ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08976

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 381 del 12/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 11/04/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08976
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 12 ottobre 2010, seduta n.381

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

Antonio Granata, 35enne di origini campane, arrestato il 29 settembre 2010, si è tolto la vita la mattina del 4 ottobre 2010 impiccandosi nel carcere napoletano di Poggioreale. Appena entrato nell'istituto penitenziario l'uomo era stato allocato nel padiglione Firenze, nel reparto «nuovi giunti». Successivamente, notificatagli un'ordinanza di custodia cautelare per 416-bis era stato spostato nel padiglione Livorno-alta sicurezza;

secondo una prima ricostruzione, pare che il detenuto abbia utilizzato un lenzuolo per togliersi la vita. A dare l'allarme è stato il compagno di cella che, rientrando dall'ora d'aria, ha trovato il corpo esamine. Salgono così a 52 le persone che si sono suicidate nelle carceri italiane dall'inizio del 2010;

su questo ennesimo suicidio Eugenio Sarno, segretario generale Uil Pa penitenziari, ha dichiarato quanto segue: «il Dap e il Ministero della giustizia non sembrano capaci di arginare la mattanza in atto. Tra auto soppressioni, aggressioni, violenze, sovrappopolamento e violazione del diritto, le nostre galere hanno perso ogni residuo di civiltà, umanità e legalità. Nonostante gli sforzi del personale, abbandonato a se stesso, nulla si può se non intervengono quelle soluzioni strutturali più volte richieste»;

il precedente suicidio registrato a Poggioreale risale al 9 settembre 2010: un transessuale di 34 anni, il pugliese Francesco Consoli, detenuto da circa un anno, si era tolto la vita inalando del gas. Il terzo caso in pochi giorni nel carcere campano: nelle settimane precedenti un detenuto era morto assumendo un mix di farmaci (Sanax e Rivodril) introdotti fraudolentemente in cella mentre un altro era stato stroncato da un infarto;

la gravissima, allarmante, incivile emergenza dei suicidi in carcere impone di trovare quelle soluzioni che ancora non si intravedono; il fenomeno è stato denunciato tempo fa anche dal dossier «Morire di carcere», realizzato dai detenuti e dai volontari della redazione della rivista Ristretti Orizzonti;

è emerso dal citato documento che i detenuti si tolgono la vita con una frequenza diciannove volte superiore rispetto alle persone libere; tale dato, di per sé agghiacciante, si carica di implicazioni che sgomentano e avviliscono;

la mancanza di adeguata assistenza psicologica si va diffondendo in modo preoccupante in tutti gli istituti di pena sparsi sul territorio nazionale, ciò accade nonostante il recente decreto di riordino della sanità penitenziaria sottolinei l'obbligatorietà di garantire pari opportunità di cura ai soggetti reclusi rispetto a quelli liberi;

i tagli all'assistenza psicologica carceraria si verificano mentre cresce inesorabilmente il sovraffollamento negli istituti di pena, con impennata dei detenuti stranieri soprattutto al Nord e dei consumatori di sostanze psicotrope e con conseguente aggravamento della condizione di vita in carcere; tutto ciò comporta un aumento esponenziale del rischio di condotte dimostrative e autolesioniste da parte dei detenuti, per non parlare poi del numero dei suicidi, in continua ascesa;

è stato calcolato: a) che il tempo medio che ogni psicologo può dedicare ad ogni detenuto oscilla tra i 7 (sette) e i 15 (quindici) minuti al mese, tempo medio che include non solo il contatto diretto, ma anche la consultazione della documentazione, le riunioni di equipe, le relazioni e tutto ciò che ne consegue; peraltro negli ultimi anni il predetto monte ore, già insufficiente, è gradualmente diminuito fino a non rendere più possibile un serio intervento psicologico; b) che l'impegno economico per questa delicatissima attività è ormai la metà della metà di quello utilizzato non più di quattro anni fa;

la circostanza che l'assistenza psicologica nelle carceri italiane, a cominciare da quella legata alle attività di osservazione e trattamento dei detenuti, risulti essere assolutamente carente e deficitaria, comporta, come naturale conseguenza, che gli istituti di pena siano diventati una istituzione a carattere prevalentemente, se non esclusivamente, affittivo, ciò in palese violazione del dettato costituzionale che affida alla pena finalità rieducative e di risocializzazione -:

di quali informazioni il Ministro interrogato disponga circa i fatti riferiti in premessa;

quali iniziative intenda intraprendere affinché siano accertate le eventuali responsabilità della direzione del carcere Poggioreale di Napoli in ordine alla mancanza degli opportuni controlli che avrebbero potuto impedire il tragico suicidio;

più in generale, quali provvedimenti urgenti il Governo intenda adottare, con riferimento alla triste piaga dei suicidi in carcere, al fine di garantire ai detenuti una non effimera attività di valutazione e trattamento, nonché i livelli essenziali di assistenza sanitario-psicologica previsti dalla legge;

quali provvedimenti urgenti intenda adottare al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario napoletano conformi al dettato costituzionale e normativo.
(4-08976)