ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
con ben sette anni di ritardo, l'8 luglio 2010, in Conferenza unificata sono state approvate le «linee guida per l'autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili» previste dall'articolo 12, comma 10, del decreto legislativo 387 del 2003;
lo stesso iter relativo all'adozione delle suddette linee guida avviato dal Governo ha accumulato un ritardo tale per cui, iniziato a febbraio, si è concluso in luglio peraltro con modalità, a giudizio degli interroganti, frutto di una concertazione con la sola componente industriale in quadro che non si fa carico dei disastri già ipotecati e non pone misure cogenti di tutela del territorio e del paesaggio;
i ritardi accumulati nell'adozione delle linee guida in materia di autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili ha contribuito, congiuntamente a contributi pubblici eccessivi (pari a circa il doppio della media europea e validi per 15 anni rinnovabili con la ristrutturazione della turbina), ad una proliferazione di impianti eolici e fotovoltaici fuori controllo, con la grave compromissione di paesaggio e biodiversità su vasta scala;
per quanto attiene all'energia eolica, secondo il dossier della LIPU-BirdLife Italia, lo sviluppo in Italia è stato tale per cui, nonostante il position paper del Governo nel 2007 avesse fissato il tetto di 10mila megawatt a terra e 2 mila megawatt off-shore al 2020, oggi si è già maturata un'ipoteca di oltre 11mila megawatt tra impianti attivi (4.845 megawatt a fine 2009), impianti autorizzati (altri 7.674 megawatt) e pareri ambientali positivi. Senza contare gli altri 70mila megawatt che derivano da istanze in istruttoria presso le autorità preposte;
si tratta di uno sviluppo esponenziale che si è potuto raggiungere grazie proprio ad una sostanziale improvvisazione e nell'assenza di un'effettiva programmazione o analisi preventiva da parte dello Stato o delle regioni;
questo gravissimo fenomeno risulta ulteriormente favorito, ad avviso degli interroganti, dal ritardo accumulato dal Ministero dello sviluppo economico che alla data del 3 settembre 2010 non ha ancora provveduto a pubblicare in Gazzetta Ufficiale il testo delle linee guida consentendo quindi l'ulteriore possibilità di guadagnare tempo a chi ha interesse ai suddetti progetti;
secondo l'articolo 12, comma 10, del decreto legislativo 387 del 2003 «Le regioni adeguano le rispettive discipline entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le linee guida nazionali» -:
quali siano le ragioni della mancata pubblicazione del testo delle linee guida per l'autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili, con un ritardo record che è giunto ormai a 2 mesi;
come si intenda rimediare agli effetti derivati dal suddetto ritardo;
se non si ritenga a tale proposito di chiarire che tutti i progetti non ancora «autorizzati» ai sensi del decreto legislativo 387 del 2003 alla data di pubblicazione delle linee guida nazionali, sono sottoposti al provvedimento e agli atti regionali conseguenti.(4-08472)