ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01770

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 728 del 04/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 04/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 04/12/2012
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 04/12/2012
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 04/12/2012
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 04/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/12/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/12/2012
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/12/2012
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/12/2012

SVOLTO IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01770
presentata da
PAOLA BINETTI
martedì 4 dicembre 2012, seduta n.728

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

i costi della sanità sembra stiano diventando pressoché insostenibili se non si cambia rapidamente il classico modello di assistenza ospedalo-centrico e non si presta maggiore attenzione alla medicina di famiglia e ai servizi territoriali. In questo senso vanno i recenti provvedimenti approvati in merito e in tal senso vanno anche interpretate le parole del Presidente del Consiglio sulla sanità e sui suoi costi;

fermo restando che occorre assumere una serie di misure strutturali che prevedono anche la chiusura di piccoli ospedali, l'eliminazione di servizi duplicati nelle stesse ASL, la concentrazione della diagnostica ad alta tecnologia in alcune strutture di eccellenza e analogamente la diversificazione dei servizi assistenziali offerti dai vari ospedali, sta diventando davvero problematico gestire la transizione dei modelli assistenziali in questa ultima fase dell'anno in tutte le grandi città e in particolar modo in una citò come Roma;

recenti indagini sulla sanità rilevano come l'assistenza sanitaria da parte dello Stato italiano sia sempre minore (l'Italia spende circa il 30 per cento in meno della Germania, il 23 per cento della Francia e il 16 per cento del Regno Unito) e come essa sia sempre più a carico delle famiglie. Inoltre, si evidenzia come la sanità low-cost con un fatturato annuo di oltre 10 miliardi/anno. Occorrerebbero scelte di grande attenzione e responsabilità, per scongiurare da un lato il tracollo economico-organizzativo del Servizio sanitario nazionale, dall'altro un'inesorabile transizione alla sanità privata tradizionale con costi elevati a svantaggio delle famiglie e delle categorie deboli, correndo il rischio di trasformare il Servizio sanitario nazionale nella sanità povera per i soli poveri;

dopo i tagli decisi dal commissario Bondi per tutta una serie di ospedali religiosi di diversa dimensione, che vanno dal più piccolo al più grande, fino a coinvolgere anche i policlinici universitari del Gemelli e del Campus BioMedico, noti per l'assoluta eccellenza delle prestazioni offerte, ora l'operazione «tagli» sembra coinvolgere anche altri ospedali della città in cui andranno chiusi reparti, ridotti servizi, necessariamente limitata la qualità delle prestazioni, a cominciare da quelle di tipo alberghiero, che sono spesso parte integrante della stessa terapia, come accade ad esempio per tutta l'alimentazione e la nutrizione dei malati;

le degenze si stanno facendo più corte e le dimissioni più veloci, anche quando i pazienti non hanno in casa chi si possa prendere cura di loro; i trattamenti oncologici sono ormai quasi sempre in day hospital anche quando le condizioni del paziente richiederebbe una maggiore prudenza, ma soprattutto le liste di attesa si vanno allungando a dismisura, perché la stragrande maggioranza degli ospedali a questo plinto dell'anno ha già raggiunto il nuovo tetto di prestazioni fissato. Le prestazioni differibili sono state sospese e nell'ambiente dell'ospedalità romana si sta assistendo a strane forme di contagio di un'ansia diffusa soprattutto tra gli anziani che stanno sviluppando il terrore di non poter essere curati se si ammaleranno;

a parere degli interroganti, probabilmente tutto ciò era necessario, ma certamente richiedeva una diversa gradualità, un diverso coinvolgimento dei cittadini e una organizzazione trasversale molto più in rete tra tutti gli ospedali romani, ma anche, e non è poca cosa, una diversa strategia di comunicazione;

certamente non giova la precarietà della situazione politica: da quella nazionale, a quella regionale in pieno stato di crisi, una crisi cronica che sta diventando realmente una crisi di rigetto e che spinge davvero i malati a spostarsi verso l'ospedalità privata, ma non il privato convenzionato ormai al collasso, ma il privato più caro e troppo spesso inaccessibile ai più, soprattutto in tempi di crisi -:

quali iniziative urgenti, per quanto di propria competenza, intendano porre in essere i Ministri interpellati in questa delicata fase di transizione per accelerare i processi di riorganizzazione e garantire comunque ai malati i necessari standard di cura e di assistenza.
(2-01770)
«Binetti, Galletti, Nunzio Francesco Testa, Calgaro, Anna Teresa Formisano».