ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 381 del 12/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: PICIERNO PINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
CIRIELLO PASQUALE PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
CUPERLO GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
SAMPERI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
TENAGLIA LANFRANCO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 12/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/10/2010
Stato iter:
13/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/10/2010
Resoconto PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 13/10/2010
Resoconto FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/10/2010

SVOLTO IL 13/10/2010

CONCLUSO IL 13/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01277
presentata da
PINA PICIERNO
martedì 12 ottobre 2010, seduta n.381

PICIERNO, FERRANTI, GARAVINI, MARAN, AMICI, QUARTIANI, GIACHETTI, CAPANO, CAVALLARO, CIRIELLO, CONCIA, CUPERLO, MELIS, ANDREA ORLANDO, ROSSOMANDO, SAMPERI, TENAGLIA, TIDEI e TOUADI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

si sta assistendo negli ultimi mesi al continuo ripetersi di azioni intimidatorie, minacce e attentati contro esponenti delle procure e operatori dell'informazione coinvolti nell'accertamento della verità e nel racconto di fatti riguardanti le organizzazioni mafiose;

l'intensa attività investigativa portata avanti in questi anni dalle forze dell'ordine e dalla magistratura ha consentito l'avvio di nuove indagini, l'arresto di numerosi latitanti, la confisca di beni per diversi milioni di euro, lo smantellamento di alcuni nuclei operativi di Cosa nostra, camorra e 'ndrangheta su tutto il territorio nazionale, l'apertura di nuovi importanti processi giudiziari;

in particolare, alcuni aspetti negli ultimi anni hanno dimostrato un rinnovato vigore nella lotta alle mafie da parte dello Stato: l'emergere di nuovi elementi sulle stragi di Capaci e Via D'Amelio, tali da condurre, secondo quanto risulta da notizie di stampa, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari ad annunciare, nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere del 21 luglio 2010, la trasmissione alla procura generale della richiesta di revisione del processo per l'attentato in cui persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta nel luglio del 1992; la realizzazione del più grande processo contro la camorra, il processo Spartacus, concluso nel corso del 2010 con il terzo grado di giudizio, che ha coinvolto 115 persone e condannato numerosi esponenti del clan dei Casalesi, fra cui Francesco Schiavone (detto Sandokan), Francesco Bidognetti, Michele Zagaria e Antonio Iovine, gli ultimi due processati in contumacia poiché latitanti; la grande energia con cui le forze investigative e giudiziarie hanno provveduto ad arresti, confische, indagini e processi ai danni della 'ndrangheta, in particolare dopo l'omicidio del vicepresidente della regione Francesco Fortugno nel 2004 e dopo la strage di Duisburg del 2007, nonché la centralità data dalla relazione annuale della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere del 2008 all'organizzazione criminale calabrese, a cui bisogna aggiungere l'evidente e positivo cambiamento intervenuto nella società calabrese, dove sono sorti vari movimenti a sostegno della legalità e dove sono apparsi per la prima volta dei collaboratori di giustizia appartenenti alle 'ndrine;

a questi importanti fatti sono seguiti avvenimenti che non possono che suscitare la più viva preoccupazione: sempre secondo quanto emerge da fonti di stampa, nel corso dell'audizione sopra citata in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, è cominciato ad emergere come a impedire fino ad ora l'identificazione dei responsabili della strage di Via D'Amelio siano stati colossali depistaggi, le amnesie istituzionali, le false prove, parole chiare per descrivere come si vada delineando per gli avvenimenti del 1992 un coinvolgimento del più volte evocato «terzo livello», comprendente pezzi deviati dello Stato, uomini dei servizi, logge segrete; le minacce esplicite, considerate attendibili e pericolose, nei confronti del giudice Raffaele Cantone, della giornalista Rosaria Capacchione e dello scrittore Roberto Saviano, ognuno a suo modo protagonista di un nuovo racconto di verità sulla camorra, nonché le ripetute minacce e intimidazioni a esponenti politici e amministratori campani noti per l'impegno in difesa della legge; i ripetuti attentati e atti intimidatori avvenuti in Calabria negli ultimi mesi: la bomba del gennaio 2010 alla procura di Reggio Calabria, il 26 agosto 2010 lo scoppio di un ordigno nel palazzo del procuratore generale Salvatore Di Landro e il 5 ottobre 2010 il ritrovamento poco distante dalla procura di Reggio Calabria di un bazooka destinato al procuratore generale Pignatone; fatti particolarmente inquietanti, perché fanno emergere un tentativo delle organizzazioni criminali di rispondere all'attacco sferrato dallo Stato con maggiore violenza e ferocia, ricreando un clima che da più voci è stato descritto come simile a quello degli anni '90, precedente la stagione stragista;

in questo quadro, il recapito di una lettera anonima agli inquirenti di Caltanissetta, avente la forma di una nota riservata proveniente da organi investigativi o apparati di sicurezza, contenente informazioni riguardanti una recente riunione svoltasi a Messina tra esponenti di Cosa nostra, camorra e 'ndrangheta, per concordare e pianificare l'eliminazione fisica di rispettivi «nemici», fra i quali vengono citati lo stesso Lari, l'ex pubblico ministero Cantone e il procuratore Pignatone, assume dei contorni estremamente oscuri; la tempistica della nota e della relativa riunione di Messina risalirebbe proprio ai giorni successivi all'audizione svolta presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, in cui sono stati, tra l'altro, evidenziati gli ostacoli riscontrati nell'accertamento della verità sulla strage di Via D'Amelio -:

alla luce di quanto riportato, quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato ritenga opportuno avviare affinché sia accertata l'effettiva esistenza della riunione tra boss delle mafie tenutasi a Messina e di piani volti a dare vita a una nuova stagione di violenza, con attentati e omicidi «eccellenti», e al contempo, nel caso in cui questa ipotesi fosse considerata attendibile, quale ulteriore supporto intenda fornire all'azione repressiva e preventiva nei confronti delle organizzazioni mafiose, accertando che siano state prese le più efficaci misure di protezione e sicurezza per consentire piena incolumità e agibilità ai procuratori minacciati. (3-01277)