ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08837

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 376 del 30/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: CONCIA ANNA PAOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 30/09/2010
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 30/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • PARI OPPORTUNITA'
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 30/09/2010
Stato iter:
24/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/07/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/07/2012

CONCLUSO IL 24/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08837
presentata da
ANNA PAOLA CONCIA
giovedì 30 settembre 2010, seduta n.376

CONCIA, CENNI e FONTANELLI. -
Al Ministro della difesa, al Ministro per le pari opportunità.
- Per sapere - premesso che:

il 20 agosto 2010, due ragazzi, Mirko Vigni e Fabio Frati, facevano colazione presso il bar Cusimano a Viareggio, scambiandosi semplici effusioni, qualche abbraccio e un bacio, come è in seguito risultato da un video effettuato dal sistema di videosorveglianza interna al bar;

probabilmente sollecitato da una donna presente nel bar, un appuntato dei carabinieri in servizio ed in divisa li redarguiva con forza per il loro comportamento, invitandoli ad uscire;

l'accaduto pare essere confermato sempre dalle telecamere di videosorveglianza che riprendono il carabiniere mentre a distanza di svariati metri dai ragazzi, rimanendo seduto, si rivolge a loro, alzando la voce e muovendo le mani tanto da attirare l'attenzione di tutte le persone presenti nel bar e umiliare i due ragazzi, che quindi sono, per forza di cose, indotti a lasciare il bar;

il giorno stesso, i due ragazzi supportati da alcuni attivisti omosessuali tra cui Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, l'imprenditore e giornalista Alessio De Giorgi e l'imprenditrice Regina Satariano, denunciavano l'accaduto alla stampa;

di lì a poco, i due ragazzi, sempre accompagnati dai tre attivisti, si sono recati per denunciare l'accaduto dal comandante della compagnia carabinieri di Viareggio, dove hanno avuto occasione di parlare con l'appuntato protagonista dell'episodio, il quale pare abbia affermato di essersi comportato correttamente poiché i due, secondo lui, stavano seduti l'uno sull'altro e si baciavano appassionatamente in pubblico (cosa poi evidentemente smentita dal video succitato), e che non si sarebbe comportato nello stesso modo, trovandosi di fronte al medesimo comportamento di una coppia eterosessuale;

la suddetta conversazione è avvenuta alla presenza di tutti e cinque i presenti: nel medesimo colloquio, inoltre, l'appuntato sosteneva che i due stessero seduti l'uno sulle ginocchia dell'altro, cosa invece totalmente smentita dal video succitato;

nella giornata successiva si rivolgeva alla redazione de Il Tirreno di Viareggio, in un primo momento in forma anonima, in seguito palesando il proprio nome e cognome alle altre redazioni giornalistiche versiliesi, il signor Luca Lopez, il quale affermava che l'appuntato non sarebbe stato affatto aggressivo nei confronti dei due ragazzi, né offensivo nei loro confronti per mezzo dell'espressione «mi fate schifo» (cosa peraltro mai detta da Vigni e Frati), e tra le altre cose, lo stesso signor Lopez riferiva, ma solo ad alcuni degli organi di informazione, di avere distintamente sentito i due ragazzi dire, mentre entravano nel bar, che avrebbero teso una sorta di imboscata ai carabinieri per dimostrare la loro supposta omofobia: tale affermazione è stata in modo categorico ed assoluto smentita dai ragazzi coinvolti nella vicenda, che si sono, in merito, riservati ogni eventuale iniziativa nei confronti del signor Lopez -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano adottare al fine di individuare eventuali responsabilità in una vicenda che ha i precisi contorni della discriminazione legata all'orientamento sessuale, che appare però, vieppiù grave, in quanto compiuta da un esponente delle Forze dell'ordine;

quali politiche intendano adottare nell'ambito delle loro proprie prerogative, al fine di sostenere un processo informativo e formativo per il rispetto dei diversi orientamenti sessuali ed identità di genere, nonché una cultura della convivenza e dell'integrazione sociale di tutte le diversità, che parta dalla Stato e ne permei il più possibile tutte le sue articolazioni. (4-08837)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 24 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 671
All'Interrogazione 4-08837 presentata da
ANNA PAOLA CONCIA

Risposta. - In relazione a quanto rappresentato nell'interrogazione in esame, si rappresenta che, alle ore 5.45 del 20 agosto 2010, una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Viareggio ha effettuato d`iniziativa un controllo in un bar di quel centro, ubicato nella piazza S. Antonio.
Nella circostanza, alcuni avventori hanno segnalato il comportamento non consono di due ragazzi che si stavano scambiando effusioni amorose, chiedendo l'intervento dei militari, la cui iniziativa si è concretizzata in un atto di mera sensibilizzazione in ordine al reclamo ricevuto.
Il giorno successivo, di fronte al locale pubblico, si è svolta una conferenza stampa, nel corso della quale i due ragazzi hanno lamentato di essere stati vittime di un atto di omofobia da parte di un carabiniere che li avrebbe aggrediti verbalmente, costringendoli ad uscire dal locale, solamente perché si stavano abbracciando.
La ricostruzione dell'episodio operata dall'Arma dei carabinieri ha escluso, anche sulla base delle registrazioni delle telecamere di sicurezza e delle dichiarazioni rese dai presenti, che siano stati assunti atteggiamenti non professionali.
In merito, l'autorità giudiziaria, interessata per le valutazioni di competenza, ha iscritto la vicenda nel registro «notizie non costituenti reato».
Con riferimento, invece, alle iniziative volte a garantire la cultura del rispetto, si evidenzia preliminarmente che i programmi addestrativi presso le scuole carabinieri prevedono moduli sul rispetto dei diritti umani nell'attività di polizia, comprensivi di approfondimenti relativi alla tutela/gestione di persone appartenenti a ogni gruppo ipoteticamente vulnerabile.
Inoltre, l'istituzione partecipa alle attività dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale con decreto del direttore generale della pubblica sicurezza del 27 luglio 2010 (integrato, per quanto riguarda la composizione, con atto del 2 settembre 2010).
All'organismo sono state demandate ampie funzioni che afferiscono:

alla ricezione di segnalazioni trasmesse da istituzioni, associazioni o privati riguardanti fenomeni discriminatori;

all'attivazione di interventi mirati sul territorio;

al monitoraggio dell'evoluzione delle denunce presentate alle Forze di Polizia;

all'incentivazione dei canali di comunicazione tra cittadini, loro associazioni, istituzioni e sistema di sicurezza;

alla proposta di moduli formativi per gli operatori di polizia.
Per quanto sopra esposto, non si ritiene necessaria l'adozione di ulteriori iniziative in materia.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.