SANTELLI, DIMA, GALATI, GOLFO e TRAVERSA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
a seguito delle elezioni amministrative del maggio 2011 è stato eletto sindaco del comune di Reggio Calabria il dottor Demetrio Arena, la cui giunta si è insediata nel mese di giugno 2011;
il 18 novembre 2011 si è conclusa un'operazione di polizia giudiziaria denominata «Astrea», che ha coinvolto il socio privato della Multiservizi spa, società mista affidataria dei servizi di manutenzione dei beni comunali;
il 21 dicembre 2011, nel corso dell'operazione di polizia giudiziaria denominata «Alta tensione 2», è stato tratto in arresto un consigliere comunale, immediatamente sospeso e sostituito con il primo dei non eletti della lista di appartenenza;
in conseguenza alle predette operazioni di polizia giudiziaria, il prefetto di Reggio Calabria, dottor Luigi Varratta, con proprio decreto del 20 gennaio 2012, ha disposto l'attivazione della procedura di accesso presso il comune di Reggio Calabria;
l'amministrazione comunale ha potuto svolgere a pieno il proprio mandato solo per sei mesi, ovvero fino all'insediamento della commissione di accesso;
il 14 luglio 2012, al termine dell'attività ispettiva, la commissione di accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il neo prefetto, dottor Vittorio Piscitelli, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, ha redatto la sua relazione trasmettendola al Ministero dell'interno il 26 luglio 2012;
il 9 ottobre 2012 il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, formulata dal Ministro interrogato;
dalla relazione della commissione di accesso emergono grossolani errori, innumerevoli inesattezze e rilevanti omissioni, travisamento dei fatti e ribaltamento delle responsabilità, tra le quali:
a) casi di omonimia o notizie inesatte sull'attività di singoli professionisti, che hanno infangato la reputazione di onesti cittadini;
b) vengono tacciate di contiguità con la criminalità organizzata e si adombrano sospetti del tutto infondati su importanti imprese cittadine, che, addirittura, risulterebbero fornitrici ed appaltatrici della questura e della prefettura;
c) vengono segnalate come «infiltrate» cooperative sociali di tipo B, fornitrici dei servizi sociali al comune, in quanto composte da soggetti con precedenti penali, con ciò ignorando che le stesse, svolgendo attività di recupero di soggetti svantaggiati, devono essere composte da ex detenuti ed ex tossicodipendenti;
d) viene addebitata al comune, secondo quanto consta agli interroganti, l'intempestività con cui ha proceduto allo scioglimento della società mista Multiservizi spa, non tenendo in considerazione che la prefettura, soltanto a seguito delle reiterate richieste del comune, ha rilasciato l'interdittiva antimafia dopo ben sette mesi;
e) tra i consiglieri «attenzionati» non risultano, peraltro, due soggetti nei cui confronti esistono, a parere degli interroganti, motivi ben più gravi rispetto a quelli che vengono menzionati nella relazione: il primo in quanto socio in imprese confiscate e riportate nella citata relazione, il secondo in quanto imparentato con soggetti destinatari di procedimenti penali;
molti cittadini stanno proponendo azioni giudiziarie a causa degli errori contenuti nella relazione e dell'avvenuta pubblicazione di un atto riservato -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli errori contenuti nella relazione in base alla quale ha proposto il provvedimento di scioglimento e se abbia intenzione di chiedere ai propri uffici un riscontro in tal senso, anche al fine di individuare gli strumenti più idonei per salvaguardare i tanti cittadini onesti che si sono visti accusare ingiustamente di contiguità alla criminalità organizzata.
(3-02628)