ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02337

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 650 del 14/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 14/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 14/06/2012
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 14/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02337
presentata da
DAVIDE CAPARINI
giovedì 14 giugno 2012, seduta n.650

CAPARINI, VOLPI, GIDONI, CONSIGLIO, GRIMOLDI, LANZARIN, MUNERATO, POLLEDRI, RIVOLTA e PAOLINI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il rigore delle misure economico-finanziarie adottate nel corso del 2011 e, di recente, dal Governo Monti, riportano i saldi di finanza pubblica nei limiti concordati in sede europea, ma non è affatto idoneo a promuovere la ripresa economica, anzi ha innescato un processo di recessione ancora più grave;

ora occorre che il Governo adotti nell'immediato interventi a sostegno delle imprese, in particolare le medie e piccole imprese, che rappresentano la parte più cospicua dell'apparato produttivo italiano;

l'aggravarsi del fenomeno recessivo in tutti i Paesi dell'Unione europea ha indotto i vertici europei a sollecitare i Governi ad intervenire per sostenere la crescita del prodotto interno lordo, senza il quale si vanificano i sacrifici imposti ai cittadini;

nel nostro Paese il reperimento di risorse, attuato soprattutto con l'inasprimento della pressione fiscale ed i tagli delle risorse agli enti locali, nella permanenza di una spesa corrente ad oggi ancora troppo incisiva sul prodotto interno lordo sta compromettendo la ripresa economica ed ha messo in ginocchio le imprese e le famiglie;

i tragici fenomeni di insofferenza (suicidi degli imprenditori, chiusura delle imprese, perdite di posti di lavoro, carovita, aumento dell'inflazione e altro) a cui si assiste ogni giorno rendono improcrastinabili interventi urgenti per mettere in condizione i comuni di dare sostegno a livello territoriale agli imprenditori in grave difficoltà. Si tratta, infatti, di suicidi commessi da piccoli imprenditori, le cui imprese trovano sussistenza in genere nell'economia locale. Le amministrazioni locali avrebbero più facilità ad intervenire ed instaurare un rapporto con gli imprenditori in difficoltà per prevenire atti disperati;

le ultime manovre, come ben noto, hanno inasprito i vincoli del patto di stabilità per gli enti sottoposti, congelando qualsiasi intervento di continuità e/o di sviluppo delle economie territoriali;

l'impossibilità per gli enti in avanzo di poter spendere le risorse per investimenti, ovvero l'impossibilità per gli enti locali di poter sbloccare i residui passivi per liberare le risorse indispensabili a pagare appalti e forniture e aiutare le aziende nella loro sopravvivenza sono cause da rimuovere con tempestività;

si avvicina per i comuni la chiusura dei bilanci per il 2012 e senza un cambiamento dello status quo sarà difficile far quadrare i conti senza tagliare drasticamente i servizi ai cittadini;

alla rigidità del patto si è aggiunto il grave danno finanziario conseguente alla sospensione del regime della tesoreria mista per il triennio 2012-2014. Nonostante le forti opposizioni di tutte le amministrazioni locali, il Governo non ha assunto iniziative per rimuovere la norma ed ha costretto a versare nelle casse dello Stato 8,6 miliardi di liquidità, che erano nella disponibilità degli enti locali e territoriali e degli altri enti pubblici con autonomia finanziaria. Regioni e comuni dovranno rinunciare, oltre all'autonomia finanziaria, anche ai maggiori interessi che avrebbero maturato mediante gli investimenti delle proprie disponibilità, da smobilizzare per il riversamento obbligatorio in tesoreria unica;

inoltre, con l'anticipazione in via sperimentale dell'imposta municipale unica (IMU) per il 2012, le autonomie locali avrebbero avuto un'occasione importante per disporre di maggiori entrate da destinare al sostegno dell'economia locale;

al contrario, il Governo ha riservato una cospicua quota di gettito all'erario, aumentando di fatto solo la pressione fiscale locale a carico dei cittadini e delle imprese;

è noto che il valore degli investimenti dell'economia locale rispetto a quella nazionale è pari al 60 per cento e, se continuano ad essere congelati gli investimenti degli enti locali, è difficile creare le condizioni di crescita del prodotto interno lordo per ripianare il debito pubblico;

è prioritario intervenire con modifiche al patto di stabilità, per liberare risorse da destinare alla prosecuzione delle opere già appaltate, per cantierare nuove opere, per salvare e far sopravvivere le piccole e medie aziende, con conseguente interruzione del processo di perdita di posti di lavoro, soprattutto nel settore edile -:

quali iniziative il Governo intenda adottare per far sì che gli enti locali possano essere il motore di partenza della ripresa economica, consentendo deroghe al patto di stabilità, finalizzate al pagamento dei residui passivi in conto capitale e per favorire, in tal modo, il sostegno del tessuto economico locale e territoriale, costituito dalle piccole e medie imprese;

se intenda adottare iniziative per escludere il più possibile dai saldi utili del patto di stabilità interno i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa, a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000;

se si intendano assumere iniziative per escludere dal computo dei saldi validi ai fini del rispetto del patto di stabilità interno le spese per investimenti dei comuni virtuosi, consentendo così il finanziamento di opere pubbliche di piccole e medie dimensioni, immediatamente cantierabili, adatte all'intervento delle piccole e medie imprese, e creando un volano per le attività economiche, con un effetto di traino tanto più prezioso in questa fase di crisi economica ed occupazionale, tenendo anche conto che le spese degli enti locali per le opere pubbliche rappresentano più del 60 per cento delle spese in conto capitale delle pubbliche amministrazioni;

se mediante l'applicazione dell'istituto della spending review il Governo intenda destinare risorse al ripristino del regime della tesoreria mista prima del decorso del triennio 2012-2014, anche al fine di restituire autonomia finanziaria nella gestione delle risorse proprie agli enti interessati;

se intenda adottare tutte le iniziative necessarie per destinare l'intero gettito IMU alle autonomie locali, come prevedeva l'originaria normativa, almeno a decorrere dal 2013, compensando la quota di gettito attualmente riservata all'erario con effettivi tagli di spesa corrente delle amministrazioni centrali e contrastando i fenomeni di spreco delle risorse pubbliche;

quali iniziative siano in previsione per potenziare il ruolo degli enti locali e territoriali nel processo di crescita dell'economia nazionale e la loro autonomia normativa e finanziaria, concludendo il processo di riforma previsto dalla legge delega n. 42 del 2009 in materia di federalismo fiscale. (3-02337)