ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02333

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 649 del 13/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 13/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 13/06/2012
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 13/06/2012
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 13/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/06/2012
Stato iter:
20/06/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 20/06/2012

CONCLUSO IL 20/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02333
presentata da
PAOLA BINETTI
mercoledì 13 giugno 2012, seduta n.649

BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA, DE POLI e CALGARO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

la radioterapia intraoperatoria (IORT) è una tecnica sostitutiva e/o integrativa della radioterapia esterna convenzionale e consiste nel somministrare, durante l'intervento chirurgico, un'unica dose di RT direttamente sul tumore o sul letto operatorio dopo l'asportazione del tumore stesso, per sterilizzare eventuali focolai neoplastici non aggredibili macroscopicamente o ad alto rischio di infiltrazione microscopica;

l'ipofrazionamento estremo con singola seduta intraoperatoria induce indubbi vantaggi in termini di intensificazione di dose e possibile aumento del controllo locale di malattia. Essa comporta una significativa riduzione del numero delle sedute di trattamento, delle liste di attesa in relazione alla minore durata della radioterapia esterna ed un significativo abbattimento dei costi della stessa;

l'obiettivo terapeutico della IORT è raggiungibile tramite:

a)la visualizzazione diretta dell'area da irradiare con accurata e precisa identificazione del volume bersaglio;

b)l'esclusione totale o parziale e la rimozione o protezione, tramite mobilizzazione e/o schermatura dei tessuti circostanti sani radiosensibili ed eventualmente dose-limitanti;

c)l'eventuale schermatura di tessuti sani sottostanti;

d)l'ulteriore possibilità di risparmiare i tessuti sani sottostanti il bersaglio con l'utilizzo degli elettroni accelerati (IOERT-Intraoperative Electro Radiotherapy);

e)la possibilità di scegliere l'energia che permette una irradiazione ottimale del bersaglio;

la possibilità di utilizzare un acceleratore lineare mobile direttamente in sala operatoria riduce le difficoltà tecniche legate al trasporto del paziente mediante:

a) accorciamento del tempo aggiuntivo di anestesia;

b) eliminazione dei rischi infettivi connessi al trasporto del paziente dalla sala operatoria al bunker radioterapia;

c) aumento delle indicazioni al trattamento con IORT, a causa della facilità della metodica; la necessità di una stretta collaborazione tra chirurgo e radioterapista sensibilizza ulteriormente l'equipe chirurgica alle possibili indicazioni della IORT e comporta una maggiore integrazione multidisciplinare e la possibilità di avvio di protocolli specifici;

nelle procedure della radioterapia intraoperatoria sono strettamente coinvolte numerose figure professionali, il radioterapista, il chirurgo, l'anestesista, il tecnico di radioterapia. Il personale infermieristico della sala operatoria, rendendo la metodica, per definizione, fortemente multidisciplinare;

l'utilizzo della IORT per il carcinoma della mammella sembra promettente ai fini del miglioramento del controllo locale di malattia. Negli ultimi 12 anni in Italia sono state trattate con la IORT sulla mammella circa 10000 pazienti, di cui almeno metà all'istituto europeo di oncologia e le altre nei centri dotati della tecnologia mobile o con la modalità del trasporto del paziente dalla sala operatoria al bunker. Ad oggi i centri in Italia che sono in grado di applicare questa tecnica o nei quali essa è in via di implementazione sono 50, corrispondenti a circa un terzo di tutti i centri di radioterapia;

l'ACO San Filippo Neri, dotata di un acceleratore mobile dedicato alla sala operatoria (Novac7) dal 1998, ha iniziato, primo in Italia, il trattamento con radioterapia intraoperatoria nelle neoplasie mammarie, prima come boost, nell'ambito di uno studio pilota randomizzato della durata di 5 anni, con risultati ad oggi consolidati sul controllo locale di malattia, e tuttora continua a proporre il trattamento con IORT mammaria anche come dose unica nell'ambito di un protocollo randomizzato multicentrico italiano che prevede gli stessi criteri di arruolamento proposti dallo studio del professor Veronesi i cui risultati sembrano promettenti. A Roma e nel Lazio, l'ACO San Filippo Neri rappresenta in questo ambito, un polo di eccellenza e molte pazienti accedono alla chirurgia senologica di questo nosocomio proprio attratte dalla possibilità di ridurre o, addirittura annullare, i tempi della radioterapia esterna post-operatoria;

l'accorciamento o la eliminazione completa della radioterapia esterna ottenuta con l'impiego della IORT comporta inoltre un miglior controllo locale di malattia in virtù dell'alta efficacia biologica della dose unica di radiazione e, fondamentale in questo momento storico della nostra economia, una ricaduta sui budget delle aziende che applicano la procedura IORT, a causa di una minore occupazione delle apparecchiature radioterapiche con riduzione delle liste di attesa. Si assiste inoltre ad un abbattimento dei costi del trattamento radiante esterno e ad un notevole miglioramento della qualità di vita delle pazienti con neoplasia mammaria che vedono ridursi l'impegno legato alle terapie con un rapido ritorno alla normale vita lavorativa e familiare e riduzione dei costi sociali;

ancora oggi, a causa del mancato adeguamento di molte voci del tariffario della radioterapia oncologica, specialità ad elevata tecnologia e di notevole impatto economico nei budget delle aziende sanitarie, non viene riconosciuto alla IORT alcun tipo di codifica normativa o economica (DRG): la tecnica viene semplicemente registrata sulla scheda di dimissione ospedaliera come prestazione effettuata, ma non in carico ai servizi chirurgici né a quelli della Radioterapia. Questa anomalia crea disorientamento negli operatori sanitari che lavorano in questo ambito altamente specialistico e può comportare conseguenze potenzialmente dannose ai pazienti, sottoposti ad un trattamento per il quale va creandosi un consenso via via maggiore, ma che non ha un riconoscimento formale. Ad oggi solo la Lombardia ha proposto un DRG per la IORT come dose singola nel carcinoma mammario in età post-menopausale e, successivamente, come sovradosaggio, nell'ambito di un trattamento multimodale che prevede la chirurgia conservativa nelle neoplasie mammarie in donne giovani. Il progetto della regione Lombardia è finalizzato all'attività congiunta dell'Istituto europeo di oncologia e degli ospedali riuniti di Bergamo, dove il progetto IORT esiste ormai da oltre 10 anni. Il professor Veronesi si è fatto portavoce di questa proposta e sono in avanzata elaborazione i dati di un importante studio randomizzato condotto dal suo gruppo per identificare le pazienti affette da carcinoma mammario che si possono senz'altro giovare della metodica IORT -:

quali interventi di competenza il Ministro intenda adottare al fine di diffondere l'uso della radioterapia intraoperatoria, incentivando la ricerca finalizzata ad identificare le tecniche e le dosi più appropriate in relazione ai casi specifici e se intenda procedere ad assumere ogni iniziativa da competenza per l'adeguamento del tariffario della radioterapia oncologica, specialità ad elevata tecnologia, anche per il notevole impatto economico che presenta nei budget delle aziende sanitarie. (3-02333)