ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01268

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 379 del 06/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 06/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 06/10/2010
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO 06/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/10/2010
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01268
presentata da
PAOLA BINETTI
mercoledì 6 ottobre 2010, seduta n.379

BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA e DE POLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

sono in tutto 66 mila le richiesta di risarcimento giunte nel corso degli ultimi anni da parte di persone contagiate dai virus Hiv e Hcv, a causa di trasfusioni non sicure e somministrazione di farmaci emoderivati, e circa 5 mila, al netto delle migliaia di persone scomparse nel frattempo, quelle che attendono un adeguato risarcimento dallo Stato, ma che probabilmente non riusciranno ad ottenerlo a causa della prescrizione;

la legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244 del 2007) ha stabilito per le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, affetti da altre emoglobinopatie o da anemie ereditarie, emofilici d emotrasfusi occasionali danneggiati da trasfusione con sangue infetto o da somministrazione di emoderivati infetti e con soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie che abbiano instaurato azioni di risarcimento danni tuttora pendenti, una spesa 180 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2008;

tuttavia, ci sono ancora tanti cittadini che hanno contratto gravi malattie dal virus Hiv, all'epatite B o C, che hanno cause pendenti, sono ancora in attesa della quantificazioni dell'indennizzo, e restano senza rimborso. Inoltre, l'indennità di 500 euro al mese circa riconosciuta alle vittime delle trasfusioni da una sentenza della Corte di Cassazione del 2005 è stata tagliata con la recente manovra finanziaria;

nel 2003 c'è stata una prima transazione che ha riguardato circa 700 emofiliaci. Successivamente si è arrivati alle leggi del 2007 con il Governo Prodi, che hanno previsto lo stanziamento di oltre 300 milioni di euro per riconoscere una indennizzo e chiudere le cause contro il Ministero della salute, non solo egli emofiliaci ma anche a talassemici, trapiantati, anemici ereditari ed emotrasfusi occasionali;

purtroppo il diritto alla percezione dell'indennizzo per il 60 per cento dei «beneficiari» è caduto in prescrizione. Qualcuno potrebbe cinicamente pensare, in un tempo in cui le risorse sono contingentate, ad un risparmio complessivo dello Stato. Ma una tale ipotesi segnerebbe davvero il fallimento di qualunque linea etica in politica, perché, ad avviso degli interroganti, indicherebbe il trionfo della superficialità delle istituzioni nel comparto della sanità prima e dell'economia dopo, sempre e solo a scapito di malati che in molti casi non possono più difendersi e far valere la loro voce, compromettendo i principi di cui al comma 1 dell'articolo 32 della Costituzione;

gli interroganti evidenziano che non bisogna dimenticare che dietro gli articoli della legge finanziaria, dietro gli emendamenti, le interrogazioni e gli ordini del giorno presentati in merito ci sono sempre e solo persone malate, che sanno che la loro malattia è destinata ad aggravarsi con il tempo e che probabilmente saranno sempre meno quelli tra loro che si presentano a quest'appuntamento con un risarcimento dovuto e finora negato -:

quali puntuali e urgenti iniziative, anche normative, intenda attuare al fine di garantire, a tutti coloro che hanno diritto all'indennizzo, un adeguato e paritario trattamento economico, evitando così discriminazioni tra soggetti già fortemente penalizzati sapendo intravedere nei loro bisogni e nelle cause che li hanno scatenati una forma concreta di giustizia prima ancora che di solidarietà.(3-01268)