ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02299

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 640 del 29/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 29/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RUVOLO GIUSEPPE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 29/05/2012
ROMANO FRANCESCO SAVERIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 30/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/05/2012
Stato iter:
30/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2012
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
 
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2012
Resoconto GRILLI VITTORIO UMBERTO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 30/05/2012
Resoconto GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 30/05/2012

SVOLTO IL 30/05/2012

CONCLUSO IL 30/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02299
presentata da
PIPPO GIANNI
martedì 29 maggio 2012, seduta n.640

GIANNI, RUVOLO e ROMANO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- - Per sapere - premesso che:

martedì 22 maggio 2012 il Governo ha esaminato quattro decreti finalizzati a «scongelare» i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese;

il Governo ha annunciato lo sblocco di 20-30 miliardi di euro già nel corso del 2012, grazie anche ad un protocollo d'intesa con l'Abi;

in Sicilia le imprese siciliane, in gran parte piccole e medie, vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione per circa cinque miliardi di euro;

è con assoluto stupore che gli interroganti, nel leggere la bozza dei citati decreti, hanno verificato che «sono escluse dall'obbligo di certificazione le regioni sottoposte ai piani di rientro»;

le regioni interessate dai piani di rientro per il deficit sanitario sono: Sicilia, Lazio, Calabria, Molise e Abruzzo; questo significa estromettere la Sicilia e le altre regioni interessate dai benefici del «decreto sblocca-crediti»;

questo significa che un'impresa, non obbligatoriamente siciliana, che vanta un credito nei confronti della regione Sicilia o di altri enti da essa controllati, non potrà accedere all'iter velocizzato per il recupero delle somme;

l'esclusione della regione Sicilia e delle altre regioni interessate è da ritenersi irragionevole e incostituzionale e determina un'inammissibile disparità di trattamento;

ancora una volta le imprese delle regioni interessate dal piano di rientro per il deficit sanitario, in particolare siciliane, sono di fatto retrocesse, sono per il Governo «imprese di serie B», pagano lo scotto di essere ubicate in Sicilia, pur avendo, con i loro servizi, garantito l'operatività della regione e degli enti ad essa collegati;

questo avviene proprio nei confronti e nei territori dove la crisi economica colpisce in maniera violenta le imprese e i lavoratori dipendenti delle imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione;

appare inammissibile accettare supinamente tale discriminazione che impedisce ad imprese, comunque creditrici, di poter recuperare risorse che sono fondamentali per il mantenimento delle stesse imprese;

se tale impostazione non fosse modificata si affermerebbe la volontà di far rimanere il Sud, e la Sicilia in particolare, in condizioni di assoluta subalternità ed emarginazione economica rispetto alle imprese del Nord del Paese -:

se si intenda procedere ad immediata e improcrastinabile modifica della bozza di «decreto sblocca-crediti», al fine di consentire anche alle imprese che hanno crediti nei confronti della regione Sicilia e delle altre regioni, escluse in quanto interessate dal piano di rientro, di poter accedere ai benefici previsti dal decreto in questione. (3-02299)