ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04971

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 244 del 11/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 11/11/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • GIOVENTU'
  • MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
GIOVENTU' 11/11/2009
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 30/12/2011
Stato iter:
03/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012

CONCLUSO IL 03/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04971
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 11 novembre 2009, seduta n.244

DI STANISLAO. -
Al Ministro della gioventù, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

sono circa 13 milioni i cittadini che in Europa fanno uso della cocaina, nell'ultimo decennio infatti il consumo di questa «polvere bianca» è addirittura raddoppiato. L'osservatorio europeo sulle droghe (OEDT) di Bruxelles segnala nel rapporto 2009 sulle droghe e le dipendenze che l'Italia è fra i cinque Paesi che consumano più cocaina in Europa, insieme alla Spagna, la Gran Bretagna, la Danimarca, l'Irlanda. La cocaina è la droga maggiormente in voga negli ultimi anni e che sta riscontrando sempre di più maggior successo tra i giovani tra i 15 ed i 34 anni;

il rapporto dell'Osservatorio europeo rileva che, tra i 13 milioni di europei che hanno provato cocaina nella loro vita, 7,5 milioni sono giovani (15-34 anni) e 3 milioni l'hanno usata negli ultimi 12 mesi. La cocaina resta, secondo il rapporto 2009 dell'Osservatorio europeo sulle droghe presentato a Bruxelles, la sostanza stimolante illegale più popolare nel continente, e il suo uso è in costante aumento. Solo il mese scorso (ossia l'ultimo mese prima della stesura del rapporto) 1,5 milioni di europei hanno «tirato» cocaina;

in Italia gli assuntori di cocaina sono il doppio della media europea: il 6,95 per cento della popolazione italiana tra 15 e 64 anni, mentre la media dell'Ue è del 3,60 per cento. Non solo, il 31,2 per cento degli italiani fa uso di cannabis, il 3,1 per cento di ecstasy, il 3,5 per cento di anfetamine;

un dato sconcertante e drammatico è che tra i pazienti che entrano per la prima volta in terapia per disintossicarsi, il 22 per cento indica la cocaina come «sostanza primaria»;

in continuo aumento il fenomeno connesso al «mix» di droghe e alcool che aggrava i rischi per la salute con lesioni cerebrali e danni strutturali spesso irreversibili. Le persone che consumano la droga non si limitano mai ad un'unica sostanza, in genere si associa l'alcool che «lega» tutte le altre: ecstasy, cocaina, amfetamine, lsd o eroina;

da tutto questo è nato un altro vero e proprio mercato, l'industria delle droghe in rete. Sono centinaia i negozi online che vendono di tutto i narcotrafficanti hanno aperto «piazze» virtuali di spaccio. Questo mercato oltre alle sostanze stupefacenti più comuni, mette in circolazione dei veri e propri esperimenti di laboratorio. Al momento sono circa 90 le droghe psicoattive letteralmente «inventate». Giovani, minorenni, chiunque può tranquillamente procurarsi la droga tramite internet e a sua volta rivenderla con lo stesso sistema. E non solo, in rete si possono trovare anche le «ricette» per prepararsi da soli un qualsivoglia «sballo»;

il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per le politiche antidroga ha affermato qualche giorno fa: «... bisogna leggere le cifre in modo più realistico, bisogna tenere conto che spesso si parla di consumatori non abituali ...» -:

se il Governo intenda analizzare i dati emersi dal rapporto dell'Osservatorio europeo sulle droghe e dipendenze e quali urgenti misure intenda adottare per tale emergenza;

se il Governo intenda assumere iniziative immediate per fronteggiare il mercato online delle sostanze stupefacenti;

se il Governo intenda avviare iniziative e campagne, in modo più capillare in tutto il Paese, rivolte ai giovani, anche all'interno delle scuole, al fine di informare e aiutare i ragazzi a stare lontani da ogni sostanza stupefacente, metterli al corrente dei rischi e pericoli a cui andrebbero incontro e dei benefici che invece avrebbero nel non farlo, a capire quali siano le problematiche che li spingono verso il mondo delle droghe;

se il Governo intenda fare in modo che i consumatori «non abituali» siano destinatari di campagne di sensibilizzazione e di prevenzione al fine di evitare che diventino in poco tempo consumatori abituali e patologici. (4-04971)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 727
All'Interrogazione 4-04971 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante si forniscono i seguenti elementi di risposta.
In qualità di Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, delegato anche all'esercizio delle funzioni relative alla promozione e all'indirizzo delle politiche per prevenire, monitorare, contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e alcoldipendenze correlate, ho trasmesso al Parlamento la relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che è stata curata dal dipartimento per le politiche antidroga.

Nella relazione è descritta l'attività, svolta dal dipartimento nel corso dell'anno 2011, riconducibile per oltre dieci mesi alla responsabilità politica del precedente Governo.

Ritengo opportuno sottolineare che la lettura dei dati, contenuti nella relazione, la loro interpretazione deve prescindere da qualsiasi forma di generalizzazione.

Infatti, se da un lato emerge una tendenza alla contrazione dei consumi di sostanze stupefacenti, dall'altro si evince che tale tendenza si manifesta non solo con minore intensità rispetto a quella riscontrata nel 2010, ma anche in modo differente in relazione al tipo di sostanza e alle diverse aree del territorio nazionale.

Per la cannabis, ad esempio, si riscontra una lieve tendenza all'aumento tra la popolazione studentesca e si assiste tra i giovani ad una ripresa dei consumi di stimolanti, mentre il consumo di cocaina e di allucinogeni presentano un andamento in diminuzione.

Tuttavia il consumo di eroina continua a rappresentare un dato preoccupante in relazione alla riscontrata stabilità dell'assunzione di tale micidiale droga da parte degli studenti dell'Italia meridionale e insulare e della popolazione femminile.

La contrazione dei consumi, inoltre, sembra essere accompagnata da un aumento della frequenza di assunzione tra gli studenti.

Analogo discorso si può fare per la cocaina, tenuto conto che in una parte della popolazione giovanile, sedici-diciassettenni, non si è potuto registrare alcun decremento.

Ritengo di dover richiamare l'attenzione su alcune situazioni che emergono dai dati e che inducono ad orientare l'azione futura e ad individuare le priorità per gli interventi futuri ed in particolare:


a) l'incremento dell'età media di coloro che per la prima volta si rivolgono ai servizi (pari a circa trentuno anni);


b) la chiusura di ventisei strutture socio-riabilitative;


c) la tendenza a non sottoporre più gli utenti in trattamento presso i servizi per le tossicodipendenze (Sert) ed ai test per le principali patologie infettive correlate (Aids ed epatiti B e C);


d) lo scarso tasso di utilizzo della possibilità, prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, di affidamento in prova dei detenuti tossicodipendenti al servizio sociale, per proseguire o intraprendere attività terapeutica.
Le difficoltà economiche in cui si trovano, in modo non omogeneo su tutto il territorio nazionale, le strutture pubbliche e del privato sociale incide pesantemente sull'intero sistema dei servizi per le dipendenze, che merita di essere sostenuto e rilanciato nella sua articolazione tra pubblico e privato, quale garanzia di offerta di interventi diversificati, volti ad accompagnare l'utente verso tutto il percorso di cura e riabilitazione.

Per ciò che concerne i rischi derivanti dell'offerta in internet di sostanze stupefacenti, il dipartimento per le politiche antidroga ha dato vita ad un progetto denominato Droga & Internet per il monitoraggio e la prevenzione del traffico di sostanze stupefacenti e psicoattive mediante il web.

Un'indagine della Commissione europea ha rilevato che internet rappresenta una delle fonti più popolari di informazioni sull'uso di droghe, in generale, e su quelle illecite tra i giovani di quindici-ventiquattro anni. Purtroppo, internet è diventato anche un mercato per la vendita di sostanze stupefacenti legali ed illegali.

L'attività di monitoraggio dell'Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze (Oedt), evidenzia che di anno in anno aumenta il numero dei siti web che commercializzano sostanze stupefacenti.


L'International narcotic control board (Incb) ha registrato dodicimila segnalazioni di sequestri di sostanze stupefacenti controllate a livello internazionale, ordinate su internet e inviate tramite posta.

Anche in Italia sono aumentate le segnalazioni di intossicazioni riconducibili alla comparsa di miscele vegetali acquistabili via internet e contenenti cannabinoidi e catinoni sintetici, molto più potenti del normale THC.

Dal 2010, il sistema nazionale di allerta precoce del dipartimento per le politiche antidroga ha registrato trentasei casi di intossicazione acuta correlata all'assunzione di tali sostanze. Casi analoghi sono stati riportati anche per altre sostanze acquistate on line, tra cui il mefedrone, che nel Regno Unito è già stato correlato al decesso di oltre venti soggetti.

In questo contesto, il dipartimento per le politiche antidroga ha attivato un'unità di monitoraggio del web, che opera in collaborazione con la direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell'interno ed il nucleo antisofisticazioni dell'Arma dei carabinieri.
L'unità di monitoraggio del web, attraverso un'analisi costante e sistematica della rete, si preoccupa di individuare potenziali fornitori che commercializzano liberamente sostanze stupefacenti illegali. Il monitoraggio viene effettuato prendendo come riferimento siti facilmente accessibili ad un qualsiasi utente interessato all'acquisto di sostanze stupefacenti.

L'obiettivo generale di questo progetto è quello di costruire un sistema di sorveglianza della domanda/offerta di sostanze stupefacenti in internet, in grado di evidenziare l'offerta di sostanze stupefacenti, farmaci e sostanze psicoattive non controllate (farmacie on line e on line drugstores) e, contemporaneamente, rilevare l'andamento e la tipologia della domanda verso questi siti, al fine di individuare possibili linee di prevenzione sia nell'ambito socio-sanitario che nell'ambito nella repressione e controllo.

Una volta individuato un sito di potenziale interesse ai fini del monitoraggio, viene predisposta una segnalazione in cui sono riportate tutte le informazioni utili: le caratteristiche del sito, le sostanze illecite commercializzate, i link dei potenziali fornitori individuati, la località riferita dove l'attività pare abbia luogo e i contatti riportati. La segnalazione viene quindi trasmessa alle forze di polizia che, sulla base degli opportuni accertamenti, possono disporre la chiusura delle pagine web o la rimozione degli annunci segnalati.

A conclusione degli accertamenti, l'unità di monitoraggio verifica l'esito delle segnalazioni (oscuramento pagina web, rimozione annunci, chiusura sito, eccetera) e aggiorna il report sull'attività di monitoraggio.
Complessivamente sono stati individuati trentacinque siti web in lingua italiana e con server localizzato all'interno dei confini nazionali.

L'indagine ha permesso di individuare e oscurare alcuni di siti e pagine on line e di raccogliere una serie di informazioni che possono essere utili per i professionisti che operano nell'ambito della salute pubblica, poiché descrivono l'andamento dei consumi, le tendenze emergenti e la diffusione di nuove droghe.



Si segnala che il Governo ha già intrapreso alcune iniziative rivolte ai giovani al fine di dare corrette informazioni sui pericoli derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti.

Con il progetto Edu, il dipartimento per le politiche antidroga ed il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca intendono creare una rete nazionale di portali informativi ed interattivi per le scuole finalizzati al supporto e all'informazione del mondo della scuola, volto a scoraggiare il preoccupante aumento dell'uso di droghe tra i giovani. Il progetto si rivolge ad insegnanti, genitori e studenti delle scuole medie e superiori e si avvale della professionalità di medici ed esperti in materia di tossicodipendenze, nonché di una rete di dirigenti scolastici e referenti per l'educazione alla salute.

Il tema della droga viene affrontato con un approccio multidisciplinare volto ad evidenziare le numerose implicazioni del fenomeno dagli effetti sulla salute alle ripercussioni nella sfera individuale e sociale.

Nell'ambito di tale progetto è prevista la diffusione di materiale informativo per organizzare momenti di discussione e confronto sia in ambito scolastico che nel contesto familiare, anche al fine di promuovere abitudini e stili di vita sani ed una maggiore conoscenza e consapevolezza degli effetti derivanti dall'utilizzo di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati messi a disposizione gratuita delle scuole una serie di portali informativi.



Il progetto quadro Edu.care del dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con il dipartimento per le politiche della famiglia, intende fornire un supporto alle famiglie al fine di affrontare correttamente i problemi correlati al rischio dell'uso di droghe da parte dei propri figli.

L'intento è quello di prevenire il fenomeno del consumo di sostanze, tra gli adolescenti di età compresa tra i tredici e i diciotto anni e di informare sui fattori di rischio che favoriscono l'uso potenziale di droghe da parte dei bambini in età compresa tra gli otto e i dodici anni, attraverso interventi educativi ed aiuti di carattere specialistico.


Infine, il dipartimento per le politiche antidroga ha attivato il progetto Sgs, che ha come finalità principale quella di sensibilizzare i giovani sull'importanza di una guida sicura anche attraverso la realizzazione di uno spot video per offrire un'opportunità di riflessione sulle tematiche inerenti la sicurezza stradale, sulle misure da adottare per scongiurare i pericoli legati alla guida sotto l'uso di sostanze stupefacenti e prevenire anche «le stragi del sabato sera».


Tale progetto coinvolge le aziende sanitarie locali presenti su tutto il territorio nazionale nella produzione ed invio di materiale informativo sulla prevenzione dall'uso di sostanze correlato alla guida ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Sotto il profilo della prevenzione, intesa nella sua accezione più ampia, pur nella consapevolezza che il problema delle dipendenze non riguarda solo i giovani, voglio sottolineare la valenza particolare che assume per le nuove generazioni.


Anche in virtù della delega a me conferita in materia di politiche giovanili, ritengo imprescindibile che siano implementate le attività di formazione e di educazione alla salute, attraverso la trasmissione di regole e stili di vita sani in relazione all'uso di tutte le sostanze stupefacenti, all'abuso alcolico, al tabagismo e al consumo di farmaci non prescritti.

È necessario che le iniziative coinvolgano direttamente i giovani che devono essere soggetti attivi e consapevoli protagonisti della propria formazione.

Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

alcol

campagna di sensibilizzazione

consumatore

giovane

libera circolazione delle merci

organismo e agenzia UE

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

punto di vendita

stimolante

stupefacente

traffico di stupefacenti

trattamento sanitario