ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08242

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 361 del 29/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 29/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARLUCCI GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 09/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 29/07/2010
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 29/07/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/09/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/09/2010

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/02/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08242
presentata da
GIORGIO JANNONE
giovedì 29 luglio 2010, seduta n.361

JANNONE e CARLUCCI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
a partire dagli ultimi mesi del 2008, e per tutto il 2009, la crisi finanziaria ha prodotto importanti ripercussioni sull'economia mondiale e l'impatto è stato estremamente significativo poiché ha contribuito a modificare anche i rapporti tra Paesi sviluppati ed emergenti dell'area del Mediterraneo. A livello mondiale la crisi ha causato una costante decrescita del prodotto interno lordo, che ha coinvolto in maniera trasversale tutti i Paesi, anche se con tendenze estremamente diversificate. Nonostante le distinzioni tra le varie economie monetarie, la recessione economica le ha attraversate tutte, producendo significative conseguenze tra cui: una forte riduzione del commercio internazionale, il crollo della domanda da parte delle economie avanzate, le forti restrizioni creditizie (che limitano di conseguenza la possibilità di acquisto) e l'elevato grado di integrazione tra le economie mondiali, che rende strettamente interdipendenti i diversi sistemi economici internazionali;
tuttavia, secondo le previsioni delle principali istituzioni economiche e finanziarie, il 2010 e gli anni successivi saranno caratterizzati da una fase di recupero, contrassegnata da una consistente ripresa economica e, di conseguenza, da una progressiva uscita dalla situazione attuale. Nonostante i Paesi emergenti abbiano reagito alla recessione in modo positivo, contenendone le conseguenze e avviando un processo di ripresa economica maggiormente sostenuto, rimangono sostanzialmente legati alle aree economiche mondiali più sviluppate. La recente crisi economica ha influenzato, però, in maniera massiccia anche le economie dei Paesi del Mediterraneo, riflettendosi sulle performance dell'interscambio commerciale;
la contrazione della domanda estera ha, infatti, prodotto un calo delle esportazioni di beni, contribuendo a una riduzione sostanziale del turismo, delle rimesse e dei flussi di investimenti diretti esteri. Tuttavia, le stime del Fondo monetario internazionale appaiono incoraggianti, in quanto si prevede un'uscita dalla crisi in tempi abbastanza rapidi. I rapporti commerciali tra le due sponde del Mediterraneo, nello specifico, appaiono in costante crescita, con le esportazioni dell'Unione europea che passano dai 44,6 miliardi di euro nel 1990 ai 191 miliardi di euro nel 2008. Tuttavia, la contrazione della domanda europea ha soprattutto condizionato le esportazioni dei Paesi del Mediterraneo, che nel 2009 hanno registrato importanti e preoccupanti diminuzioni nell'interscambio commerciale;
i principali protagonisti, a livello europeo, dei rapporti commerciali con il Mediterraneo sono invece Francia, Germania e Italia che, congiuntamente, rappresentano il 51 per cento del totale delle esportazioni. Anche per quanto riguarda le esportazioni dei Paesi del Mediterraneo si assiste a un trend decisamente positivo: a partire dal 2003 si sono registrati, infatti, tassi di crescita molto elevati che, nel 2008, hanno portato le esportazioni a un valore pari a 197 miliardi di euro. Oltre allo scambio commerciale, l'Europa costituisce un'importante fonte di flussi di investimenti, di turismo e di rimesse che giungono nella sponda meridionale del Mediterraneo e che contribuiscono ad accrescere la ricchezza della regione. La crisi, da questo punto di vista, ha prodotto ripercussioni sul mercato del lavoro europeo, causando una contrazione dei flussi delle rimesse da parte dei migranti. Anche il turismo, che costituisce circa il 14 per cento del delle economie dell'area, rappresenta un'importante risorsa che caratterizza i rapporti tra l'Unione europea e sponda sud del Mediterraneo;
l'aumento dei tassi di disoccupazione, l'indebitamento delle famiglie europee e la perdite del valore d'acquisto degli stipendi riducono notevolmente il mercato del turismo. Un crollo significativo si è registrato anche rispetto agli investimenti diretti esteri, che fanno registrare una contrazione del 17 per cento rispetto al 2008. Nel corso del 2009 i Paesi del Mediterraneo hanno sviluppato e accresciuto le proprie relazioni commerciali anche con la Cina, che si configura come un partner strategico all'interno dell'area, e con i Paesi del Consiglio di cooperazione del golfo (CCG): sembrerebbe, infatti, che la particolare situazione economica possa essere interpretata come un'opportunità di instaurare e rafforzare nuovi rapporti commerciali tra Cina e Mediterraneo, soprattutto a scapito dell'Unione europea;
i Paesi del Mediterraneo nel 2009 non hanno fatto registrare valori negativi - come invece è avvenuto per le principali economie avanzate - ma piuttosto una crescita al ribasso, che tuttavia ha evidenziato una buona tenuta. Complessivamente le economie del Mediterraneo hanno avuto nel 2009 una crescita positiva pari al 2,4 per cento, sebbene in controtendenza rispetto al 5,1 per cento del 2008 e, secondo le stime delle principali istituzioni economiche internazionali, i Paesi del Mediterraneo subiranno una crescita elevata nei prossimi anni grazie alla loro forte capacità di attirare investimenti diretti esteri;
capacità che appare strettamente connessa al significativo miglioramento delle condizioni di impresa che ha incoraggiato lo stabilimento di piccole e medie imprese estere sul proprio territorio. L'area del Mediterraneo racchiude quindi un enorme potenziale economico, che nei prossimi anni potrebbe prendere forma. Un ulteriore indicatore del ruolo strategico che questa regione riveste è rappresentato dalla velocità con la quale al suo interno si sta creando una nuova classe di consumatori in grado di accedere al mercato. Appare chiaro, quindi, come le strategie future debbano necessariamente essere indirizzate a un adeguamento delle strutture produttive e distributive, che consentano di cogliere e poter soddisfare questo potenziale di crescita -:
quali iniziative i Ministri intendano adottare al fine di potenziare i canali di esportazione dei manufatti italiani all'estero, soprattutto in Europa e nell'area del Mediterraneo, al fine di contrastare ciò che resta della crisi economica globale attualmente in atto, rimarcando il ruolo leader dell'Italia fra i Paesi esportatori.
(4-08242)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

crisi monetaria

distribuzione commerciale

economia internazionale

esportazione

liberalizzazione del mercato

Mar Mediterraneo

recessione economica

regione mediterranea CE

relazione commerciale

relazioni economiche

scambio commerciale