ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 375 del 29/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/09/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/09/2010
MINISTERO DELLA DIFESA 04/10/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/12/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 26/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08820
presentata da
MAURIZIO TURCO
mercoledì 29 settembre 2010, seduta n.375

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

sul sito web di Indymedia Emilia-Romagna, all'indirizzo http://emiliaromagna. indymedia.org/node/9330 è pubblicato un articolo dal titolo «Al Porto di Ravenna la Cmc nasconde una bomba per non perdere i profitti dell'appalto»;

lo scritto riporta la notizia di una inchiesta che sarebbe in corso sull'occultamento dell'ordigno bellico. In particolare si afferma che: «...nove persone sono indagate per non aver immediatamente avvisato le autorità del ritrovamento di un ordigno bellico di 700 chilogrammi durante i lavori di escavo dei fondali del porto. Si tratta di quattro fra tecnici e manager di Cmc (società appaltatrice), un manager dell'Autorità portuale (società committente), un Pilota del Porto e tre fra tecnici e manager (un italiano e due belgi) della Deme Dredging International, la holding belga proprietaria della draga Artevelde, con cui la Cmc ha stretto una partnership finalizzata proprio ai lavori di dragaggio. I nove sono accusati di aver messo a repentaglio la sicurezza della navigazione, perché avrebbero dovuto lanciare subito l'allarme e non l'hanno fatto perché rallentare i lavori significava levitare i costi, soprattutto di noleggio dell'enorme draga. L'hanno invece trasportata e »affossata« nella piallassa Piomboni per allontanarla dai traffici marittimi, in attesa del ritrovamento »ufficiale«, mettendo a rischio innanzi tutto la vita dei lavoratori impiegati nell'occultamento. I reati ipotizzati dalla Procura sono gravissimi: attentato alla sicurezza dei trasporti (pena da uno a cinque anni), rimozione dolosa dei presidi antinfortunistici (pena da sei mesi a cinque anni), detenzione (pena da uno a otto anni) e porto di materiale esplodente (pena da due a dieci anni). L'inchiesta è partita da una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza di Bari intercorsa fra la fine di giugno e i primi di luglio fra due tecnici o dirigenti della Cmc, la cooperativa ravennate che da tempo si è aggiudicata l'appalto indetto da parte dell'Autorità portuale, dei lavori di dragaggio dei fondali del porto canale e della piallassa dei Piomboni»;

presso la X Commissione permanente della Camera dei deputati è in corso l'esame di due proposte di legge in materia di bonifica degli ordigni bellici (n. 3222 , n. 3481) di cui relativamente alla n. 3481 gli interroganti sono anche presentatrice e cofirmatari;

ad avviso degli interroganti, l'episodio rappresenta l'ennesima dimostrazione della necessità di addivenire, nel più breve tempo possibile, all'emanazione di norme specifiche che nel rendere obbligatoria la valutazione del rischio derivante dal possibile rinvenimento di ordigni bellici o manufatti esplodenti consentano alle autorità competenti ed ai Ministeri interessati di effettuare una concreta attività di controllo nei cantieri temporanei o mobili senza escludere la valutazione delle competenze, della professionalità e della affidabilità delle ditte specializzate nel campo delle bonifiche;

consta agli interroganti che le ditte appaltatrici che concretamente eseguono le azioni derivanti dalla corretta valutazione dei rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici o manufatti esplodenti, in caso di rinvenimento di particolari ordigni che richiedono l'intervento di personale altamente qualificato per le operazioni di movimentazione, disinnesco e brillamento, siano costrette ad attendere anche diversi giorni prima che si concretizzi la bonifica, con imprevedibili conseguenze sulla sicurezza del cantiere e degli operai, oltreché a dover sopportare non trascurabili aumenti dei costi dell'opera;

le operazioni di rimozione e brillamento degli ordigni bellici e dei manufatti esplodenti rinvenuti in detti cantieri, sono effettuate a cura del personale militare del Ministero della difesa -:

se il Governo sia a conoscenza di quanto in premessa e quali immediate iniziative intenderà avviare nell'attesa della emanazione di una legge organica tesa a rendere effettive le indicazioni contenute nelle proposte di legge menzionate;

quali azioni si intendano avviare per realizzare un concreto potenziamento delle articolazioni delle Forze armate deputate alle attività in questione, anche mediante l'effettivo impiego del personale civile e militare della Difesa in possesso di adeguate qualifiche che attualmente risulta impiegato presso i Centri rifornimento e mantenimento dell'Esercito (CERIMANT) o depositi munizioni di Forza armata, al fine di garantire una maggiore sicurezza del territorio ed una diminuzione dei tempi di intervento da parte del personale addetto alle operazioni di bonifica degli ordigni bellici. (4-08820)