MOLES, MAZZONI, HOLZMANN, SPECIALE, STAGNO D'ALCONTRES, GRIMALDI, BERGAMINI, CICU, COSENZA e LAINATI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
gli istituti ospedalieri «Opera Don Uva» (ente ecclesiastico fondato da don Pasquale Uva nel 1922) erogano assistenza e riabilitazione ai portatori di handicap psicofisici, a pazienti affetti da morbo di Alzheimer, a pazienti con gravi patologie ortopediche e cardiorespiratorie;
la sede principale degli istituti ospedalieri «Opera Don Uva» si trova a Bisceglie (Bari), mentre altri tre centri si trovano a Potenza, Foggia e Paranà in Argentina, dove opera la «Casa della divina provvidenza» e dove peraltro si trova la sede generalizia della Congregazione delle ancelle della divina provvidenza;
a partire dal 2000 la Casa della divina provvidenza ha avviato un vasto e complesso processo di ammodernamento e riconversione che l'ha fatta diventare un grande polo sanitario d'eccellenza con finalità riabilitative a largo raggio, con particolare attenzione alla cura e all'assistenza dei lungodegenti;
proprio in virtù di questo processo di riconversione, oggi sonò operativi - oltre all'istituto ortofrenico, che conferma la Casa della divina provvidenza nel suo ruolo cardine nel campo dell'assistenza psichiatrica e nella riabilitazione dal disagio mentale - anche unità Alzheimer, centri di riabilitazione e residenze sanitarie (queste ultime altamente specializzate in problemi cardiologici, respiratori, neurologici e ortopedici);
la situazione economica dell'ente è costantemente peggiorata, tanto che ad oggi l'ente è gravato da oltre 400 milioni di euro di debiti ed ha pendente una procedura di licenziamento per 587 lavoratori;
il giorno 8 novembre 2012 la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie ha chiesto al giudice di Trani un concordato preventivo per evitare il fallimento in virtù di un piano aziendale non ben specificato ma riguardante unicamente gli esuberi in prevalenza riscontrati nelle case di Bisceglie, di Foggia e di Potenza;
ciò avveniva mentre nelle sedi della regione Basilicata gli stessi dirigenti della Casa delle Divina Provvidenza di Bisceglie si mostravano disponibili ad accettare una transazione nella quale si prevedeva che i fondi destinati al Don Uva di Potenza dalla regione Basilicata fossero spesi esclusivamente per tale struttura;
nell'ultimo incontro avvenuto il 19 novembre 2012, alla presenza delle organizzazioni sindacali di Potenza, dell'azienda sanitaria locale di Potenza e dell'assessore alla sanità della regione Basilicata, l'azienda dichiarava di non essere più in grado, nonostante i fondi resi disponibili dalla Regione Basilicata e dichiarati dall'assessore alla sanità, di erogare le competenze stipendiali né di settembre né di ottobre, né di conoscere il futuro dell'ente oramai nelle mani di un giudice;
il personale della casa divina provvidenza di Potenza vive da tempo un grande disagio (attualmente ha ricevuto solo la mensilità di agosto), e nonostante ciò continua ammirevolmente ad assicurare prestazioni encomiabili verso pazienti bisognevoli delle più elementari cure quotidiane, (dal mangiare, al girarsi nel letto per evitare piaghe da decubito);
comunque continuano i ricoveri nella Casa di Potenza in base a vecchie leggi regionali (mentre nelle sedi di Foggia e Bisceglie i ricoveri sono ormai da tempo bloccati);
l'ospedale «Don Uva» di Potenza è centro di eccellenza per la riabilitazione per gli anziani, disabili e per malati di alhzaimer;
appare più che necessario un intervento urgente per sbloccare tale situazione incresciosa -:
quali iniziative di competenza il Ministro ritenga di assumere in merito a quanto esposto al fine di superare la grave crisi occupazionale e garantire le retribuzioni dei dipendenti e dei medici dell'ospedale «Don Uva» di Potenza, che continuano con professionalità e devozione a prestare la loro opera.(3-02636)