ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08968

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 381 del 12/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08968
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 12 ottobre 2010, seduta n.381

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:



il quotidiano La Repubblica dell'otto ottobre, nelle pagine 28 e 29, fa un'inchiesta sulle infezioni ospedaliere, firmata da Alberto Custodero e intitolata «Sporcizia e batteri killer, cosi entrare in ospedale è diventato un pericolo - ogni anno 700mila infettati e 15.000 morti sospette»;


nell'inchiesta, che riporta numerosi casi di persone che con un'infezione ospedaliera ci hanno rimesso la vita, si rileva che:



il tasso di infezioni ospedaliere in Italia è dell'8,7 per cento a fronte di una media europea del 7,7 per cento; nel sud dell'Italia la media dei contagi raggiunge il 17 per cento rispetto al Nord che si attesta al 5 per cento;




i pazienti che risultano positivi ad un'infezione nel giorno del ricovero sono il 4 per cento, mentre nel momento delle dimissioni la percentuale raggiunge il 14 per cento;

sui controlli, il magistrato Raffaele Guariniello dichiara: «Nel nostro Paese abbiamo una legislazione che riguarda la tutela del lavoratori in qualsiasi ambiente, anche negli ospedali. Questo è un principio generale per cui queste leggi si applicano anche a tutela dei pazienti ricoverati. Da un punto di vista giudiziario, la tutela contro la patologia infettiva è una efficace risposta da parte del nostro ordinamento». «Queste sono le leggi - aggiunge Guariniello - però, come sempre capita, non basta che le norme siano scritte sulla carta, bisogna applicarle e farle applicare: ed è proprio qui che incominciano i problemi. Mi sembra più ragionevole impostare un discorso che coinvolga tutte le varie istituzioni: gli organi della pubblica amministrazione, l'autorità giudiziaria. Ma bisogna sviluppare una cultura perché non tutti si rendono conto che un'infezione ospedaliera può essere un reato»;



quanto ai costi per il servizio sanitario nazionale si legge: «Ma quanto costa al servizio sanitario nazionale il dramma delle infezioni? Le infezioni ospedaliere comportano 3 milioni e 730 mila giorni di degenza aggiuntivi all'anno con un conseguente costo addizionale di circa 1.865 milioni di euro. Certo, il problema non è solo italiano. Ma qui, come abbiamo detto, il numero di infezioni contratte in ospedale è molto più alto. Secondo l'Oms, il tasso di contagio batterico nosocomiale rappresenta un importante e sensibile indicatore della qualità dell'assistenza prestata, in quanto ai tradizionali rischi legati a problemi di igiene ambientale si associano quelli derivanti da comportamenti, pratiche professionali e assetti organizzativi inadeguati. A questo proposito, dal 2000 il Ministero della salute, nel piano sanitario nazionale, pone tra gli obiettivi principali da perseguire la riduzione di almeno il 25 per cento delle forme infettive contratte in nosocomio. Nel piano del 2002-04 le infezioni erano già inserite tra gli errori in medicina e si prevedeva l'istituzione del CIO (Comitato infezioni ospedaliere), in tutti gli ospedali italiani. L'ultimo piano sanitario del 2008-10, quello del Governo Berlusconi, Ministro Ferruccio Fazio, impone protocolli per l'uso appropriato della terapia antibiotica, responsabile, quando mal prescritta, dell'insorgere dei super batteri antibioticoresistenti. E prevede una campagna igienica per la riduzione delle infezioni: «lavarsi di più le mani»;



sempre sui controlli, l'inchiesta riporta l'opinione dell'infettivologo dell'università di Milano Fabrizio Pregliasco, membro del Sistema di sorveglianza europea delle infezioni respiratorie (EISS): «gli ultimi dati confermano un preoccupante aumento della frequenza relativa delle infezioni più gravi, come polmoniti, infezioni del sangue, che più incidono sull'esito delle cure in termini sia letali, che di durata di degenza, e quindi anche di costi del Ssn. Non a caso oggi in Europa queste patologie sono al primo posto nei protocolli internazionali della gestione del rischio clinico. Basta sbagliare o saltare una procedura di pulizia come lavarsi le mani in modo appropriato per trasmettere a un paziente un batterio che può ucciderlo. Purtroppo la disposizione ministeriale di istituire dei Comitati infezioni ospedalieri è spesso presa sottogamba. A oggi solo il 50 per cento della Aziende sanitarie l'ha costituito, ma nessuno li controlla.» -:



se i dati riportati in premessa trovino corrispondenza nelle rilevazioni effettuate sul fenomeno delle infezioni ospedaliere da parte del Ministero della salute;


se i dati riguardanti i tassi di infezione dei singoli ospedali, pubblici e privati, siano conoscibili agli utenti e, in caso affermativo, dove siano pubblicizzati e se siano pubblicati in internet;



a cosa sia dovuto l'enorme divario fra Nord e Sud per quel che riguarda il tasso di infezioni ospedaliere;



dal 2000, cioè da quando il Ministero della salute ha posto nel piano sanitario nazionale l'obiettivo di perseguire la riduzione di almeno il 25 per cento delle forme infettive contratte in nosocomio, quale sia stato anno per anno il tasso di infezioni registrate in generale, e ospedale per ospedale;



a che punto si trovi la costituzione dei CIO (Comitato infezioni ospedaliere) in tutti gli ospedali italiani e cosa abbia intenzione di fare il Ministro per incentivarla;



a che punto si trovi il recepimento dei protocolli per l'uso appropriato della terapia antibiotica, imposta dal Ministero nell'ultimo piano sanitario del 2008-10;



se il Ministro della giustizia sia in grado di fornire i dati sui processi incardinati presso l'autorità giudiziaria, anno per anno e dal 2000 ad oggi, sul fenomeno delle infezioni ospedaliere;



a che punto si trovi la politica del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per quel che riguarda la sicurezza dei lavoratori negli ospedali. (4-08968)