ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 695 del 02/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: GALLI DANIELE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 02/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/10/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02500
presentata da
DANIELE GALLI
martedì 2 ottobre 2012, seduta n.695

GALLI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

in data 28 settembre 2012 è appreso dagli organi di stampa nazionali, con personale profonda soddisfazione, della lettera inviata dal Ministro dell'economia e delle finanze, Vittorio Grilli, al direttore generale del tesoro ed al ragioniere generale dello Stato, nella quale si richiedono una serie di misure da adottare nei confronti di manager di società pubbliche coinvolti in vicende penalmente rilevanti;

tali misure comprendono l'attivazione degli organismi di vigilanza e poi, verificati anche i danni di immagine per la società, la possibile revoca dall'incarico da parte dell'assemblea dei soci e la verifica di «azione sociale di responsabilità»;

alcuni passi della comunicazione, come riportati dalla stampa, appaiono profondamente significativi: «Reputo opportuno - scrive il Ministro - che, in disparte la possibilità delle dimissioni spontanee dei soggetti coinvolti, venga adottata, nell'esercizio dei poteri dell'azionista, ogni iniziativa affinché gli organi societari, nel rispetto delle proprie competenze, effettuino i dovuti approfondimenti istruttori», «avuto riguardo agli elementi in possesso delle società nonché delle risultanze istruttorie, si abbia cura di adottare provvedimenti più opportuni per garantire l'efficienza delle aziende e l'immagine delle stesse, al fine di preservare il valore delle società e tutelare i diritti dell'azionista, di verificare, in presenza di comportamenti non rispondenti ai canoni di lealtà, correttezza e trasparenza, o di violazioni del codice etico, se si configurino i presupposti per revocare da parte dell'Assemblea dei soci la nomina degli amministratori coinvolti»; parallelamente - conclude la lettera - andrà verificata l'eventuale sussistenza dei presupposti per promuovere da parte degli azionisti «l'azione sociale di responsabilità»;

altre recenti, e purtroppo sempre più frequenti, notizie di figure dirigenziali apicali coinvolte in fatti penalmente rilevanti vengono portate all'attenzione di magistratura e organi di informazione, il più delle volte legate a concessioni di appalti, nei quali è palese non solo l'abuso della propria posizione ai fini di ottenere a sé o a terzi indebite utilità, ma anche il danno diretto che tali comportamenti provocano alle aziende pubbliche, in termini economici, di qualità dei servizi e di immagine, e il danno indiretto a tutta la pubblica amministrazione e allo Stato;

a titolo esemplificativo, si porta all'attenzione del Governo il caso del presidente di società partecipata da capitale pubblico, già condannato in primo grado ad un anno di reclusione per il reato di cui all'articolo 323 del codice penale - abuso d'ufficio - nel corso di procedimento penale in concorso con terzi per turbativa di pubblici incanti, che continua a ricoprire tale carica;

l'azione promossa dal Ministro Grilli è non solo condivisa pienamente, ma auspicabile in ogni settore della pubblica amministrazione -:

se e con quali modalità si intenda estendere la lodevole e dovuta iniziativa del Ministro Grilli a tutti i Ministeri e a tutte le pubbliche amministrazioni dello Stato italiano, anche valutando la possibilità di assumere adeguate urgenti iniziative normative;

se non si ritenga necessario assumere iniziative affinché, ad avvenuta sentenza di primo grado di condanna dell'amministratore, pur salvaguardando il principio dell'esperimento dei tre gradi di giudizio, sia resa obbligatoria, superando l'indipendenza del consiglio di amministrazione, la sospensione cautelare dalle funzioni ricoperte nella pubblica amministrazione e nelle società a capitale pubblico o partecipate dal pubblico, a prescindere dalle valutazioni espresse in sentenza. (3-02500)