ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02517

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 698 del 08/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PICIERNO PINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02517
presentata da
PINA PICIERNO
lunedì 8 ottobre 2012, seduta n.698


PICIERNO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il territorio comprendente il comune di Capua, in provincia di Caserta, legato ad una storica tradizione agricola, è stato negli ultimi anni utilizzato dai clan camorristici come sversatoio di rifiuti, anche tossici, provenienti dal Nord Italia, tanto da compromettere la salubrità dei terreni comunali;

uno di questi siti è stato individuato nel 1999 durante un'operazione di polizia giudiziaria della Procura di Santa Maria Capua Vetere, condotta dal sostituto procuratore Donato Ceglie. Si tratta di un lago artificiale, su un'area vasta di circa 80 mila metri quadrati, ricavato dall'azione della preesistente cava abusiva di sabbia, e ubicato in Località Purgatorio nella frazione di Sant'Angelo in Formis in Capua, non lontano dalle rive del Volturno;

l'indagine condotta dall'ex pubblico ministero della procura di Santa Maria Capua Vetere, dottor Donato Ceglie, portò alla scoperta di un enorme sversatoio di rifiuti illegali e pericolosi. Difatti, come affermato dallo stesso magistrato in un'audizione della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nella seduta del 22 marzo 2000, furono trovate «non solo diverse tonnellate di rifiuti solidi urbani, ma anche numerosissimi bidoni metallici contenenti scarti industriali assai pericolosi per la salute, che si accertò essere provenienti da aziende del Nord Italia e dall'estero. In pratica, quella sorta di lago era stato trasformato in un'enorme discarica abusiva»;

ad oggi, dopo tredici anni dal ritrovamento dei rifiuti tossici, quel sito, rinominato «laghetto dei veleni», non risulta ancora bonificato. L'area in questione figurerebbe nel piano regionale bonifiche, redatto nel 2005 dall'Agenzia regionale per l'ambiente della Campania, dal Commissario straordinario per l'inquinamento del suolo e delle acque sotterranee e dalla regione Campania, e sarebbe indicato come «sito di potenziale inquinamento»;

da quanto risulta da una petizione popolare indirizzata al sindaco di Capua e al prefetto di Caserta, le uniche analisi disponibili, disposte per motivi di indagine penale, sono state eseguite sulle acque di una fontana ubicata nel sito, e in cui sarebbero state trovate tracce di idrocarburi policiclici aromatici non meglio classificati. Inoltre, a seguito di sequestro giudiziario, furono ritrovati numerosi bidoni metallici, a pochi metri di profondità, presumibilmente contenenti stirene, un idrocarburo tossico, nocivo e cancerogeno;

secondo alcune stime, occorrerebbero almeno otto milioni di euro per la bonifica, ma il Comune di Capua non sembrerebbe in grado di provvedere allo stanziamento della cifra. Eppure, come ricorda il dottor Donato Ceglie, la normativa vigente - il riferimento è al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - è molto chiara: difatti, il citato decreto legislativo, all'articolo 250, disciplina che «Qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente agli adempimenti disposti dal presente titolo ovvero non siano individuabili e non provvedano né il proprietario del sito né altri soggetti interessati, le procedure e gli interventi [...] sono realizzati d'ufficio dal comune territorialmente competente e, ove questo non provveda, dalla regione, secondo l'ordine di priorità fissati dal piano regionale per la bonifica delle aree inquinate [...]. Al fine di anticipare le somme per i predetti interventi le regioni possono istituire appositi fondi nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio»;

la città di Capua è ricompresa nel sito di interesse nazionale da bonificare, denominato «Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano», ai sensi della legge 29 ottobre 1987, n. 441, recante disposizioni urgenti in materia di smaltimento dei rifiuti, ma non risulta nessuno stanziamento di fondi utile a bonificare l'area;

l'interrogante ha già portato all'attenzione del Parlamento, con un'interrogazione in data 31 luglio 2012, la grave situazione igienico-sanitaria conseguente lo sversamento di rifiuti tossici nel territorio campano e la correlazione tra rifiuti abusivi e incidenza di patologie oncologiche e malformazioni infantili in Campania -:

se e quali iniziative, per quanto di sua competenza, intenda assumere per una rapida risoluzione del grave problema in premessa.(3-02517)