ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02435
presentata da
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

BURTONE. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

l'interrogazione segue gli atti di sindacato ispettivo concernenti il comune di Tricarico già presentati dall'interrogante e, precisamente, l'interrogazione 3-02011 del 16 gennaio 2012, l'interrogazione 3-01880 del 6 ottobre 2011 e la 3-02129 presentata giovedì 23 febbraio 2012, seduta n. 591;

il prefetto di Matera, applicando quanto previsto dall'articolo 59 del decreto legislativo n. 267 del 2000, con decreto del 3 giugno 2011, sospendeva per 18 mesi il sindaco eletto di Tricarico Antonio Melfi;

lo stesso prefetto, sempre in ottemperanza a quanto previsto dalla norma di riferimento, comunicava che le funzioni di sindaco avrebbe dovuto svolgerle il vice sindaco;

il cittadino Michele Adamo (per conto del sindaco Antonio Melfi) ed il comune di Tricarico, ricorrono al TAR di Basilicata per impugnare il decreto prefettizio di sospensione;
il TAR rimanda innanzi al tribunale ordinario la trattazione del ricorso;

il tribunale di Matera il 19 ottobre 2011 decide per il reintegro del sindaco sospeso;
l'Avvocatura dello Stato per conto del prefetto di Matera e i cittadini Franco Lapata e Nicola Martelli ricorrono alla corte di appello di Potenza contro la sentenza del tribunale di Matera;

la corte di appello di Potenza il 3 febbraio 2012 riforma la sentenza del tribunale di Matera ripristinando la sospensione del sindaco eletto;

il signor Michele Adamo e il comune di Tricarico quindi, ricorrono in Cassazione avverso la sentenza della corte di appello di Potenza;

la Corte di Cassazione in data 17 luglio 2012, pone fine alla vicenda rigettando il ricorso e condannando il signor Michele Adamo e il comune di Tricarico, in solido, al pagamento delle spese processuali per un importo complessivo di euro 10.200,00;

nel frattempo, il 5 aprile 2012, la corte di appello di Potenza, pur con una diminuzione della pena (3 anni e 7 mesi e interdizione dai pubblici uffici) dovuta alla prescrizione di alcuni reati minori, ha confermato l'impianto accusatorio posto alla base dell'arresto e poi della condanna a 5 anni e tre mesi inflitta, nell'aprile del 2009, in primo grado, dal tribunale di Matera al Melfi, per reati commessi contro la pubblica amministrazione (tra questi quello di concussione);

secondo quanto previsto sempre dall'articolo 59, comma 3, del decreto legislativo n. 267 del 2000 «la sospensione cessa di diritto di produrre effetti decorsi diciotto mesi. Nel caso in cui l'appello proposto dall'interessato avverso la sentenza di condanna sia rigettato anche con sentenza non definitiva, decorre un ulteriore periodo di sospensione che cessa di produrre effetti trascorso il termine di dodici mesi dalla sentenza di rigetto» il prefetto di Matera dovrebbe notificare al Melfi una ulteriore sospensione di 12 mesi;

nell'ultima interrogazione l'interrogante aveva segnalato anche il seguente, non trascurabile, aspetto: e cioè che il giorno seguente alla lettura del dispositivo della sentenza n. 475 che ha reintegrato momentaneamente il Melfi, avvenuta presso il tribunale di Matera nell'udienza del 19 ottobre 2011, lo stesso ha ripreso a svolgere le funzioni di sindaco;

ciò risulterebbe in violazione dell'articolo 4 della legge 23 dicembre 1966 n. 1147, dell'articolo 22 del decreto legislativo n. 150 del 1° settembre 2011 nonché della sentenza del TAR Toscana - Firenze - Sezione II del 12 febbraio 2007 n. 219, che stabiliscono come «l'esecuzione della sentenza emessa dal tribunale civile resta sospesa in pendenza del ricorso alla Corte d'Appello»;

i consiglieri comunali di minoranza Salierno e Benevento hanno chiesto al prefetto di Matera, di sapere se gli atti (delibere di Consiglio comunale, di Giunta, decreti sindacali e ordinanze sindacali) prodotti e ratificati alla presenza del Melfi nel periodo in cui avrebbe dovuto astenersi dall'esercitare le funzioni di sindaco in pendenza del ricorso in appello, siano legittimi o meno;

è stato inoltre segnalato come dal 20 ottobre 2011 fino al 3 febbraio 2012 (periodo intercorso dalla sentenza del tribunale civile di Matera a quella della corte di appello di Potenza), il Melfi ha regolarmente percepito l'indennità di carica -:

se non ritenga il caso di assumere iniziative per valutare i presupposti per dichiarare la decadenza del sindaco considerata la situazione di complessa agibilità democratica venutasi a creare a Tricarico. (3-02435)