzione della problematica sollevata nell'atto.
Voglio sottolineare, al riguardo, che è stata promossa una strategia innovativa che, mediante un taglio netto rispetto al passato, porta alla formulazione, nel medio e lungo periodo, di una politica alloggiativa su scala nazionale ed interforze, e nell'immediato a recuperare, con mirate assegnazioni straordinarie, quella parte di patrimonio non utilizzato per pregresse carenze manutentive.
Tale azione regolamentare, quindi, viene finanziata anche con l'adeguamento al cosiddetto prezzo di mercato del canone di utilizzo degli alloggi detenuti in regime sine titulo, e tale adeguamento non è stato, come si vorrebbe pensare, una sorta di accanimento verso coloro che hanno perso la titolarità dell'alloggio assegnato, bensì è stato ricavato, d'intesa con l'agenzia del demanio, facendo riferimento alle quotazioni riportate dall'Osservatorio mobiliare Italiano dell'agenzia del territorio, che rilevando esclusivamente le quotazioni dei contratti di affitto regolarmente registrati costituisce un'attualizzazione dei canoni di concessione.
Ciò, proprio per salvaguardare il personale interessato, e soprattutto coloro i quali rientrano nelle cosiddette «fasce protette», che sono stati tutelati, nel pieno rispetto dei princìpi costituzionali di trasparenza, equità e correttezza dell'azione amministrativa.
A sostegno di quanto appena detto, devo far rilevare che, ancorché la disciplina primaria disponesse la rideterminazione del canone per tutto il personale «non avente titolo», sulla base del prezzo di mercato, del reddito e della durata dell'occupazione, è stata dedicata particolare attenzione alla tutela del personale rientrante nei parametri fissati dal decreto ministeriale annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa, assicurando la non applicabilità della rideterminazione ai redditi fino alle soglie stabilite ogni anno con il decreto ministeriale di gestione degli alloggi (40.810 euro circa per il 2011 e 41.912 euro circa per il 2012) e prevedendo che il reddito dell'occupante e la durata pregressa dell'occupazione costituissero fattore di ponderazione per il calcolo dell'indice modulativo per la rideterminazione dei canoni.
In tale direzione va il decreto ministeriale 16 marzo 2011, sulla rideterminazione del canone degli alloggi di servizio militari occupati da utenti senza titolo, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 27 maggio 2011, n. 122, di attuazione dell'articolo 6, comma 21 quater del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
È, comunque, importante sottolineare che rimane fermo l'obbligo di rilascio da parte degli stessi conduttori con titolo concessorio scaduto, ad esclusione delle cosiddette «categorie protette», in quanto la Difesa deve far fronte alla richiesta di unità abitative per coloro che, pur avendone titolarità, non possono usufruirne e sono costretti a pagare, loro malgrado, canoni allineati alla quotazione «reale» di mercato esterna, di gran lunga superiori, in certe aree e città, a quelli applicati dalla Difesa.
Ciò posto, con riferimento alla questione che alcuni Comandi dell'aeronautica militare (Milano, Bari e Roma) avrebbero provveduto «all'invio di lettere riportanti l'invito a lasciare gli alloggi», rendo noto che, in linea generale, il Dicastero, a seguito dell'entrata in vigore del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, intende rinnovare una procedura di legge nei confronti dei conduttori con contratto di concessione scaduto.
Ciò, nell'attenta ricerca della salvaguardia delle situazioni oggettive rinvenibili in termini reddituali e familiari dell'utenza di fatto interessata ed in base alle reali capacità di ripristino/riassegnazione all'utenza degli aventi titolo e, in tal senso, deve leggersi la campagna informativa avviata con le comunicazioni cui si riferisce l'interrogante.
È quindi di tutta evidenza che, in un'ottica di corretta informazione e di massima trasparenza dell'agire amministrativo e lungi da ogni intento vessatorio, la comunicazione della Difesa agli utenti sine titulo, che, si ribadisce, non fanno parte delle categorie protette, per rientrare nella piena disponibilità degli alloggi di servizio e la segnalazione dell'avvio della procedura per l'adeguamento del canone ai livelli di mercato, costituiscono atti propedeutici, finalizzati a consentire la riassegnazione al personale in servizio - ed in attesa da molto tempo della disponibilità di alloggi, ripeto, di servizio - da parte dell'amministrazione.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.