ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 348 del 06/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/07/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/07/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/07/2010
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07912
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 6 luglio 2010, seduta n.348

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

il 24 giugno 2010, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, secondo quanto risulta dal comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato approvato un decreto-legge recante la proroga, per il secondo semestre 2010, degli interventi di cooperazione allo sviluppo e di sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia attualmente in atto;

il decreto-legge n. 1 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 30 del 2010, recava disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni urgenti per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'amministrazione della difesa. Il decreto-legge ha finanziato, per il periodo dal 1o gennaio al 30 giugno 2010, la partecipazione delle forze armate e delle forze di polizia alle medesime missioni internazionali già oggetto dell'ultima proroga operata dal decreto-legge n. 152 del 2009, convertito dalla legge n. 197 del 2009.

il decreto-legge, è un provvedimento provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità ed urgenza dal Governo, ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione della Repubblica italiana ed entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale;

l'articolo 77 della costituzione stabilisce «Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.»;

il «Calendario dei lavori dell'Assemblea» della Camera dei Deputati, n. 24 (luglio 2010), prevede per il giorno lunedì 12 luglio «Discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge recante la proroga, per il secondo semestre 2010, degli interventi di cooperazione allo sviluppo e di sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia attualmente in atto (deliberato dal Consiglio dei ministri - in corso di presentazione - ove presentato alla Camera e concluso dalla Commissione)»;

l'annunciato decreto non risulta essere stato presentato alle Camere né pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale;


tale situazione (la mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) dà luogo ad una vacatio legis che, per i giorni che intercorrono dalla data del 1o luglio fino al giorno successivo a quello di effettiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, non appare sanabile ex post, rendendo illegittimo l'operato dei contingenti militari che dopo il 30 giugno 2010 hanno continuato a partecipare alle missioni internazionali in argomento;


la vacatio legis origina diverse problematiche in ordine alla valutazione giuridica degli atti e di avveramento si situino all'interno del periodo di non vigenza della norma;

buona parte dei problemi originati si rivela ex post, in sede di contenzioso, quando ad esempio per le norme a termine si debba esaminare un comportamento conforme al disposto sia della norma precedente che di quella rinnovata, ma compiutosi nel periodo di vacatio, nel silenzio (vizio frequente) della nuova norma circa tali ipotesi. In generale, per effetto della combinata considerazione di norme generali, la valutazione non può, se non in casi numericamente assai limitati, ricondursi alla semplice registrazione di assenza di norma cogente, ma si addensano invece spesso, come intorno al caso esaminato, considerazioni di altra natura che rendono la vacatio origine di complesse riflessioni;

per le norme penali, si noti che il principio dell'irretroattività della norma penale governa con assoluta priorità tutte le questioni già a suo tempo contemplate con il decreto-legge n. 1 del 2010;

non risulta che il Ministro della difesa abbia disposto l'immediato rientro dei contingenti militari impegnati in territorio estero;

è del tutto evidente che la mancata presentazione alle Camere del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il giorno 24 giugno 2010 rappresenta una palese violazione del dettato costituzionale -:


se non ritenga che la presenza di militari italiani nei territori di altri Stati possa rappresentare una pericolosa occupazione militare e che ogni azione da essi compiuta rappresenti una inaccettabile violazione dell'articolo 11 della Costituzione italiana oltreché delle leggi e della sovranità territoriale di quegli Stati;

quali immediati provvedimenti intenderà adottare per ristabilire la legalità che appare agli interroganti così palesemente violata e se il Ministro della difesa se non l'intero Governo non ritengano opportuno presentare le proprie dimissioni al Capo dello Stato per aver, ad avviso degli interroganti, così maldestramente provocato una inaccettabile violazione della sovranità territoriale di altri Stati esteri, mediante l'occupazione militare;


a decorrere dalle ore 24 del 30 giugno 2010, fino alla data di effettiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto-legge recante la proroga, per il secondo semestre 2010, citato in premessa, quante e quali siano state le operazioni militari che hanno coinvolto militari italiani, in quali Paesi, per quanto tempo, quanti i feriti o i deceduti, quanti i mezzi distrutti o danneggiati e per quale motivo, quali i costi di ogni singola operazione.
(4-07912)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-07912 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - A premessa ritengo opportuno richiamare le parole del Presidente Napolitano che ha rilevato come l'impegno delle Forze armate nelle missioni internazionali in atto sia pienamente coerente con il dettato della nostra Costituzione.
Il Presidente della Repubblica, infatti, ha precisato che l'articolo 11 della Costituzione prevede sì il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ma stabilisce l'impegno di partecipazione dell'Italia alle organizzazioni internazionali che perseguono gli obiettivi della pace e della giustizia fra le nazioni.
È per questo motivo che il nostro Paese contribuisce in modo significativo al rafforzamento e al mantenimento della stabilità e della pace, così come alla prevenzione e al contrasto dei nuovi rischi per la sicurezza quali il terrorismo internazionale e la pirateria, nell'ambito delle varie missioni internazionali alle quali partecipiamo sotto l'egida delle principali Organizzazioni internazionali (Nazioni unite, Unione europea, Alleanza atlantica, eccetera).
Fatta quest'opportuna premessa, rammento che nel nostro ordinamento giuridico non esiste una normativa di carattere generale riguardante le missioni internazionali; di conseguenza tale disciplina, con particolare riferimento al trattamento economico e normativo del personale impegnato in tali missioni e ai molteplici e peculiari profili amministrativi che ne caratterizzano lo svolgimento, è di volta in volta regolata nell'ambito dei provvedimenti legislativi che periodicamente dispongono il finanziamento della partecipazione alle missioni stesse.
I provvedimenti legislativi, che le Camere approvano annualmente, non hanno la finalità di autorizzare la partecipazione italiana alle missioni, bensì quella di prevedere solamente la copertura finanziaria delle spese per l'avvio e la proroga delle missioni, prelevando le risorse necessarie dall'apposito fondo missioni.
Ciò posto, faccio osservare che il decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102 riguardante la proroga delle missioni internazionali per il secondo semestre 2010 è stato definitivamente convertito, con modificazioni, nella legge 3 agosto 2010, n. 126.
In particolare, l'articolo 10 di tale decreto ne ha previsto l'entrata in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che è avvenuta il 7 luglio 2010.
Rilevo, inoltre, che le disposizioni in esso contemplate per ciascuna missione, hanno autorizzato la relativa spesa per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2010.
In tal modo, è stata prevista la presenza in teatro del personale militare italiano senza soluzione di continuità coprendo anche il periodo oggetto di esame, durante il quale sono proseguite regolarmente le attività operative dei contingenti militari nazionali autorizzate dal decreto-legge del 1o gennaio 2010 (1° semestre 2010).
Mi preme, inoltre, soggiungere che la presenza delle Forze armate italiane nei vari teatri non è conseguenza di un atto unilaterale dello Stato italiano, ma di specifiche iniziative e decisioni assunte dalle organizzazioni internazionali - in primis il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, la NATO e l'Unione europea, di cui l'Italia è membro - la cui validità non è venuta meno nel periodo in questione.
Infine, sulla base delle indicazioni dei competenti organi tecnico-militari, nel periodo in esame, non risulta esservi stato personale militare ferito o deceduto, né tantomeno mezzi distrutti o danneggiati appartenenti ai reparti impiegati in operazioni.
In conclusione, alla luce del quadro delineato, non si ravvisa la sussistenza di condizioni e/o di situazioni in violazione dei precetti costituzionali, né di presupposti per l'auspicata adozione di «provvedimenti per ristabilire la legalità».

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2009 0197

EUROVOC :

aiuto allo sviluppo

diritto territoriale

esercito

occupazione militare

polizia