ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02659

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 734 del 13/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: MAZZOCCHI ANTONIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02659
presentata da
ANTONIO MAZZOCCHI
giovedì 13 dicembre 2012, seduta n.734

MAZZOCCHI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

il comparto ovicaprino sta vivendo una situazione di grave crisi determinata dal continuo aumento dei costi di produzione, e dal crollo registrato dei consumi;

il pecorino romano DOP, formaggio di antica tradizione, rappresenta una delle voci di maggior rilievo per il comparto caseario nazionale oltre che una importante produzione d'eccellenza del made in Italy agroalimentare essendo uno dei primi formaggi di esportazione nazionale;

la zona di produzione comprende tutto il territorio delle regioni Lazio e Sardegna oltre che il territorio della provincia di Grosseto;

nonostante la zona di origine di produzione sia l'agro romano, da cui ne deriva il nome e la fama, il baricentro produttivo negli ultimi anni risulterebbe essersi spostato quasi completamente in Sardegna a cui sarebbe riconducibile circa il 93 per cento dell'offerta complessiva ed in cui ha sede l'organismo di rappresentanza, del comparto ovvero il consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano al quale il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di concerto con il Ministero dell'industria (oggi sviluppo economico) hanno affidato l'incarico di vigilare sulla produzione e sul commercio;

il disciplinare di produzione stabilisce la condivisione della denominazione pecorino romano alla quale può essere aggiunta nella matrice l'indicazione Lazio, Sardegna o Grosseto;

la decisione di far condividere lo stesso nome nonostante i prodotti provengano per la maggior parte da territori distanti dalla campagna romana con caratteristiche ambientali e strutturali del tutto differenti, unito al fatto che sussistono politiche regionali eterogenee che, in termini competitivi, si stanno traducendo in veri e propri vantaggi per i produttori sardi in termini di costi inferiori di produzione ad avviso dell'interrogante sta avendo delle ricadute negative per i produttori laziali;

risulterebbe inoltre che il consorzio di tutela del pecorino romano disattenda la legittima istanza di alcune aziende laziali di ricevere le fasciere marchianti pecorino romano del Lazio così come previsto dallo stesso disciplinare;

non appare chiaro all'interrogante se a tale diniego sottintenda una politica consortile di parte stabilita dalla maggioranza dei soci/aderenti rappresentata dai produttori sardi che, considerati i molteplici contrasti sopravvenuti in questi anni in merito alla necessità o meno di forme di distinzione del prodotto, hanno sempre valutato ogni misura di tale genere come lesiva dei loro interessi;

se così fosse non solo il consorzio ometterebbe di tutelare gli interessi dell'intero comparto ma, ancor più grave, sarebbe responsabile di determinare intenzionalmente nel consumatore una reputazione comune del prodotto quando lo stesso invece avrebbe il diritto a ricevere la più ampia e corretta informazione;

da tale stato dei fatti si evincerebbe che le priorità del mondo agricolo laziale rappresentate dal rilancio delle produzioni di qualità e dalla loro valorizzazione attraverso la concessione delle fasciere marchianti siano disattese dall'incapacità del Consorzio di fungere da organo collegiale super partes a discapito di quelle che sono le produzioni tipiche regionali originarie di tale prodotto -:

quali siano gli orientamenti del Ministro su quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda adottare, di concerto con le istituzioni competenti, per tutelare e salvaguardare più compiutamente l'informazione del consumatore circa la provenienza territoriale del prodotto così come codificata nel disciplinare e, al contempo, scongiurare la fuoriuscita dal mercato dei produttori dell'area meno competitiva. (3-02659)