ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08939

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 379 del 06/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 06/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08939
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
mercoledì 6 ottobre 2010, seduta n.379

SIRAGUSA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

l'emergenza rifiuti in Sicilia replica da anni sempre lo stesso copione: il sistema di raccolta collassa, si creano nuovi lavoratori precari, si distribuiscono consulenze e favori e quando le città sono invase dall'immondizia si lancia l'allarme sociale. Allora si nominano commissari straordinari a cui si dà carta bianca per intervenire in deroga alle norme vigenti;

la vicenda di Amia è, in questo senso, emblematica;

l'interrogante ha ricostruito e denunciato in diversi atti di sindacato ispettivo la situazione dell'Azienda municipalizzata di igiene ambientale che qui si richiamano: 3-00875; 5-02533; 5-02491; 5-01546; 5-01479; 5-00867; 5-00472;

un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 22 luglio 2010 denuncia come di fronte al dissesto economico-finanziario di Amia, che chiama direttamente in causa il comune di Palermo, socio unico dell'azienda, la relazione dei commissari sulle cause dell'insolvenza di Amia sorvoli su tali responsabilità e attribuisca le cause del dissesto ai crediti che la stessa vanta nei confronti dei comuni limitrofi, utilizzatori della discarica di Bellolampo;

tale relazione non farebbe cenno alcuno, ad esempio, ai contratti stipulati con la Pea, collegati all'entrata in funzione dell'inceneritore di Bellolampo, valutati in bilancio 44 milioni di euro pur non avendo alcun valore dopo l'annullamento delle gare, né si farebbe cenno alle infiltrazioni mafiose: il lavaggio degli autocompattatori dell'Amia sarebbe avvenuto in una società del clan Lo Piccolo;

dall'articolo si evince altresì che il comune di Palermo ha ripatrimonializzato l'azienda conferendole due immobili (almeno uno dei quali, in realtà, non è mai passato nella proprietà di Amia) e il terreno di Bellolampo originariamente destinato all'inceneritore e sperando nell'arrivo di 59 milioni di euro di fondi Fas per ricostruirne il patrimonio;

tale operazione, di fatto, lascia insoluto il problema di liquidità dell'azienda. Senza contare i debiti: 2.500 creditori iscritti allo stato passivo di Amia;

è difficile immaginare quale sarà il futuro di un'azienda che si trova in queste condizioni;

una delle ipotesi fatte da Il Sole 24 Ore è che al termine dei due anni di commissariamento Amia venga privatizzata e nell'articolo si fa perfino riferimento a chi potrebbe essere interessato ad entrare nell'affare dell'acquisto dell'azienda, una volta sgravata dai debiti;

intanto si legge, in un articolo apparso su il Giornale di Sicilia del 3 ottobre 2010, che la quinta vasca della discarica di Bellolampo che ospita i rifiuti di Palermo è satura per poco più della metà della capienza complessiva e si stima che a fine ottobre sarà colma;

nello stesso articolo si legge che è partito l'iter per la realizzazione della sella di collegamento tra la quarta e la quinta vasca: l'unica valvola di sfogo possibile per raccogliere la spazzatura, del capoluogo siciliano e di alcuni comuni limitrofi, a breve scadenza;

in questi giorni l'ufficio del commissario per l'emergenza rifiuti dovrà affidare l'appalto per la realizzazione della sella di collegamento con una spesa prevista 2 milioni di euro e tempi di realizzazione di 45 giorni: una vera e propria corsa contro il tempo;

tale operazione consentirà alla discarica una autonomia di 10-12 mesi dopo di che sarà necessaria un'altra vasca - la sesta - con un anno di tempo per progettarla e realizzarla -:

se il Governo sia al corrente dei contenuti della relazione dei commissari sullo stato di insolvenza di Amia;

se risponda altresì al vero, che in tale relazione non si faccia cenno alcuno alle spese ad avviso dell'interrogante molto discutibili degli amministratori dell'azienda di cui si fa conto negli atti di sindacato ispettivo di cui in premessa e presentati dall'interrogante;

se risulti verosimile, allo stato dei fatti, l'ipotesi di privatizzazione dell'azienda;

se il Governo possa dare conferma delle stime temporali ipotizzate per la realizzazione della sella e della sesta vasca e se le ritenga sufficienti ad affrontare il problema dello smaltimento, anche alla luce del nuovo piano rifiuti in Sicilia. (4-08939)