ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05419

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 258 del 15/12/2009
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/12/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 15/12/2009
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 15/12/2009
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 15/12/2009
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 15/12/2009
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 15/12/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14/12/2009
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/12/2009
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/12/2009
Stato iter:
25/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2009

SOLLECITO IL 28/01/2010

SOLLECITO IL 09/02/2010

SOLLECITO IL 03/03/2010

SOLLECITO IL 22/03/2010

SOLLECITO IL 12/04/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2012

CONCLUSO IL 25/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05419
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 15 dicembre 2009, seduta n.258

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

da un articolo pubblicato dal quotidiano Libero dell'11 dicembre 2009, si apprende che è fissato a Roma, per il 19 gennaio 2010, un incontro a cui prenderanno parte tutte le 300 imprese del nostro Paese interessate a fare affari con il nucleare e dal titolo preciso: «supply chain meeting»;

sarebbe Enel ad aver già messo attorno al tavolo, d'intesa con i vertici di Confindustria, tutte le società da coinvolgere nella partita;

il quotidiano rivela alcuni dettagli riservati sulle manovre compiute finora da Enel che, con Edf, il colosso transalpino dell'energia, di fatto ripercorrerà il cammino che ha portato alla costruzione, in Normandia, della centrale di nuova generazione (Epr) a Flamanville;

i colloqui fra Enel-Edf e le aziende interessate a entrare nel consorzio italo-francese, come accennato, sarebbero già stati avviati. Almeno due, finora, secondo quanto risulta a Libero, le riunioni a viale dell'Astronomia, sede degli industriali. La prima il 12 novembre, la seconda la scorsa settimana;

al tavolo di lavoro parteciperanno tutte le imprese che, sulla carta, possono dare un contributo alla progettazione e alla realizzazione degli impianti nucleari. E le 34 aziende italiane che hanno preso parte al progetto Flamanville, secondo gli addetti ai lavori, potrebbero beneficiare di una sorta di corsia preferenziale;

si tratta, in sostanza, del confronto a 360 gradi con tutta la «catena di fornitori»: dalle società di ingegneria ai produttori di singoli componenti necessari a mettere in piedi gli impianti. Il programma dei lavori sarebbe già scritto: una mattinata di lavori comuni a tutte le categorie e poi, nel pomeriggio, incontri dedicati ai settori specifici (come forniture meccaniche e lavori civili);

le linee generali dei requisiti saranno illustrati da esperti Enel, Edf e, probabilmente, pure di Areva, l'azienda francese che confeziona i reattori nucleari;

nel corso dell'incontro saranno affrontati anche gli aspetti legislativi e quelli legati alla sicurezza dei siti, con analisi su standard e caratteristiche tecniche. Temi che, in parte, sono già stati sviscerati nella riunione di novembre e in quella della scorsa settimana, in cui Enel ha raccolto una prima parte di informazioni dalle imprese;

dopo il summit di gennaio, si dovrebbe passare a una fase più dettagliata. In quest'ottica, Enel dovrebbe completare alcuni documenti sulla base dell'esperienza di Flamanville, calandoli, ovviamente, sulla realtà italiana. In pratica si tratterebbe di ulteriori specifiche tecniche per la scelte dei fornitori. Scelte che Enel, Edf e Areva compiranno anche grazie a una panoramica sull'intero mercato italiano, cui dedicheranno tutto il primo semestre del 2010;

la radiografia finale alle aziende pronte a entrare nel consorzio, invece, dovrebbe essere fatta a giugno con verifiche a tappeto sui requisiti richiesti dalla normativa internazionale e dalla procedura amministrativa;

il gruppo di lavoro Enel-Confindustria non avrebbe affrontato la questione dei siti ma fra gli esperti del settore si andrebbe consolidando l'idea che, visto il quadro geografico della Penisola, non ci saranno discussioni estenuanti. Smentite a parte, non sembrano esserci molte alternative a Montalto di Castro (Viterbo), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento) e Monfalcone (Gorizia);

pochi giorni fa il Governo ha affermato che: «...il Governo non ha ricevuto nessuna richiesta dalle imprese per la costruzione per il semplice fatto che non è ancora possibile fare richieste perché non c'è un'architettura normativa. Mancano ancora alcuni passaggi normativi»;

tali passaggi normativi si dovrebbero sostanziare, nella istituzione dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare; nell'adozione, entro il 15 febbraio dei decreti per la localizzazione dei siti, per la definizioni delle compensazioni ambientali ai territori che ospitano le centrali, nell'individuazione del deposito delle scorie ed infine con delibera CIPE nella scelta della tecnologia;

Areva ha dovuto ammettere che il cantiere finlandese dove è in costruzione un reattore analogo a quello oggetto di discussione nella riunione del 19 gennaio, ha già prodotto 2,7 miliardi di euro di perdite destinate a crescere e superare così il prezzo di vendita (3 miliardi) del reattore stesso, così come ha dovuto riconoscere ritardi tali da far entrare in servizio l'EPR nel 2012 nonostante le previsioni iniziali parlassero del 2009, così come EDF ha annunciato il rinvio almeno di un anno della messa in servizio dell'EPR di Flamanville -:

questo modo di procedere affida di fatto alle aziende scelte nel campo delle strategie energetiche che dovrebbero competere alla politica attraverso innanzitutto la definizione un quadro normativo di riferimento;

se siano vere le notizie riferite dal quotidiano Libero;

se si siano valutati i dati sul fallimento industriale dell'EPR francese e dei connessi problemi di sicurezza evidenziati dalle autorità francesi, inglesi e finlandesi. (4-05419)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 25 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 655
All'Interrogazione 4-05419 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, concernente le strategie energetiche connesse alla costruzione degli impianti nucleari, sulla base degli elementi forniti dalla Direzione generale competente, si rappresenta quanto segue.
Preliminarmente occorre evidenziare, l'impatto che ha avuto dapprima la decisione del precedente Governo di interrompere il programma nucleare (attuata con la legge 26 maggio 2011, n. 75 di conversione del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34) e successivamente all'esito del referendum abrogativo del giugno 2011, sul tema sollevato nell'interrogazione in esame, dal momento che l'atto di sindacato ispettivo risale al dicembre 2009, quando era in corso di sviluppo programma di rilancio della produzione nucleare in Italia promosso dal precedente Governo, in seguito interrotto.
A tal proposito, gli Interroganti si preoccupavano delle iniziative poste in essere dalla imprese interessate al business nucleare, a fronte della mancata definizione da parte del Governo del quadro normativo e di sicurezza necessario per lo sviluppo del programma.
In particolare, la passività del Governo avrebbe, a parere degli interroganti, affidato di fatto alle sole aziende, scelte di strategia energetica che dovrebbero piuttosto competere alla politica, in primis, attraverso la definizione di un quadro normativo di riferimento.
A tal proposito, si rappresenta che il Governo aveva posto in essere diversi atti normativi nel settore nucleare, tra i quali giova ricordare il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 - che, unitamente alle modifiche ed integrazioni contenute nel 23 marzo 2011, n. 41 costituiva il quadro di riferimento per la costruzione di nuovi impianti nucleari, nonché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 aprile 2010, recante l'approvazione dello Statuto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare.
Tutte, le iniziative assunte in ambito industriale, tendenti soprattutto alla qualificazione delle imprese nazionali che avrebbero potuto avere un ruolo attivo nello sviluppo del programma nucleare, erano coerenti con l'orientamento espresso dal Governo. All'epoca, inoltre, era già stata emanata la legge n. 99 del 2009 che sanciva in modo chiaro la volontà di rilanciare la produzione dell'energia nucleare in Italia.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

impresa

industria elettrica

mercato interno

norma internazionale

partecipazione

politica energetica

prezzo di vendita

procedura amministrativa

scelta di tecnologia

sicurezza nucleare

specifica tecnica