BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
sul Corriere della Sera del 27 luglio 2010 è apparso un articolo intitolato: «Pisa, due albanesi evadono usando le lenzuola annodate. Insorgono gli agenti: siamo troppo pochi»;
l'articolo dà conto dell'evasione dal carcere di Pisa compiuta dai detenuti Bledar Shehu, 27 anni, e Roland Dedja, 26 anni, entrambi di nazionalità albanese ed in attesa di giudizio (uno di loro era in carcere per rapina e l'altro per omicidio);
dopo aver attraversato alcuni cortili interni, i 2 detenuti hanno fermato una donna a bordo di una Jeep Cherokee, l'hanno fatta scendere, e poi hanno proseguito la fuga sull'auto;
consta agli interroganti che sulla vicenda il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) abbia aperto un'inchiesta interna e abbia inviato a Pisa Francesco Cascini, il capo dell'ispettorato dello stesso dipartimento;
secondo il Sindacato Autonomo degli agenti di polizia penitenziaria si tratta «di una evasione annunciata atteso che nel carcere di Pisa ci sono 458 detenuti contro una capienza di circa 250 posti, mentre gli agenti penitenziari sono carenti di 80 unità (pari al 31 per cento dell'organico regolamentare)»; mentre per il segretario della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno, questa è «l'ennesima evasione beffa perché chiunque decida, quando e se vuole, può tranquillamente evadere dalle nostre prigioni. E non certo per imperizia della polizia penitenziaria. È oggettivamente impossibile tenere sotto controllo circa 150 detenuti. Laddove avrebbero dovuto operare 3 agenti ne era presente 1 solo. Questa l'ordinarietà straordinaria che si registra in tutte le carceri»;
qualche giorno fa dal carcere di Lecco sono evasi altri due pericolosi malviventi che sono riusciti a calarsi all'esterno dal muro di cinta durante l'ora d'aria;
secondo il provveditore regionale del DAP della Toscana, «il sistema di allarme anti-scavalcamento era regolarmente funzionante. Purtroppo la situazione generale in Toscana è molto difficile. Dobbiamo fare i conti con pochi soldi a disposizione, poco personale e pochi dirigenti a fronte di un sovraffollamento degli istituti che è sotto gli occhi di tutti. Voglio comunque elogiare la polizia penitenziaria di Pisa per il lavoro che svolge quotidianamente anche in condizioni difficili». «La risposta - ha concluso Giuffrida - ci è stata immediatamente anche ieri, perché un agente si è accorto di ciò che stava accadendo e si è messo all'inseguimento dei due detenuti. Purtroppo senza riuscire a raggiungerli» -:
quale sia l'esatta dinamica di questo episodio di evasione e se intenda aprire una rigorosa inchiesta amministrativa sulla fuga dei due detenuti dal carcere di Pisa;
se non si reputi opportuno intervenire urgentemente al fine di potenziare il sistema di sicurezza dell'istituto penitenziario in questione;
se non si reputi opportuno intervenire in modo deciso per sopperire alla carenza dell'organico del personale di polizia penitenziaria assegnato al carcere Don Bosco di Pisa;
quante evasioni dal carcere si siano verificate negli ultimi cinque anni.
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