ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06804

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 307 del 15/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: PISICCHIO PINO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 15/04/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 15/04/2010
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06804
presentata da
PINO PISICCHIO
giovedì 15 aprile 2010, seduta n.307

PISICCHIO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

con una decisione dello Stato maggiore della Marina militare si è deciso di non pagare il compenso forfetario di impiego negli ultimi quattro mesi del 2009;

si tratta di un provvedimento grave, deciso «inaudita altera parte» dalle autorità militari e dopo che le prestazioni erano state effettuate, motivato dalla carenza di fondi;

è appena il caso di rilevare che il cosiddetto «compenso forfettario di impiego» interessa una platea di circa 5.000 marinai. L'indennità in questione è corrisposta a titolo di straordinario forfetizzato, pari a 50 euro circa per ogni giorno trascorso in navigazione. La mancata corresponsione dell'indennità rappresenta, dunque, una perdita consistente in busta paga per militari che guadagnano uno stipendio base che varia dai 1.200 euro per i marinai, a poco più di 2.000 euro per gli ufficiali con il grado fino a capitano di fregata (tenente colonnello). E, soprattutto si tratta di una gratifica non trascurabile per chi è impegnato in mare aperto per lunghi periodi;

per quanto è dato sapere, allo stato dell'arte il compenso che toccherebbe a migliaia di marinai impegnati nelle esercitazioni e nelle delicate missioni fuori area, consisterebbe, nella migliore delle ipotesi, nella trasformazione dello straordinario previsto per la navigazione in ore di recupero da scontare quando la nave sarà tornata in porto, con gravissimo pregiudizio nei confronti dei militari che, è opportuno ricordare, hanno già fornito le prestazioni lavorative;

Cocer ha preparato una serie di proposte per cercare di superare la situazione, chiedendo, ad esempio, di poter coprire il «buco» con i fondi destinati al personale di terra a cominciare dalle fasce di reddito più alte; né va trascurato di considerare che a notizia dei tagli sta, com'è comprensibile, generando apprensione tra i militari -:

cosa il Ministro interrogato intenda fare per portare a soluzione il delicatissimo problema che sta generando un allarme, peraltro giustificato, in migliaia di famiglie di militari della Marina. (4-06804)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-06804 presentata da
PINO PISICCHIO

Risposta. - Ai sensi delle vigenti disposizioni, il compenso forfettario di impiego (Cfi) è finalizzato a remunerare esclusivamente l'impegno del personale non dirigenziale (da tenente colonnello a militare di truppa) in esercitazioni e operazioni prolungate e continuative.
L'introduzione di una speciale indennità finalizzata a compensare l'attività di servizio in navigazione - quando le attività si susseguono senza interruzioni, imponendo al personale vincoli e limiti che rendono problematica l'applicazione delle disposizioni sull'orario di servizio e sullo straordinario ad esso connesso - è stato un obiettivo che la Marina ha fortemente perseguito negli anni.
Nel 2001, la necessità di una speciale indennità è stata concettualmente recepita e, successivamente, consolidata con il provvedimento di concertazione del 2002 (decreto del Presidente della Repubblica 163 del 2002), che ha previsto il compenso forfettario di impiego, ai sensi della legge istitutiva n. 86 del 2001, per remunerare esclusivamente le esercitazioni/operazioni militari caratterizzate da particolari condizioni di impiego oltre il normale orario di lavoro, che si protraggono senza soluzione di continuità per almeno 48 ore.
La norma istitutiva all'articolo 3, comma 4, della legge menzionata prevede che «Il personale può essere impegnato nelle attività di cui al comma 1 fino ad un massimo di centoventi giorni l'anno e per non più di dodici ore giornaliere, salvo il verificarsi di comprovate ed inderogabili esigenze di carattere operativo. Durante lo svolgimento delle predette attività devono essere garantiti al personale il recupero delle energie psicofisiche e comunque la fruizione di adeguati turni di riposo».
Il successivo comma 5 stabilisce, invece, che il compenso forfettario di impiego è da intendersi quale «indennità sostitutiva per il compenso per il lavoro straordinario e del recupero compensativo ...» da attribuire «nell'ambito delle risorse ad essa assegnate ...».
Annualmente, in base alle esigenze rappresentate, lo Stato Maggiore della difesa provvede a ripartire tra le Forze armate le risorse rese disponibili sul relativo capitolo dalla legge di bilancio.
Anche se l'attribuzione delle risorse condiziona sia la fase di pianificazione e di programmazione delle attività, sia quella di condotta delle operazioni/esercitazioni, va sottolineato che il compenso forfettario di impiego è solo uno degli strumenti che possono essere utilizzati per compensare l'impegno profuso dal personale per le attività operative e addestrative.
Infatti, alla compensazione delle eccedenze orarie maturate rispetto al normale orario di lavoro concorre anche l'istituto dello straordinario nelle due forme: quella del recupero e quella remunerativa.
Tale istituto è l'unico previsto per il personale dirigente, al quale non compete l'attribuzione del Cfi.
Va osservato che le richiamate potenzialità remunerative si sono attenuate negli anni, in quanto l'ammontare delle risorse finanziarie complessivamente disponibili per l'esigenza è stato oggetto di una costante riduzione, dovuta, per quanto ha tratto con l'istituto dello straordinario, anche all'incremento delle retribuzioni orarie, che ha determinato una contrazione dell'entità complessiva del monte ore al quale attingere.
Si assicura, ad ogni buon conto, che lo Stato Maggiore della Marina ha provveduto a sanare ogni pendenza riferita al Cfi maturato dal personale per l'attività svolta nel 2009.
Ciò è stato possibile attraverso una rimodulazione dello stanziamento in ambito interforze, operata a cura dello Stato Maggiore della difesa, che ha permesso il recupero delle residue risorse finanziarie.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

indennizzo

personale di bordo

personale di terra

personale militare