ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06727

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 304 del 08/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/04/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2010
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/04/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 08/04/2010
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 12/05/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06727
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
giovedì 8 aprile 2010, seduta n.304

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il 3 aprile 2010 il quotidiano Il Mattino pubblicava il seguente articolo del giornalista Paolo Barbuto, sulle incredibili condizioni in cui versa la chiesa di Santa Maria a Vertecoeli: «Ha gli occhi semichiusi e il dolore disegnato sul volto. Quel Gesù Cristo di legno ai piedi dell'altare non è stato deposto dalla croce: è stato strappato, spezzato, umiliato e offeso. Santa Maria a Vertecoeli, cuore della Napoli delle cento chiese; il Duomo è a quaranta metri in linea d'aria. Eppure la fede sembra lontana mille chilometri da questo luogo sacro. Il simbolo di Gesù che muore sulla croce, nell'oscurità di questa chiesa vietata dai giorni del terremoto, è stato profanato. Ed è stata Napoli a profanarlo. L'ha lasciato a marcire nell'incuria e nell'abbandono. Non l'ha visto mentre si sgretolava e scivolava giù dalla croce. Non l'ha raccolto quando è caduto esattamente ai piedi dell'altare: oggi quel che resta della statua del Cristo crocifisso giace in mezzo ai detriti e al marciume, al centro di un orrendo impasto di resti di piccioni morti, pezzi degli stucchi crollati e escrementi di animali. Fino ad ora la nostra inchiesta ci ha portati dentro undici chiese abbandonate. Avevamo già trovato (e fotografato) una statua di Gesù che era scivolata giù dalla croce e si era dolcemente adagiata su un altare. Abbiamo trovato soprattutto muri crollati e ossari abbandonati, affreschi ridotti in pezzi e bare profanate: ma nessuno degli orrori in cui ci siamo imbattuti, è stato più doloroso dello sguardo del Gesù Cristo di Santa Maria a Vertecoeli. La chiesa si trova in un vicolo al quale ha ceduto il nome. Nel palazzo di fronte c'è incastonata una colonna romana. Quella colonna viene usata per allacciare un filo di panni e per tenere le scope a testa all'insù: così le scope non si rovinano, la colonna romana sì «ma quella non serve a niente», dice la signora mostrando ineffabile certezza. La sola vista della facciata esterna mette i brividi: il gigantesco portone verde è incastonato in un mare di stucchi in pezzi, colonne aggredite dalla muffa, intonaci cadenti. Dietro al portone è stata costruita una gabbia di ferro: l'hanno messa dopo che i ladri avevano portato via qualunque cosa. Le grate e i lucchetti, adesso proteggono il nulla che è rimasto dentro a quel luogo. Anche il pavimento è stato rimosso. L'unico segno dell'antica bellezza è l'altare «tutto di scelti marmi colorati», come lo descriveva Celano 1856. E ancora al suo posto, malconcio, ma c'è. Dietro l'altare c'è un gatto mummificato che fa la guardia a una cassaforte svaligiata e ai cassoni dov'erano conservati gli abiti sacri. Un percorso di corridoi interni conduce al coro che ha dimensioni piccole e un tempo doveva essere bello. Oggi l'organo antico si trova esattamente al centro della struttura. Chi l'ha trascinato qui ha anche provveduto ad accartocciare le canne, a spezzettare i tasti, a ridurre in pezzi i meccanismi. Tutt'intorno allo stanzone («decorato con fini stalli di noce», scrive sempre Celano a metà '800), gli stalli non ci sono più. I sedili che accoglievano preti e iscritti alla confraternita, dovevano essere talmente belli che qualcuno li ha portati via uno ad uno. Con precisione, però. Senza spaccare nulla. E lì dentro è rimasta solo la base di legno accostata al muro, a ricordare come doveva essere nel 1700. Una scala malridotta e (come in tutti i luoghi abbandonati) coperta di guano, conduce al terrazzo alle spalle del campanile. E qui lo sconforto si trasforma in preoccupazione, anzi in paura. In cima all'archetto progettato da Bartolomeo Granucci per contenere la pesante campana che suonava, costantemente, per i morti, c'è una croce di ferro. La croce pesa almeno quindici chili, forse di più, e si trova paurosamente in bilico in cima all'archetto (...). Basterà un colpo di vento più forte, una pioggia insistente, uno sbalzo improvviso di temperatura, per dare l'ultimo colpetto e sciogliere quell'incastro così effimero. Prima che quella croce finisca sulla strada, per evitare che qualcuno rischi di farsi male, bisognerebbe fare qualcosa. E visto che qualcuno dovrà intervenire, si potrebbe ipotizzare un gesto pietoso: raccogliere da terra quel che resta della statua di Gesù Cristo e, almeno, deporlo sull'altare. Lontano dalle bestie in decomposizione e dagli escrementi dei randagi» -:

quali urgenti iniziative, nell'ambito delle proprie competenze intenda adottare a fronte dell'incredibile e avvilente vicenda sopra descritta. (4-06727)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-06727 presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame con la quale l'interrogante chiede quali iniziative siano state intraprese in riferimento allo stato di degrado della Chiesa di Santa Maria a Vertecoeli sita in Napoli, si comunica quanto segue.
Nell'anno 1981 la soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Napoli e provincia ha redatto un progetto di consolidamento e restauro relativo alla cripta della chiesa, per un importo pari a lire 560.000.000. Nello stesso anno sono stati appaltati i lavori con fondi del ministero, collaudati nel luglio 1983.
Nel 1993 la medesima soprintendenza ha realizzato il progetto relativo alla sostituzione del tetto dissestato dell'aula della chiesa, previa realizzazione del cordolo perimetrale posto alla sommità delle murature portanti.
Nel 1996 è stato, quindi, realizzato il progetto relativo al consolidamento della cupola ellittica posta a copertura della congrega annessa all'aula della chiesa suddetta, con l'apposizione di catene in ferro e sarciture delle lesioni con pietra di tufo e schiuma di lava. Inoltre, sempre a cura della soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio, è stata realizzata l'impermeabilizzazione sull'estradosso della cupola, nonché gli intonaci relativi alla facciata laterale dell'aula della chiesa.
Appare utile evidenziare che, prima degli interventi sopra descritti, lo stato di degrado in cui versava la copertura della chiesa aveva consentito l'attecchimento, oltre che di piante spontanee, addirittura di arbusti di fico. Ad oggi, è emerso che dette coperture assolvono, ancora dopo 15 anni, alla loro funzione originaria, nonostante l'assenza assoluta di manutenzione. Purtroppo, però, le pluviali prospicienti il «Vicolo S. Maria Vertecoeli» sono completamente intasate da detriti e materiale organico.
Allo stato attuale, l'introdosso della volta della congrega non presenta tracce di umidità, ma il persistere della mancata manutenzione della guaine e delle pluviali, presumibilmente, porterà all'inevitabile danneggiamento dei lavori già eseguiti dalla Soprintendenza. D'altra parte, il citato ufficio, nel 2003 e nel 2005, con progetti afferenti ai capitoli di «somma urgenza», per un importo rispettivamente di euro 20.260,01 e di euro 25.900,00, è intervenuto sui due cornicioni aggettanti, al fine di arrestarne il degrado, ed ha fissato l'intonaco ed il relativo tonachino dell'intera facciata al sottostante supporto murario, a mezzo di iniezioni di malta tipo «Lafarge».
Dall'interrogazione risulta che il pavimento in marmo dell'aula della chiesa è stato rimosso ma, in realtà, esso è integro e tutt'ora in sito. Le mattonelle esagonali accantonate sul lato sinistro dell'aula suddetta provengono dalla pavimentazione relativa alla summenzionata superfetazione. Inoltre il Cristo, presente sull'altare, non è di legno bensì di cartapesta, comunque meritevole di conservazione e restauro perché databile alla fine del 1700.
I competenti uffici di questo ministero stanno attivamente collaborando con il Comune di Napoli per porre fine allo stato di abbandono in cui versa la chiesa di Santa Maria a Vertecoeli.
Tale collaborazione risale al giugno del 2008, data in cui, a seguito di alcune segnalazioni, la soprintendenza di Napoli con il comando Carabinieri tutela patrimonio culturale e il comune di Napoli effettuarono un sopralluogo per accertare lo stato della chiesa in questione.
In seguito è stata eseguita una ricognizione dell'ubicazione del patrimonio artistico della chiesa, i cui risultati sono stati inviati al comune di Napoli, proprietario dell'immobile.
Nell'aprile 2010 il comune di Napoli ha formalizzato le intese intercorse per le vie brevi con la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Napoli, fissando un incontro per definire le modalità con cui porre in essere le operazioni di sgombero, pulizia e disinfestazione necessarie a consentire la fruibilità della stessa chiesa. Successivamente, è stato costituito un gruppo di lavoro con il compito di una puntuale ricognizione del materiale presente in chiesa, al fine di individuare i manufatti privi di interesse storico-artistico da destinare al rifiuto, previa specifica documentazione fotografica.
Ad oggi proseguono le attività di sgombero e trasporto dei materiali depositati in chiesa e si è provveduto anche al ricovero, nei depositi del comune di Napoli, della statua di Cristo rinvenuta sull'altare maggiore. Lo stesso comune ha assicurato che provvederà alle operazioni di chiusura dei finestroni con reti metalliche.
Non risultano, invece, ancora essere stati sottoposti al parere della competente soprintendenza progetti relativi alle opere di manutenzione ordinaria delle coperture e delle pluviali più volte richieste al comune di Napoli nel corso dei citati sopralluoghi.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

NAPOLI, NAPOLI - Prov, CAMPANIA

EUROVOC :

istituzione religiosa

opera d'arte

patrimonio architettonico

protezione del patrimonio