ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08972

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 381 del 12/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 11/04/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08972
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 12 ottobre 2010, seduta n.381

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riferito da Roberto Santini, segretario generale del Sinappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, al quotidiano Il Tirreno del 4 ottobre 2010, il carcere di Massa starebbe cadendo letteralmente a pezzi;

nel predetto istituto di pena si sarebbe venuta creando nel corso del tempo una situazione generalizzata di incuria e conseguentemente di pericolo per gli agenti della polizia penitenziaria;

nel carcere di Massa vi sarebbero problemi al sistema di illuminazione, a quello d'allarme, ai muri di cinta e alla qualità di vita di chi nel carcere lavora ogni giorno;

secondo quanto riferito da Santini, «da tempo il cancello carrabile del carcere non funziona, la portineria ha il grave handicap di non permettere il riconoscimento a vista delle persone che suonano, alle quali quindi viene aperta la porta, ma con «l'incognita», visto che le telecamere sono rotte. Per lo stesso identico motivo non è possibile effettuare il controllo del deposito armi. Anche la terza portineria presenta gravi problematiche dal punto di vista del funzionamento. Problemi risolvibili con una sala regia, che però non è mai entrata in attività. I reparti detentivi sono sprovvisti di allarme»;

sempre secondo Santini, «nell'area passeggi "comuni" della sezione C l'agente deve "passeggiare" insieme ai detenuti, data l'assenza di un posto di guardia ad hoc e di un allarme. Inoltre nella sezione C, dove la popolazione detenuta ha raggiunto quota 145, (anche il locale riservato agli agenti è stato adibito a cella) viene generalmente addetta una sola unità. E peggio ancora sarebbe nella sezione «A» dove un solo agente dovrebbe controllare tantissimi detenuti. I due cancelli che consentono l'accesso alle sezioni penali A ed M sono comandati dallo stesso agente in servizio alla Terza Portineria. Per non parlare della vasta area destinata alle lavorazioni, che impiega 35 detenuti e numerosi civili ed in cui è ordinario l'utilizzo di arnesi pericolosi, è affidata alla sorveglianza di due soli agenti. Anche il regolare svolgimento del servizio di sentinella sul muro di cinta è ostacolato dal mancato funzionamento degli allarmi e dei segnalatori antiscavalcamento, dalle serrature delle porte, che cadono letteralmente a pezzi, dalle radio trasmittenti rotte e dai telefoni guasti»;

nel carcere di Massa sono 246 i detenuti con 122 unità di polizia, che si riducono a poco più di 90 in servizio -:

di quali informazioni disponga circa i fatti riferiti in premessa;

se non ritenga opportuno disporre una ispezione presso il carcere di Massa;

quali provvedimenti urgenti intenda adottare al fine di garantire la sicurezza dell'istituto nonché il rispetto, al suo interno, dell'articolo 27, comma 3, della Costituzione;

se non ritenga opportuno disporre l'immediata chiusura dell'istituto, con conseguente ricollocazione dei detenuti in altre strutture.(4-08972)