PES. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della salute, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
in data 20 luglio 2012 una delegazione di circa 500 persone del Movimento pastori sardi e Movimento artigiani e commercianti ha manifestato nel porto di Olbia bloccando i mezzi pesanti di merci, provenienti da Genova, Livorno e Piombino (circa 400 mezzi);
scopo della protesta è stato denunciare all'opinione pubblica la mancanza di controlli sulle merci che arrivano in Sardegna;
stando a quanto denunciato dai leader dei movimenti di protesta, allo sbarco nell'isola i camion, prendono direttamente l'uscita del porto, senza alcun controllo;
i prodotti importati, inoltre, così come denunciato dal Movimento pastori sardi, sono «quasi sempre di dubbia qualità e non sempre di chiara provenienza»;
arriverebbero animali vivi, regolarmente sbarcati senza l'utilizzo di una sosta di quarantena necessaria per verificare lo stato di salute degli animali stessi;
la salute degli allevamenti, come già successo in passato, rischia di essere messa a repentaglio. Infatti, qui sono arrivate le malattie più disparate, proprio per i mancati controlli: blue tongue, brucellosi, peste suina africana;
in Sardegna sono presenti 22 mila aziende agricole, e 3,2 milioni di pecore;
la Sardegna importa oltre l'80 per cento dei beni di consumo, molti dei quali potrebbero essere prodotti in loco;
buona parte del flusso di merci e di materie prime per l'isola riguarda prodotti e alimenti che vengono poi spacciati per sardi e venduti a un prezzo inferiore rispetto prodotti i locali;
il futuro economico dell'isola dipende per gran parte dal suo tessuto produttivo agricolo e su questo bisogna investire;
«l'indebolimento o la scomparsa del sistema agro-pastorale in Sardegna - come fa ben notare il professor Marco Pitzalis, docente di Sociologia all'Università di Cagliari - costituirebbe una perdita culturalmente irreversibile, le cui conseguenze di natura economica sono incalcolabili»;
una perdita culturale che porterebbe, prosegue il professor Pitzalis «a un'irreversibile scomparsa delle capacità tecniche di produzione e della capacità di trasmetterla da una generazione all'altra, insieme a una conoscenza intima del territorio e delle sue caratteristiche e vocazioni»;
il sistema produttivo della Sardegna va difeso, mettendo i produttori locali nella condizione di essere competitivi;
vi sono in programma altre manifestazioni di protesta da parte del Movimento pastori sardi -:
se sia a conoscenza di quanto descritto in premessa;
quali misure si intendano intraprendere per incrementare i controlli della merce trasportata, per far rispettare le regole e per mettere quindi tutti i produttori nelle stesse condizioni di competere sul mercato;
quali iniziative si intendano mettere in atto per difendere il sistema produttivo della Sardegna e incentivare la produzione locale.(3-02419)