ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08928

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 379 del 06/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: MARINI CESARE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 06/10/2010
Stato iter:
31/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2011
GELMINI MARIASTELLA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/05/2011

CONCLUSO IL 31/05/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08928
presentata da
CESARE MARINI
mercoledì 6 ottobre 2010, seduta n.379

CESARE MARINI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:



la minoranza arbëreshe è tra le grandi etnie esistenti in Italia e la più numerosa tra quelle insediate nel Mezzogiorno;



l'arrivo di esuli albanesi nel 1468 dall'Albania e nel 1530 dalla Grecia fu causato dalla morte dell'eroe Giorgio Castriota Sacanderbeg e dall'occupazione da parte dei Turchi, prima della regione albanese e successivamente del Peloponneso;


attualmente i discendenti delle ondate migratorie di massa del quindicesimo e sedicesimo secolo abitano in cinquanta comuni, disseminati in più regioni, in particolare in numero elevato in Calabria per essere stati accolti con favore dai feudatari locali che hanno utilizzato l'imponente esodo per ripopolare contrade disabitate e incolte;


nonostante siano trascorsi dal loro arrivo più di cinque secoli e si siano integrati completamente alle popolazioni indigene, conservano la lingua delle origini, le tradizioni, costumi di vita, il rito religioso bizantino e i caratteristici ambienti urbani delle loro abitudini di vita sociale;



gli elementi specifici di questa popolazione consistono nell'uso quotidiano della lingua, tramandata da generazione in generazione e custodita come patrimonio inviolabile di ogni famiglia;


a San Demetrio Corone, comune albanofono, in provincia di Cosenza, esiste un liceo ginnasio che ha il merito di essere stato la prima scuola superiore sorta in Calabria nel 1794;


il collegio italo-albanese «S. Adriano», con annesso liceo classico di San Demetrio Corone, ha svolto egregiamente il compito di preparare i giovani intellettuali calabresi e per un certo periodo, per espressa volontà dei governi succeduti dopo il 1861, anche giovani d'Albania;


i rapporti di amicizia tra l'Italia e il popolo di Albania, esistenti tutt'ora, hanno favorito l'impegno dello Stato italiano nella formazione delle classi dirigenti del piccolo Paese dei Balcani e che, nel passato, un ruolo centrale lo ha avuto il collegio S. Adriano;



vi è il concreto interesse del nostro Paese di preservare il rapporto privilegiato con l'Albania in prospettiva del suo ingresso nell'Unione europea nonché della non lontana realizzazione, come deciso nella conferenza di Barcellona, di un'area di libero scambio nel Mediterraneo tra l'Unione europea, i Paesi dell'Africa del Nord e dei Balcani;



l'importanza del liceo ginnasio di San Demetrio Corone ha avuto nel passato ampi riconoscimenti circa la sua specificità di istituto di formazione preposto alla preparazione dei giovani italo-albanesi, dei calabresi e alla funzione di penetrazione culturale nei Balcani, utilizzando il rapporto con l'Albania;



per soddisfare l'esigenza della minoranza linguistica Arbëresh di conservare la lingua di origine, utilizzata nei rapporti interpersonali, fu ritenuto, fin da epoca remota, di prevedere tra le materie di insegnamento la lingua e letteratura albanese;


il Governo del regno di Napoli istituì fin dal 1849 l'insegnamento curriculare di lingua e letteratura albanese, affidando la cattedra al maggiore poeta arberesh Girolamo De Rada, sospesa nel 1852 per le idee nuove che professava il docente, ripristinata successivamente nel 1892 fino alla morte dell'insigne linguista, avvenuta nel 1903;


la cattedra fu di nuovo ripristinata con decreto ministeriale del 16 aprile 1924 e, dopo una sospensione, avvenuta alla fine degli anni 30 motivata dalle difficoltà di reperire docenti qualificati nella materia, in via parzialmente sperimentale, fu definitivamente attivata nell'anno accademico 1988/89 ed è tutt'ora in funzione come disciplina caratterizzante lo stesso istituto;



per l'anno scolastico iniziato i ridotti trasferimenti pubblici hanno comportato un minor numero di ore alla prima classe del ginnasio che prelude, con la riduzione annuale delle ore, alla sparizione della cattedra;



erroneamente si ritiene la lingua e letteratura albanese una seconda lingua straniera, mentre, invece, si tratta di un insegnamento curriculare, indispensabile per la tutela della minoranza arbereshe e per i rapporti di amicizia e interscambio economico con l'Albania;


è esigenza, ritenuta prioritaria da parte delle minoranze linguistiche, la tutela delle lingue parlate per cui si vanificherebbe il dettato della legge 15 dicembre 1999, n.482, qualora dovesse essere abolita la cattedra;



le nuove disposizioni ministeriali degli ultimi anni in materia di formazione delle classi secondo un certo rapporto docente-alunni e di abolizione di corsi erano temperate dalle necessarie eccezioni per alcune particolari situazioni, quali l'esistenza di minoranze linguistiche e di diffuse devianze gravi -:


se non ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza al fine di assicurare dal prossimo anno scolastico il mantenimento nel liceo ginnasio di San Demetrio Corone dell'insegnamento di dieci ore, che si traducono in due ore per classe, della lingua e letteratura albanese e se non reputi opportuno, conformemente alle indicazioni contenute da più anni nelle direttive dei Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, promuovere cattedre di lingua e letteratura albanese in tutti i comuni a maggioranza Arbëereshe. (4-08928)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 31 maggio 2011
nell'allegato B della seduta n. 480
All'Interrogazione 4-08928 presentata da
CESARE MARINI

Risposta. - Si risponde all'interrogazione in esame con la quale l'interrogante necessita dell'insegnamento della lingua e della letteratura albanese in un istituto di un comune albanofono della regione Calabria.
Al riguardo si fa presente che la legge del 15 dicembre 1999, n. 482, all'articolo 4 commi 1 e 2, tutela l'apprendimento della lingua e della cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano ed il sardo esclusivamente nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, previa richiesta dei genitori.
Alla direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica di questo ministero è affidata la gestione del piano del finanziamenti relativo alla tutela e valorizzazione delle lingue di minoranza, a cui si provvede con cadenza annuale mediante diramazione, prima dell'inizio delle attività scolastiche, di apposita circolare recante i criteri stabiliti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti alle minoranze linguistiche, in ottemperanza dell'articolo 5 della richiamata legge n. 482 del 1999.
Questa attività di progettazione trova piena attuazione nell'ambito dell'esercizio dell'autonomia scolastica quale, ampliamento dell'offerta formativa, realizzando, secondo le modalità previste dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 e all'interno della quota del curricolo locale o come attività extra curricolare, modalità di svolgimento delle attività di insegnamento della lingua storica e delle tradizioni culturali delle comunità locali e stabilendo tempi e metodologie.
In tal senso l'articolo 8 del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999 riconosce alle scuole la possibilità di destinare il 15 per cento del monte ore annuo ad attività legate alla conoscenza, ricostruzione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Si permette così di apprezzare la propria storia nell'ambito della valorizzazione della cultura del confronto che è alla base della convivenza civile e democratica.
Con il decreto ministeriale 28 dicembre 2005 la quota dei curricoli rimessa all'autonomia delle istituzioni scolastiche, nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni, è stata elevata al 20 per cento. Tale aliquota, a seguito della nota ministeriale n. 721 del 2006 che ne ha precisato l'applicabilità alle scuole di ogni ordine e grado, è utilizzabile anche nei licei-ginnasio. Il curricolo locale rappresenta la possibilità, offerta dalla normativa sull'autonomia alle singole istituzioni scolastiche, di rispondere in modo adeguato ai bisogni formativi rilevati nel proprio contesto di riferimento, pur nel rispetto del senso di appartenenza, della memoria culturale dell'identità storica dello Stato.
Infatti, la normativa vigente, decreto ministeriale n. 39 del 30 gennaio 1998 e decreto ministeriale n. 37 del 26 marzo 2009, relativo alle disposizioni impartite in materia di ordinamento della classi di concorso a cattedre, non prevede classi di concorso o cattedre di insegnamento per le lingue di minoranza, ad eccezione della lingua ladina e della lingua slovena.
Pertanto, l'esigenza formativa connessa alla lingua di minoranza parlata trova tutela nella legge n. 482 del 1999 per quanto riguarda le scuole dell'infanzia primaria e secondaria di primo grado, mentre bisogna far riferimento alla normativa precitata per le scuole secondarie di secondo grado.
Relativamente all'istituzione scolastica interessata la direzione generale competente ha comunicato che la scuola, per le classi di scuola materna, primaria e secondaria di primo grado, ha, nel tempo, aderito alle proposte presentate annualmente dalla circolare emanata da questo Ministero ed ha ricevuto l'erogazione dei finanziamenti previsti per la realizzazione dei percorsi progettuali proposti anche in rete con altre scuole del territorio finalizzati alla tutela del patrimonio prevalentemente orale della lingua di minoranza storica in questione. Da ultimo, in data 8 ottobre 2010 l'istituto ha presentato un progetto per concorrere ai finanziamenti di cui alla circolare, ministeriale del 20 luglio 2010 n. 58 relativamente alla realizzazione della lingua arberesh.

Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca: Mariastella Gelmini.