ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08929

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 379 del 06/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08929
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
mercoledì 6 ottobre 2010, seduta n.379

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
come riferiscono agenzie di stampa, siti giornalistici on line e quotidiani una ragazza ventiduenne, la signora Antonella Mansueto, di Noci vicino Bari, ricoverata per un banale intervento chirurgico per asportare una cisti al coccige, è deceduta dopo tre mesi dall'operazione;

la causa del decesso sarebbe stato uno choc settico che alcuni sanitari non avrebbero saputo diagnosticare, e che altri avrebbero scambiato per virus influenzale;

nell'esposto presentato alla procura a Bari dalla famiglia Mansueto, è allegata una perizia fatta da un esperto internista e da un medico legale nella quale si spiegherebbe come la ragazza avrebbe potuto essere salvata se l'infezione fosse stata diagnosticata in tempo e curata con medicine specifiche;

secondo la ricostruzione dell'accaduto la signora Mansueto, dopo essere stata operata sarebbe stata dimessa il giorno successivo; tornata in ospedale per il ciclo di medicazioni, uno dei medici avrebbe osservato: «Questa ferita non mi piace, lo dica domani al dottor Calò», vale a dire il professore che aveva effettuato l'intervento; il giorno successivo il professor Calò avrebbe assicurato che il decorso post-operatorio procedeva bene e che tutto era normale;

il 6 febbraio 2010 le condizioni della signora Mansueto peggiorano, la febbre arriva a 42 gradi; i genitori chiamano il medico di guardia che dopo una rapida visita assicura: si tratta di un virus influenzale, e prescrive gocce di Novalgina. All'alba del giorno dopo la situazione precipita e la signora Mansueta viene trasportata all'ospedale di Noci. Lì, dopo un'attesa di sei ore, ai genitori viene finalmente comunicato che la signora Mansueto ha una setticemia diffusa;

la paziente a quel punto viene portata nel più attrezzato ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, e ricoverata in rianimazione;

il 22 marzo 2010 un'equipe di medici bolognesi scende a Bari per amputare le gambe e le dita della mani, fatta eccezione per i pollici, un ultimo tentativo, che si rivela inutile;

il 26 marzo la signora Mansueto muore per una «cancrena conseguente a una trombosi arteriosa per choc settico» -:

di quali elementi disponga in relazione alla vicenda di cui in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere al riguardo. (4-08929)