ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06902

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 312 del 27/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/04/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/04/2010
Stato iter:
03/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/05/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012

CONCLUSO IL 03/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06902
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 27 aprile 2010, seduta n.312

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

come riferiscono recenti notizie stampa, l'ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha espresso parere positivo alla richiesta della Petroceltic Elsa di sondare il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti alla ricerca del petrolio;

la Petroceltic Elsa è una società controllata al 100 per cento dalla irlandese Petroceltic international Plc, quotata nella borsa di Londra e in quella di Dublino e svolge dal 2005 attività di ricerca idrocarburi in Italia. Attualmente Petroceltic Elsa è operatore di quattro permessi di ricerca e titolare di altri tre permessi, in cui operatori sono Vega oil ed Eni. Ma non è tutto, perché la società ha una decina di istanze aperte davanti al Ministero dell'ambiente, tra cui le due che riguardano il mare di fronte al Gargano;

la Petroceltic Elsa ha infatti avanzato al Ministero richieste oltre che per le perforazioni davanti al lago di Lesina, a 12 chilometri dalle Tremiti e a 11 dalla costa su cui ha avuto parere positivo dall'ufficio valutazione di impatto ambientale, anche per un'altra perforazione che interessa un'area a 7,8 chilometri dalla foce del Fortore e a 4,5 dall'arcipelago paradiso dei sub di fama internazionale, per una superficie complessiva di 528 chilometri quadrati, in una zona in cui la profondità del mare è compresa tra i 40 e i 150 metri;

il comitato regionale valutazione di impatto ambientale aveva già espresso parere negativo e analogo parere negativo è stato espresso a febbraio su altra richiesta della stessa società olandese;

il parere negativo dell'organismo regionale è maturato anche in seguito alle proteste e ai pericoli di altre perforazioni petrolifere annunciate al largo della costa di Monopoli e allo spiaggiamento dei capodogli, che si sospetta possano essere stati causati anche da terremoti subacquei naturali o indotti;

l'area prescelta, infatti, è molto vicina a quella in cui nello scorso dicembre nove capodogli si spiaggiarono - davanti alla foce di Varano, sulla spiaggia di Capoiale - e solo due riuscirono a riprendere il mare;

c'è il timore che lo scopo ultimo della società consista nella installazione lungo tutto il tratto della costa adriatica di infrastrutture petrolifere destinate a restare in attività per decenni, con tutti i rischi o i danni che ne possono derivare;

notizie di stampa segnalano che la società, agli inizi di marzo del 2010, ha iniziato la campagna esplorativa nell'area del pozzo Elsa 2, al largo di Ortona, con la nave Ogs Explora dell'Istituto nazionale di oceanografica, senza nemmeno aver aspettato l'esito della valutazione di impatto ambientale ministeriale;

a seguito del via libera da parte dell'ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la società potrebbe avviare il progetto di ricerca, che prevede anche perforazioni del sottosuolo marino fino ad una profondità di 4000 metri;

le perforazioni petrolifere metterebbero in serio rischio un tratto di mare e di natura ancora quasi del tutto incontaminate, con gravi danni per la flora e la fauna marina, oltre che per il turismo e l'economia della zona -:

per quali motivi sia stato dato parere positivo alle suddette perforazioni che rischiano di pregiudicare un tratto di mare e di natura ancora quasi del tutto incontaminate, con gravi danni per la flora e la fauna marina, oltre che per il turismo e l'economia della zona;

per quali motivi l'ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia espresso parere positivo per un'operazione sulla quale il Comitato regionale valutazione di impatto ambientale aveva già espresso parere negativo;

in che modo si sia operato per verificare il rispetto di tutte le normative nazionali e comunitarie a tutela dell'ambiente marino;

se non ritenga opportuno non procedere a firmare il decreto di valutazione di impatto ambientale relativo a tali attività. (4-06902)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 727
All'Interrogazione 4-06902 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione n. 4-06902 relativa alle ricerche petrolifere nell'Adriatico, nei pressi delle isole Tremiti, da parte della Petroceltic, si rappresenta quanto segue.
A seguito dell'entrata in vigore delle limitazioni all'attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in mare, introdotte dall'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 128 del 2010, di modifica al codice ambientale, la società Petroceltic Italia srl ha presentato al Ministero dello sviluppo economico l'istanza di riperimetrazione e unificazione dei permessi di ricerca denominati «d494 BR-EL», «d497 BR-EL» e «d498 BR-EL», al fine di escludere le zone interdette.
In data 10 gennaio 2011 il Ministero dello sviluppo economico, verificato che l'area proposta nella riperimetrazione rispettasse i vincoli posti dalla normativa citata, ha dato assenso al proseguimento dell'iter istruttorio relativo al permesso di ricerca (denominazione «d494 BR-BL»).
Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel prendere atto della decisione della società proponente di proseguire l'iter istruttorio di valutazione di impatto ambientale (Via) con una modifica dell'area e del relativo programma lavori, ha evidenziato la necessità di ritirare le istanze in corso per i progetti denominati «d497 BR-EL» e «d498 BR-BL», di aggiornare il contenuto della documentazione tecnica del progetto «d494 BREL» e provvedere a una nuova fase di consultazione del pubblico, con la pubblicazione sui quotidiani, della riperimetrazione dell'area del permesso di ricerca «d494 BR-EL».
Tutta la documentazione richiesta è stata ricevuta in data 11 aprile 2011; si è provveduto a comunicare a tutte le amministrazioni interessate l'esito positivo riguardo la procedibilità dell'istanza relativa al permesso di ricerca con riperimetrazione del progetto «d494 BR-EL».
La commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via/Vas, con parere n. 732 del 10 giugno 2011, ha espresso parere positivo con prescrizioni riguardo la compatibilità ambientale del progetto, esclusivamente per quanto attinente alla ricerca sismica con tecnica air-gun.
Successivamente, la regione Molise, con delibera di giunta regionale n. 452 del 14 giugno 2011, ha espresso «la propria netta e totale contrarietà nei confronti del progetto» e le osservazioni contenute nella predetta delibera sono state controdedotte dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via/Vas, con il parere n. 806 del 25 novembre 2011, che ha confermato il precedente parere n. 732.
La Regione Puglia, con delibera della giunta regionale n. 2858 del 20 dicembre 2011, ha espresso parere non favorevole per il progetto e la sopra citata Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via/Vas con parere n. 895 del 16 marzo 2012, ha controdedotto detto parere confermando il parere favorevole n. 732.
Il 2 maggio 2012, il Ministero per i beni e le attività culturali ha espresso parere favorevole al progetto della società Petroceltic Italia srl.
A conclusione dell'istruttoria è stato emanato il decreto di compatibilità ambientale n. DVA-DEC-2012-0000432 del 7 agosto 2012.
Si rammenta che il progetto in questione riguarda la sola prospezione geofisica con la tecnica dell'air-gun e si colloca al di fuori delle aree di divieto introdotte dal decreto legislativo citato (articolo 2, comma 3, lettera h), del decreto legislativo n. 128 del 2010.
Detto decreto ha imposto una serie di prescrizioni riguardanti particolari restrizioni nella propagazione delle onde acustiche, la non effettuazione delle attività in concomitanza del passaggio di mammiferi marini, l'adozione di tecniche di rilevamento poco impattanti.
L'attività di prospezione e di ricerca sismica è effettuata a mezzo di navi appositamente attrezzate, trainanti un cavo detto streamer che reca, alternativamente, valvole ad aria compressa, dette air-gun, e geofoni. Gli air-gun liberano ad intervalli di tempo regolari aria compressa, creando onde sonore che sono riflesse dal fondale marino e captate dai geofoni che, a loro volta, trasmettono i dati alla nave dove vengono elaborati.
Naturalmente, una semplice attività di prospezione sismica della durata di pochi giorni non prevede la realizzazione di alcun tipo di opera, sia temporanea che fissa.
Si evidenzia dunque che in questa fase il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ha autorizzato, né ha facoltà di farlo, alcuna perforazione in mare alla società Petroceltic, ma si è soltanto espresso positivamente in merito ai programmi di esplorazione presentati da quella società.
Le autorizzazioni a perforare potrebbero essere rilasciate, in futuro, qualora venisse conferito alla società Petroceltic un permesso di ricerca; a seguito di studi geologici e geofisici, che normalmente richiedono circa tre anni, in base ai quali fosse individuato un potenziale giacimento di idrocarburi. La ipotetica domanda di perforazione, che andrebbe presentata ai competenti uffici tecnici del Ministero dello sviluppo economico, richiederebbe specifica valutazione di impatti ambientali e potrebbe essere autorizzata a seguito di un procedimento ad evidenza pubblica.
Vale la pena ricordare che le perforazioni nei mari italiani si sono regolarmente sviluppate a partire dal 1960, con l'esecuzione di oltre 1000 sondaggi e il rinvenimento di numerosi giacimenti, rivelandosi sempre perfettamente compatibili con le attività turistiche e di pesca come dimostra chiaramente il polo di Ravenna, dove è stata sviluppata al massimo la ricerca petrolifera e le attività turistiche e la pesca si svolgono regolarmente. Si può anzi osservare che le piattaforme presenti in Adriatico si sono trasformate in altrettante aree di salvaguardia e ripopolamento ittico, precedentemente assenti in quelle acque.
L'estrazione di petrolio e gas avviene in Italia senza alcun incentivo economico ed è soggetta a royalties variabili tra il 7 per cento e il 10 per cento ed ad un sistema di tassazione complessivamente pari a circa il 65 per cento del valore prodotto. Negli ultimi anni, a causa dell'estrema complessità del sistema autorizzativo, le perforazioni esplorative in Italia si sono ridotte quasi a zero (un pozzo esplorativo nel 2011, nessuno nel 2012).
Nell'ambito della nuova strategia energetica è prevista una limitata serie di altri siti di ricerca e sviluppo in zone esterne e distanti da aree sensibili e protette, in grado di promuovere investimenti rilevanti e nuova occupazione, finalizzate, altresì, ad aumentare significativamente la produzione nazionale di idrocarburi. Tutti questi programmi saranno ampiamente pubblicizzati e resi noti sul territorio, di cui si garantirà il massimo coinvolgimento.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

ambiente marino

inquinamento marino

mare

progetto di ricerca

protezione dell'ambiente

ricerca e sviluppo

trivellazione