ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08561

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 367 del 14/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 14/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/09/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/09/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/09/2010
Stato iter:
02/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/09/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2012

CONCLUSO IL 02/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08561
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 14 settembre 2010, seduta n.367

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:



in un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 31 agosto 2010, emergono le dichiarazioni rilasciate dall'ex procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia della Basilicata, Giuseppe Galante, sulla maxi-inchiesta nota come Nucleare Connection, relativa ad un presunto traffico di materiale atomico proveniente dall'Italia e diretto nell'Iraq di Saddam Hussein: «All'ltrec della Trisaia di Rotondella i miei consulenti trovarono plutonio. Ma non potei proseguire nelle indagini poiché fu un disco rosso che me lo impedì»;


l'ex magistrato, rispondendo ad una domanda dell'ambientalista Domenico Lence, postagli nel corso della presentazione del libro Terre profanate. Viaggio nel cuore della mafia di David Lane, corrispondente dall'Italia dell'Economist, ha parlato dell'indagine ereditata nel 1999 dall'ex procuratore capo del Tribunale di Matera, Nicola Maria Pace, che l'aveva aperta nel 1994;



«Posso ora parlare di Nucleare Connection - ha spiegato Galante - dato che sono un libero cittadino e poiché l'inchiesta non è più coperta dal segreto istruttorio, in quanto archiviata. Affermo, allora, che i miei consulenti trovarono tracce di plutonio nel sito atomico Itrec. Plutonio che non doveva esserci perché il ciclo studiato a Rotondella era quello uranio-torio»;



al contrario, i vertici dell'Enea, l'ente statale gestore dell'impianto, avevano sempre negato la presenza del materiale radioattivo necessario per fabbricare la bomba atomica;

l'ex magistrato ha proposto la sua versione sulla presenza di plutonio: «Si è trattato di rimanenze di uranio arricchito che è passato dalla Basilicata e poi è andato verso altri lidi o, ipotesi meno probabile, è stato cambiato il ciclo delle lavorazioni condotte in Trisaia»;

si tratta di ipotesi di cui i Governi dell'epoca e i servizi segreti non potevano non essere a conoscenza, tuttavia sono state celate alla magistratura. L'ex procuratore antimafia aggiunge: «Sicuro. La materia è alla diretta disposizione della Presidenza del Consiglio. Ed i servizi segreti sono ovunque: sia quelli "regolari" sia quelli deviati»;

l'inchiesta esplose il 6 ottobre 2007 quando la Gazzetta del Mezzogiorno pubblicò: «Traffici di plutonio dalla Basilicata. Avvisi di garanzia per ex dirigenti Enea e presunti esponenti della 'ndrangheta calabrese. L'accusa: produzione clandestina di materiale radioattivo destinato a Paesi come Iraq o Somalia». Base di quanto ipotizzato dal pubblico ministero Francesco Basentini, che aveva ereditato a sua volta l'inchiesta dal procuratore capo dell'antimafia Giuseppe Galante e dal suo sostituto Felicia Genovese, era la struttura di ricerca atomica Itrec dell'Enea di Rotondella. Due anni prima, un pentito di 'ndrangheta, Francesco Fonti, aveva raccontato, in un memoriale pubblicato da L'Espresso, che fusti contenenti materiale e scorie radioattive erano stati sepolti a Ferrandina, a Costa della Cretagna, ma le ricerche conseguenti non diedero alcun risultato. Altri contenitori sarebbero stati trasportati e seppelliti in Somalia o affondati nel Tirreno e nello Jonio o addirittura trasferiti nell'Iraq di Saddam Hussein. Il fascicolo rimase nelle mani del sostituto procuratore Basentini per circa due anni. Dei fusti interrati, cercati soprattutto in agro di Pisticci, nessuna traccia. Nell'ottobre 2009, dopo 16 anni, Nucleare Connection fu archiviata dalla magistratura ordinaria -:



di quali informazioni disponga il Governo, in particolare in merito a quanto dichiarato dall'Enea, che avrebbe sempre negato la presenza del materiale radioattivo, e in merito alla destinazione dello stesso;


per quali ragioni e da parte di chi sia stato imposto il segreto di Stato che impedì all'ex procuratore Galante di proseguire le indagini;


quali iniziative si intendano intraprendere, ciascuno per le proprie competenze, in merito ai fatti riportati in premessa a tutela della salute e dell'ambiente. (4-08561)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 2 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 676
All'Interrogazione 4-08561 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Si premette che l'impianto Itrec, presente nel centro ricerche Enea della Trisaia, è stato realizzato nell'ambito di una collaborazione fra Enea (allora Cnrn) e l'Usaec, United States atomic energy commission, stipulata nel 1959.
La finalità dell'impianto era quella di verificare la convenienza tecnico-economica di utilizzare, per la fabbricazione del combustibile nucleare, oltre all'uranio - elemento relativamente disponibile in natura - anche il torio, maggiormente disponibile.
Sull'impianto Itrec, completato nel 1970, sono state effettuate nel periodo 1970-1975, attività sperimentali, che hanno riguardato il trattamento di 20 elementi di combustibile a base di torio, facenti parte di un lotto di 84 elementi provenienti dal reattore americano di Elk River. Per effetto dell'abbandono in Usa del ciclo uranio-torio, si interruppero anche le connesse attività sperimentali in Itrec.
I restanti 64 elementi provenienti dal reattore americano di EIk River sono tuttora immagazzinati nella piscina dell'impianto.
Si premette altresì che, a seguito dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, n. 3267 del 7 marzo 2003, il commissario delegato per la sicurezza dei materiali nucleari, ha disposto, con ordinanza n. 4 dell'11 aprile 2003, il trasferimento a Sogin Spa di tutte le licenze e le autorizzazioni per la gestione delle attività di messa in sicurezza, smantellamento e bonifica, relative agli impianti di produzione di combustibile nucleare e di ricerca del ciclo del combustibile nucleare di proprietà dell'Enea, tra cui quelle relative ad Itrec.
Da allora, Sogin Spa è il soggetto responsabile delle correnti attività di gestione in sicurezza dell'impianto, nonché di quelle relative al suo smantellamento.
Tutto ciò premesso, l'indagine relativa alla citata «Nuclear Connection», cui fanno riferimento gli interroganti, si è svolta nel periodo 2003-2009 attraverso sopralluoghi nel centro della Trisaia, con acquisizione di documentazione, perizie, escussione di personale qualificato ed attività investigativa nel corso della quale i consulenti tecnici, nominati dall'ufficio di procura, ingegner Mezzanotte e professori Pelliccioni e Pietri, hanno accettato all'interno della cosiddetta «cella tiepida» dell'impianto Itrec, solo «una debole quantità di plutonio e di americio».
Tale «anomalia» è stata messa in correlazione alla verosimile lavorazione di materiale contenente, almeno in parte, materie recuperate dal riprocessamento di combustibile, per quanto la presenza di plutonio sia stata riscontrata «a livello di tracce». Detta circostanza ha indotto i tecnici ad escludere che nelle apparecchiature fosse stato trattato materiale con significative quantità di plutonio. È stato inoltre precisato dai periti, che le analisi eseguite sui campioni del materiale trattato nelle apparecchiature escludevano la presenza di contaminazione da plutonio. Al riguardo, i consulenti tecnici evidenziavano che la presenza delle particelle di plutonio era da rapportare a lavorazioni di materiale diverso da quello autorizzato, benché non si disponesse di informazioni in merito.
A conclusione dell'indagine, lo stesso pubblico ministero ha avanzato richiesta di archiviazione del procedimento, richiesta integralmente accolta dal giudice per le indagini preliminari.
Anche Enea dal canto suo, esclude che nel corso di tutte le sue attività sperimentali condotte sull'impianto Itrec - attività che sono state le uniche di questa natura effettuate in tale impianto - si sia determinata la produzione di plutonio. Eventuali tracce di tale elemento potenzialmente autoproducibili, per effetto del decadimento radioattivo di alcuni isotopi nei materiali risultanti dal ricordato trattamento del combustibile Elk River, sarebbero di quantità estremamente esigua, assolutamente incompatibile con i quantitativi necessari per realizzare un ordigno nucleare.
In merito poi alle iniziative che si intendono intraprendere a tutela della salute e dell'ambiente, va premesso che il corpo prescrittivo associato alla licenza di esercizio assicura il mantenimento in condizioni di sicurezza del materiale in questione. Inoltre, sono previste attività propedeutiche alla disattivazione, come il condizionamento del prodotto finito e la messa in sicurezza di lungo termine del combustibile irraggiato in una configurazione di stoccaggio a secco.
Quanto alla posizione, nella menzionata vicenda, del magistrato Giuseppe Galante, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Matera, ha riferito che il medesimo non risulta essere stato titolare di procedimenti penali relativi al settore nucleare.
Il Capo dell'ufficio requirente, pertanto - anche sulla base di informazioni assunte direttamente dal dottor Galante - ha escluso che attività investigative condotte dall'ufficio di procura, abbiano subito impedimenti di qualsivoglia natura.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E L'AMBIENTE ( ENEA ), IRAQ

EUROVOC :

arma nucleare

Basilicata

consulenza e perizia

istruzione giudiziaria

mafia

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scorie radioattive

servizio segreto

uranio