FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
come riferiscono agenzie di stampa, siti giornalistici on line e quotidiani una ragazza ventiduenne, la signora Antonella Mansueto, di Noci vicino Bari, ricoverata per un banale intervento chirurgico per asportare una cisti al coccige, è deceduta dopo tre mesi dall'operazione;
la causa del decesso sarebbe stato uno choc settico che alcuni sanitari non avrebbero saputo diagnosticare, e che altri avrebbero scambiato per virus influenzale;
nell'esposto presentato alla procura a Bari dalla famiglia Mansueto, è allegata una perizia fatta da un esperto internista e da un medico legale nella quale si spiegherebbe come la ragazza avrebbe potuto essere salvata se l'infezione fosse stata diagnosticata in tempo e curata con medicine specifiche;
secondo la ricostruzione dell'accaduto la signora Mansueto, dopo essere stata operata sarebbe stata dimessa il giorno successivo; tornata in ospedale per il ciclo di medicazioni, uno dei medici avrebbe osservato: «Questa ferita non mi piace, lo dica domani al dottor Calò», vale a dire il professore che aveva effettuato l'intervento; il giorno successivo il professor Calò avrebbe assicurato che il decorso post-operatorio procedeva bene e che tutto era normale;
il 6 febbraio 2010 le condizioni della signora Mansueto peggiorano, la febbre arriva a 42 gradi; i genitori chiamano il medico di guardia che dopo una rapida visita assicura: si tratta di un virus influenzale, e prescrive gocce di Novalgina. All'alba del giorno dopo la situazione precipita e la signora Mansueta viene trasportata all'ospedale di Noci. Lì, dopo un'attesa di sei ore, ai genitori viene finalmente comunicato che la signora Mansueto ha una setticemia diffusa;
la paziente a quel punto viene portata nel più attrezzato ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, e ricoverata in rianimazione;
il 22 marzo 2010 un'equipe di medici bolognesi scende a Bari per amputare le gambe e le dita della mani, fatta eccezione per i pollici, un ultimo tentativo, che si rivela inutile;
il 26 marzo la signora Mansueto muore per una «cancrena conseguente a una trombosi arteriosa per choc settico» -:
di quali elementi disponga in relazione alla vicenda di cui in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere al riguardo. (4-08929)