ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 363 del 02/08/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 02/08/2010
MINISTERO DELLA SALUTE 02/08/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/09/2010
Stato iter:
02/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/09/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2012

CONCLUSO IL 02/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08304
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
lunedì 2 agosto 2010, seduta n.363

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riporta La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 29 luglio 2010, nel territorio di Rotondella, provincia di Matera, a pochi chilometri dal centro abitato, in una località denominata «Trisaia» è situato l'impianto «Terre Rare», al quale possono accedere solo gli addetti ai lavori, perché si trova nella zona sottoposta a controllo militare del centro di ricerche Itrec, acronimo di Impianto di trattamento e rifabbricazione elementi di combustibile;

si tratta di un impianto in cui vengono trattati i minerali estratti da rifiuti industriali e c'è un laboratorio di analisi in cui tecnici specializzati controllano che il processo sia stato eseguito in modo corretto;

secondo due tecnici sorpresi dai carabinieri dell'aliquota di polizia giudiziaria di Potenza a chiacchierare in auto, proprio in tale laboratorio sarebbero accaduti alcuni incidenti. I carabinieri, guidati dal colonnello Antonio Massaro, in un'informativa spiegano che "«fonti confidenziali" avevano indicato due persone in grado di poter riferire particolari importanti sui movimenti avvenuti nel centro di ricerche di Trisaia». I due sono Agostino Massi e Gaetano Trezza e, negli anni dell'indagine sulla produzione di materiale nucleare sporco, lavoravano a Rotondella. Nella conversazione tra i due uomini, captata dai carabinieri, i due si confrontano su un incidente accaduto nel centro di ricerche di Trisaia e sui metodi usati per far sparire le «terre contaminate». Parlano, inoltre, di un certo Giovanni Fraschetti, un fisico che lavorava con loro ed ora è in pensione, il quale, secondo i due, «sarebbe stato a conoscenza di quali fossero le zone nel sito di Trisaia in cui non era opportuno stazionare, perché fortemente contaminate». La zona «pericolosa» sarebbe proprio quella nelle vicinanze dell'edificio delle «Terre Rare»;

in un articolo pubblicato sempre da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 30 luglio 2010 emerge anche che in uno dei siti dell'incidente sarebbe stato costruito un edificio; scrivono i carabinieri; «Fraschetti ha svolto mansioni di esperto qualificato in radio protezione per quasi tutta la sua vita professionale nel centro di ricerche di Rotondella. È risultato a conoscenza delle varie vicende relative alla presenza nel centro di materiale che non doveva esserci (parafulmini radioattivi e rifiuti ospedalieri), ma non ha fornito indicazioni utili alle indagini»; scrivono inoltre gli investigatori: «Considerando che le lavorazioni nel campo del nucleare sono state dal principio un po' pionieristiche e le misure di sicurezza spartane, le conseguenze degli errori non erano note. Gli incidenti accaduti nel corso degli anni sono stati trattati, pare, con una certa superficialità e le conseguenze sarebbero ancora attuali»; nell'informativa i carabinieri chiedono al sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini un supporto tecnico. Viene nominato un consulente, per verificare «se all'interno vi fossero eventuali interramenti o comunque infiltrazioni di materiale radioattivo che avessero contaminato l'area. L'attenzione si è concentrata - continua Basentini - su un edificio particolare, il laboratorio delle "Terre Rare"... Il Ctu non evidenziò alcunché di anomalo. E anche le indicazioni acquisite in via ambientale, di fatto, non ebbero riscontro»; l'inchiesta, pertanto, pare non avere dato i risultati sperati. Nel frattempo, il fascicolo, a lungo secretato, a gennaio è finito in archivio -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti di cui in premessa e di quali dati dispongano; quali misure di competenza intendano adottare in merito alle notizie della presenza di materiali pericolosi nell'area considerata, al fine di tutelare la salute pubblica e l'ambiente.
(4-08304)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 2 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 676
All'Interrogazione 4-08304 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi forniti dalla direzione generale competente, si rappresenta quanto segue.
Le attività relative alle «Terre Rare» sono state sviluppate nel centro Enea della Trisaia nel quadro di un'intesa di programma - sottoscritta il 26 marzo 1990 fra l'allora Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno ed il Presidente dell'ente - finalizzata alla riconversione delle competenze e strutture dello stesso Enea, in precedenza sviluppate in campo nucleare, in altri settori tecnologici avanzati. Detta linea di attività «Terre Rare» consisteva in un impianto e in un laboratorio per sviluppare processi di estrazione da specifici minerali (esempio: loparite, rnonazite, eccetera), elementi chimici (esempio: cerio, promezio, eccetera) destinati ad essere usati in particolare nel settore elettronico (esempio: superconduttori, magneti, fibre ottiche, eccetera).
Le sopradescritte infrastrutture (impianto e laboratorio) non hanno avuto alcun rapporto funzionale con l'impianto nucleare Itrec e, per questo motivo, non vi è mai entrato materiale radioattivo o comunque contaminato.
Per quanto concerne l'inchiesta sul presunto interramento di fusti contenenti rifiuti radioattivi, la stessa è stata archiviata in data 24 dicembre 2009 con decreto del tribunale di Potenza, sezione giudice per le indagini preliminari, articoli 408-441 codice procedura penale, di cui si riporta uno stralcio delle conclusioni: «...l'ipotesi investigativa originaria è stata vagliata con particolare scrupolo, data la sua indiscutibile ed oggettiva gravità, sia sotto il profilo penale sia sotto il profilo della sicurezza pubblica in generale ... Le indagini eseguite ... sono risultate utili per poter affermare, con ragionevole certezza che, allo stato, alla luce del materiale investigativo acquisito ... su presunti interramenti di rifiuti radioattivi nel territorio del meta pontino sono prive di riscontro e che, anzi, le indagini tecnico-scientifiche sul territorio presumibilmente interessato ... hanno escluso, allo stato, l'interramento medesimo».
Inoltre, si specifica che le «Terre contaminate» cui fa riferimento l'interrogazione in esame, sono del tutto diverse dalle anzidette «Terre Rare»: le prime, infatti, derivano da un anomalo funzionamento dell'impianto Itrec e sono state sempre confinate in un'area nota e adeguatamente sorvegliata, fino a quando non si è proceduto alla loro accurata analisi e al successivo inserimento - secondo un programma approvato e controllato dall'Autorità di sicurezza nazionale - in idonei contenitori tuttora posizionati in una specifica infrastruttura di immagazzinamento provvisorio di rifiuti radioattivi ubicata nell'area dell'impianto Itrec.
Presso l'area del suddetto impianto sono stati effettivamente custoditi materiali radioattivi provenienti dall'esterno, quali rifiuti ospedalieri e parafulmini radioattivi. Tale custodia fu a suo tempo promossa dai competenti ministeri per affidare all'Enea la responsabilità di gestire in sicurezza materiali provenienti da meno strutturati operatori sul territorio nazionale. Tuttavia, tali materiali sono stati trasferiti nel 2007 alla Nucleco (società controllata per il 60 per cento da Sogin spa e per il 40 per cento da Enea), a ciò istituzionalmente deputata.
L'Enea conferma, pertanto, l'insussistenza nel centro della Trisaia di alcuna situazione che sfugga alla rigorosa gestione delle autorità di controllo preposte, sia nazionali che locali.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROTONDELLA, MATERA - Prov, BASILICATA

EUROVOC :

combustibile nucleare

sanita' pubblica

scorie radioattive