Atto Camera
Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-06418
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
Risposta. - In relazione all'interrogazione in esame, concernente le opera di bonifica e riconversione nella zona di Bagnoli, sulla base degli elementi forniti dalla direzione generale competente e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
Preliminarmente si ricorda che la procedura operativa ed amministrativa per la bonifica di cui all'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per siti di interesse nazionale non è di specifica e diretta competenza del Ministero dello sviluppo economico, bensì è attribuita alla competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministero dello sviluppo economico, avvalendosi anche del supporto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, delle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, delle regioni e dell'Istituto superiore della sanità.
Al riguardo si rappresenta che da quando l'area in questione è stata inserita tra i siti di interesse nazionale, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi della normativa vigente, ha provveduto alla conduzione del complesso e articolato procedimento amministrativo per la bonifica della zona in argomento.
In particolare, in merito alla bonifica delle aree ex Ilva ed ex Eternit, si evidenzia che in attuazione dell'articolo 114, comma 17 della legge n. 388 del 23 dicembre del 2000, con decreto interministeriale (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle attività produttive e Ministero della salute) del 31 luglio 2003 è stato approvato il «Piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'area industriale di Bagnoli», redatto dalla società Bagnolifutura Spa, relativo alle aree ex Ilva ed ex Eternit, che prevedeva tra l'altro il conferimento dei materiali derivanti dalla bonifica dei suoli in un'idonea discarica individuata dalla regione Campania e dal comune di Napoli nel territorio del medesimo comune.
Il predetto atto, dopo alcune questioni relative alla bonifica delle aree interessate da elementi di archeologia industriale, emerse in sede di Conferenza di servizi e dopo alcuni rilievi pervenuti da parte del comune di Napoli relativi alle modifiche delle destinazioni d'uso delle aree in questione, è stato modificato dalla Bagnolifutura Spa.
Quest'ultima in data 5 maggio 2010, ha trasmesso la Variante al Piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'area industriale di Bagnoli, che comprendeva una valutazione delle condizioni di conservazione dei siti di archeologia industriale, in considerazione del fatto che da allora ad oggi il tempo trascorso ha inciso sullo stato di conservazione delle strutture portanti dei manufatti presenti in tutti i siti di archeologia, siano esse principali e/o secondarie e che oggi, si può constatare un degrado generale non in linea con le previsioni formulate nel 2003. Successivamente, è stata trasmessa l'integrazione della variante al piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'area industriale di Bagnoli del 5 maggio 2010, in risposta a quanto richiesto dalla Conferenza di servizi istruttoria del 20 luglio 2010.
Ultimamente la Bagnolifutura Spa ha trasmesso, in data 10 gennaio 2012, un'ulteriore modifica al piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'area industriale di Bagnoli che è stata oggetto di istruttoria tecnica da parte della segreteria tecnica bonifiche nella seduta del 4 aprile 2012 e che sarà all'ordine del giorno della prossima Conferenza di servizi istruttoria.
Per quanto concerne le operazioni di messa in sicurezza delle acque di falda, si evidenzia che è attiva, attualmente, una barriera idraulica di emungimento a monte della colmata e re-immissione a valle della stessa delle acque di falda, previo idoneo trattamento.
A riguardo si evidenzia che la Bagnolifutura Spa, ha proposto la realizzazione di una barriera idraulica con emungimento e reimmissione, da sostituire a quella oggi esistente ormai in ammaloramento, che sarebbe in grado di assicurare tale sbarramento delle acque di falda.
Inoltre, la Bagnolifutura Spa, ha trasmesso in data 10 gennaio 2012, il progetto definitivo del sistema di messa in sicurezza delle acque di falda che è stato oggetto di istruttoria tecnica da parte della segreteria tecnica bonifiche nella seduta del 29 febbraio 2012 e che sarà posto in discussione nella prossima Conferenza di servizi istruttoria.
Relativamente allo stato degli arenili, si rappresenta che il piano di caratterizzazione ambientale dell'area marino costiera prospiciente il sito di interesse nazionale di Napoli Bagnoli-Coroglio, è stato approvato senza prescrizioni dalla Conferenza di servizi decisoria in data 11 novembre 2003.
Nel corso delle attività analitiche, avviate a valle delle attività di campo, sono state riscontrate elevate concentrazioni di idrocarburi policiclici armatiti (Ipa) nei campioni di sedimento provenienti dagli arenili, soprattutto nell'arenile Nord. Alla luce di tali risultati, tutti gli enti coinvolti (ufficio del commissario di Governo, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, comune di Napoli, regione Campania, autorità portuale di Napoli, agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), agenzia regionale protezione ambientale Campania (ARPAC), Asl NA1, ISS e l'istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM) hanno concordato sulla necessità di procedere nell'immediato alla messa in sicurezza d'emergenza dell'arenile nord, così come poi confermato da Iss ed Apat, alla luce dei risultati di una specifica analisi di rischio.
Il progetto preliminare/definitivo di bonifica con misure di messa in sicurezza degli arenili di Bagnoli-Coroglio è stato approvato dalla Conferenza di servizi decisoria del 31 marzo 2006 ed autorizzato con decreto ministeriale, in via provvisoria per motivazioni d'urgenza.
Per quanto concerne l'attuazione dell'accordo di programma quadro Bagnoli-Piombino per la rimozione della colmata a mare, si evidenzia che con l'accordo di programma quadro Bagnoli-Piombino, sottoscritto in data 21 dicembre 2007, sono stati previsti interventi di bonifica e riqualificazione ambientale e di infrastrutturazione nei siti di bonifica di interesse nazionale di Piombino e Bagnoli-Coroglio e, in particolare, la rimozione della colmata a mare e la bonifica dei sedimenti marini, con conferimento dei materiali di risulta nelle casse di colmata del porto di Piombino. La realizzazione dei suddetti interventi fu affidata al provveditorato interregionale alle opere pubbliche della Campania e del Molise che hanno curato l'elaborazione del progetto preliminare dell'intervento denominato «Rimozione della colmata a mare e bonifica dei fondali dell'area marino-costiera del Sin di Bagnoli-Coroglio». Tuttavia l'importo complessivo delle attività è risultato superiore all'incirca del doppio rispetto all'assegnazione finanziaria assentata in data 21 dicembre 2007. Tale situazione ha determinato la scelta prioritaria di ripristinare la fruibilità quale primo stralcio di intervento, mediante restituzione alla balneazione degli specchi d'acqua antistanti la colmata e gli arenili a nord e a sud della colmata stessa. Conseguentemente, il provveditorato alle opere pubbliche ha curato la predisposizione di un progetto concernente il primo stralcio di interventi, individuati nella bonifica dei fondali marini di Bagnoli.
Il progetto di primo stralcio, per la bonifica dei fondali marini di Bagnoli, è stato approvato con prescrizioni dalla Conferenza di servizi decisoria del 20 aprile 2011 che ha, inoltre, deliberato che a seguito dell'espletamento della gara, il progetto definitivo dovrà essere inviato al Ministero dell'Ambiente al fine di essere valutato dalla Conferenza di servizi ed approvato, ove del caso, mediante decreto.
Inoltre, si precisa che il provveditorato alle opere pubbliche ha provveduto, in data 31 dicembre 2009, a bandire la gara per l'affidamento dell'appalto integrato per la realizzazione della bonifica dell'area marina. Il progetto posto a base della gara ha presentato un importo di 73.500.000,00, di cui euro 61.969.089,05 per lavori e prestazioni a base d'appalto. Tale gara non si è ancora conclusa e si stima che l'aggiudicazione provvisoria dei lavori, incluse le necessarie verifiche amministrative, possa essere definita entro il 2012, mentre si potrà procedere all'inizio dei lavori soltanto nella primavera del 2013.
Le predette innovazioni nel quadro degli interventi, unite al venir meno di alcune delle risorse finanziarie previste nell'accordo di programma quadro (a seguito in particolare della riprogrammazione dei fondi per le aree sottoutilizzate 2007/2013 operata in sede di Governo) hanno determinato, a partire dal 2009, l'esigenza di rimodulare il quadro delle attività in funzione dei finanziamenti disponibili, attraverso la definizione di un atto modificativo dell'Apq. Il procedimento stipula di tale atto, è stato subordinato all'esito della verifica e programmazione dei fondi Fas 2000/2006, effettuata dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Cipe. Tuttavia, con l'emanazione delle delibere Cipe (n. 79 del 2010 e n. 1 del 2011) di ricognizione e riprogrammazione delle risorse Fas 2000/2006, il Ministero dello sviluppo economico, in qualità di soggetto responsabile dell'Apq, ha ripreso le attività di concertazione per la definizione del complesso iter procedurale.
Per quanto riguarda, infine, la gestione delle risorse finanziarie ed i provvedimenti adottati per assicurare la trasparenza finanziaria, si rappresenta che le risorse approvate (per il sito di bonifica di interesse nazionale di «Napoli Bagnoli Coroglio», a valere sui fondi della legge n. 426 del 1998 e successivamente ripartiti con il decreto ministeriale n. 468 del 2001, sono pari a complessivi euro 11.878.508,68. Secondo quanto riportato nel monitoraggio finanziario al 31 dicembre 2010, trasmesso dal commissario delegato, alla data del 31 dicembre 2010 risultano impegnati dal commissario delegato 9.690.135,17 e spesi euro 9.233.323,64.
In particolare, il «piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell'area industriale di Bagnoli» per un costo complessivo di euro 151.377.964,00 di cui 75.059.174,00 a carico delle risorse del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, stanziate dalla legge n. 388 del 2000.
Le attività di cui al comma 17 dell'articolo 114 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, afferenti alle attestazioni, verifiche, vigilanza, controllo e referto al Parlamento sull'attuazione del piano di recupero dell'area di Bagnoli, ubicata all'interno del sito di bonifica di interesse nazionale di «Napoli Bagnoli Coroglio», con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 ottobre 2009 sono state conferite alla Commissione di valutazione degli investimenti e di supporto alla programmazione e gestione degli interventi ambientali (Covis).
A seguito dell'apertura dei cantieri di bonifica e della prestazione della garanzia fidejussoria da parte della Bagnolifutura Spa, è stato disposto in favore della società medesima il trasferimento della prima rata, pari ad euro 7.505.917,40, corrispondente al 10 per cento dell'importo concessivamente stanziato dalla legge n. 388 del 2000.
In data 29 luglio 2009 la Bagnolifutura Spa ha presentato la documentazione attestante un avanzamento pari al 40 per cento del costo complessivo del piano, ai fini dell'erogazione della 2a e 3a rata del finanziamento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pari, rispettivamente, ad euro 11.258.876,10 ed euro 15.011.824,80.
La Covis, in esito all'iter istruttorio ed ai necessari approfondimenti, ha espresso il proprio parere favorevole al pagamento della 2a e 3a rata, comunicato in data 17 dicembre 2009 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Per quanto concerne la nomina della Commissione di collaudo si precisa che, secondo quanto disposto dall'articolo 2, comma 2, del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 ottobre 2009, spetta alla stazione appaltante (ovvero alla Bagnolifutura Spa) il compito di ratificare e nominare, con specifica convenzione, i componenti designati con il medesimo provvedimento.
Da ultimo, per quanto concerne la reindustrializzazione dei siti inquinati, tra i quali il Sin di Bagnoli, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico, a tutt'oggi non ha potuto intraprendere alcuna azione concreta a causa della mancanza della riassegnazione dei fondi assegnati al programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo siti industriali inquinati (Pss) e del perfezionamento del decreto interministeriale (Ministero dello sviluppo economico - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previa intesa preliminare della conferenza permanente Stato-regioni).
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.