ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01741

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 720 del 20/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 20/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01741
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
martedì 20 novembre 2012, seduta n.720

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

sulla dinamica dell'omicidio del consigliere provinciale e comunale dell'Italia dei Valori Giuseppe Basile, avvenuto la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008, non è stata fatta ancora chiarezza nonostante l'indagine in corso ed un processo che ha visto coinvolti i vicini di casa di Basile;

i due vicini di casa su cui si sono concentrati i sospetti della magistratura, sono Luigi Vittorio Colitti (minorenne all'epoca dei fatti) e Vittorio Colitti, rispettivamente nipote e nonno;

l'accusa verso i Colitti si fonda sulle dichiarazioni di una bambina di 6 anni (4 al momento delle indagini). Tuttavia la teste si è dimostrata in seguito inattendibile;

il 5 novembre 2009 i sostituti procuratori del tribunale di Lecce e del tribunale per i minorenni hanno richiesto, ognuno per la rispettiva competenza, l'applicazione di custodia cautelare in carcere nei confronti dei Colitti, sospettati di aver assassinato Basile indicando nei cattivi rapporti di vicinato il movente dell'omicidio;

in proposito, all'interrogante risulta che sin dalla richiesta di custodia cautelare, i tribunali abbiano escluso tra i possibili moventi quello politico indirizzando dunque l'inchiesta verso il movente personale;

eppure già nel 2008 la procura era perfettamente a conoscenza di una «pista alternativa» emersa in seguito alle dichiarazioni rese da Giovanni Vaccaro, collaboratore di giustizia campano;

esiste infatti un fascicolo contenente documenti estremamente importanti, come i decreti di perquisizione, le relazioni dei carabinieri, ma soprattutto i verbali di informazioni rese da Vaccaro nel 2008 in cui racconta dei suoi rapporti con Bove Pio Giorgio di Parabita (Lecce), (che risulterebbe avere avuto legami con la Sacra Corona Unita);

in questi verbali Vaccaro ha dichiarato di aver visto Basile qualche giorno prima dell'omicidio a Lecce nell'ufficio di Marcello Sileno, capo di una società fittizia finalizzata ad attività illegali, cui Vaccaro forniva emblemi di Stato contraffatti;

secondo quanto riportato da Vaccaro, quel giorno Basile ebbe un duro scontro verbale con Sileno in merito alla truffa relativa alla vendita fittizia di villette via internet, scoperta proprio dal Basile e che lo stesso intendeva denunciare alla stampa;

Vaccaro ha dichiarato che Sileno si mostrò molto preoccupato dalle intenzioni di Basile, per questo Giovanni Vaccaro, socio di Sileno, si propose di risolvergli il problema, mettendolo in contatto con l'amico Giorgio Pio Bove;

lo stesso Vaccaro dichiarò di aver appreso con stupore la notizia dell'assassinio del consigliere, perché la «lezione» a Basile si sarebbe dovuta limitare ad una semplice «mazziata» per tenere il silenzio;

in un carteggio Bove raccontò a Vaccaro la dinamica dell'omicidio nei minimi dettagli, riferendo che l'omicidio era stato compiuto da due albanesi e che l'arma del delitto era stata fatta sparire in mare insieme ai due uomini;

sempre in un carteggio tra Vaccaro e Bove si riscontra la soddisfazione per l'arresto dei vicini di casa. Nella lettera inviata da Pio Bove a Giovanni Vaccaro in data 10 dicembre 2009 si legge: «...allora per quanto riguarda il "Libro di Ugento" ho visto in tv che hanno arrestato nonno e nipote...contenti loro, contenti tutti, compresi noi...ah ah ah ah. (Comunque mo vedo di informarmi a che sezione stanno perché qui da me non ci sono...)»;

particolarmente significativa è la missiva datata 14 settembre 2009, in cui Vaccaro - che non è riuscito a recuperare dei soldi da Sileno (circa 36.000 euro) - chiede a Bove di uccidere il suo debitore. In particolare Vaccaro scrive: «... a Lecce c'è l'amico dell'assessore di Ugento "Ricordi una lezione al Basile"? si chiama Marcello Sileno ha la punto grigia, seguilo fino a casa e da solo prendilo e chiudilo nel cesso, prendi tutto ciò che ha e poi, cospargi di benzina a lui e casa. E inutile che ti dico usa guanti ecc., poi a Ugento il sindaco e l'assessore sono sordi? Sai che c'è di nuovo? Seguili facciano la fine di Basile, voglio perdere i 36.000 euro»;

si tratta dunque di un importantissimo carteggio, probabilmente decisivo ai fini dell'esito processuale, che è stato inspiegabilmente tenuto nascosto al collegio difensivo, provocando un grave vulnus nella difesa tecnica dei Colitti;

il 25 novembre 2009 infatti, il gip presso il tribunale per i Minorenni di Lecce ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Colitti Vittoria Luigi senza essere messo a conoscenza dalla procura dell'esistenza della cosiddetta «pista alternativa», e la stessa situazione si è determinata presso il gip del tribunale ordinario di Lecce che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Colitti Vittorio;

anche in sede di riesame delle ordinale di custodia cautelare i tribunali competenti hanno rigettato le istanze ex articolo 309 c.p.p. inoltrate nell'interesse dei V Colitti, senza prendere visione della «pista alternativa» perché non comunicata dalla procura;

soltanto in occasione della notifica del decreto di rinvio a giudizio emesso dal gip presso il tribunale per i minorenni di Lecce, la difesa tecnica di Luigi Vittorio Colitti ha potuto finalmente esaminare l'intero fascicolo delle indagini preliminari, comprendente anche alcuni fondamentali atti di polizia giudiziaria;

la Suprema Corte di Cassazione ha pertanto annullato senza rinvio il provvedimento del tribunale del riesame del tribunale per i minorenni del 22 dicembre 2010, e il tribunale del riesame ordinario ha dichiarato l'inefficacia dell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Colitti Vittorio. La causa della declaratoria di inefficacia è stata determinata proprio dall'omessa trasmissione al tribunale del riesame, da parte del procuratore procedente, del carteggio relativo alla pista «Vaccaro-Bove»;

nel dicembre 2010 il procedimento a carico del giovane Colitti si è concluso con sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, mentre il procedimento a carico del nonno risulta ancora pendente innanzi alla corte d'assise di Lecce;

il nonno Vittorio Colitti attualmente si trova agli arresti domiciliari per via delle sue critiche condizioni di salute;

il carteggio tenuto nascosto alla difesa dei Colitti può aver determinato di fatto l'applicazione della limitazione della libertà per persone innocenti, o quanto meno non chiaramente responsabili di tale omicidio -:

alla luce dei gravi fatti rappresentati in premessa se il Ministro intenda assumere iniziative ispettive ai fini dell'eventuale esercizio del potere di promozione dell'azione disciplinare.

(2-01741)«Zazzera».