ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01710

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 707 del 23/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: SANI LUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
ROSSA SABINA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
VERDUCCI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
CALVISI GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
SPOSETTI UGO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
LOLLI GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
RIGONI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2012
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 15/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 18/10/2012
Stato iter:
15/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/11/2012
Resoconto SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/11/2012
Resoconto VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/11/2012

DISCUSSIONE IL 15/11/2012

SVOLTO IL 15/11/2012

CONCLUSO IL 15/11/2012

Atto Camera

Interpellanza 2-01710
presentata da
LUCA SANI
martedì 23 ottobre 2012, seduta n.707

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro per gli affari europei, per sapere - premesso che:

la provincia di Grosseto è una zona ad alta vocazione agricola, ambientale, zootecnica e turistica caratterizzata dalla presenza di numerose imprese, di moltissimi prodotti tipici e di diversificate riserve naturali. Il comparto primario ed il patrimonio paesaggistico e naturale, declinato in tutte le sue attività ed opportunità (produttive, ricettive, turistiche, allevamenti) rappresenta quindi un volano determinante per la crescita sociale, economica ed occupazionale del territorio;

il territorio della provincia di Grosseto è stato riconosciuto come primo distretto rurale d'Europa, a seguito del recepimento della normativa comunitaria attraverso il decreto legislativo numero 228 del 18 maggio 2001, grazie alla vocazione per l'agricoltura, all'elevata qualità dei prodotti e alla tutela e salvaguardia dell'immenso patrimonio ambientale e paesaggistico;

la provincia di Grosseto, con il suo 47 per cento di territorio incluso in aree protette di varia tipologia, risulta essere una delle province italiane maggiormente tutelate sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Tra le aree protette spiccano un'area marina protetta europea, un parco nazionale, un parco regionale e una successione di riserve naturali e oasi faunistiche (statali, provinciali o regionali);

la comunità energetica internazionale si sta interrogando sui rischi e benefici dell'utilizzo della fratturazione idraulica o fracking, una nuova tecnica per l'estrazione di gas prima inaccessibile e imprigionato in formazioni rocciose nel sottosuolo (shale-gas). Alcuni studi ritengono infatti tale procedimento dannoso per l'ambiente e per la salute degli abitanti;

la tecnica fracking è una tecnica di estrazione che prevede la messa in pressione di fluidi all'interno del giacimento che induce la creazione e propagazione di fratturazioni; la messa in pressione dei fluidi può avvenire in alcuni modi ricorrendo anche a esplosioni di bassa intensità in profondità. Le profondità di cui si parla sono in genere comprese tra 1 e 5 chilometri. La tecnica è stata utilizzata soprattutto in diversi contesti geologici americani, di cui, la bibliografia scientifica ne riporta anche gli effetti negativi, in particolare l'incremento della sismicità locale. Questa tecnica può inoltre determinare effetti anche di tipo ambientale, in quanto modificando la struttura e le caratteristiche fisiche di trasmissività del sottosuolo, può determinare la messa in comunicazione di falde con differenti qualità delle acque per il venire meno del naturale confinamento degli acquiferi con la profondità. Tale tecnica viene comunque sconsigliata da alcuni esperti in zone attive sismicamente;

stanno creando allarme nell'opinione pubblica e tra la cittadinanza locale, in provincia di Grosseto, le notizie circa l'utilizzo della tecnica fracking (fratturazione idraulica) per la coltivazione di giacimenti petroliferi, in particolare di gas metano. Sono state infatti già organizzate riunioni pubbliche sul tema e si è già costituito un comitato cittadino contro l'utilizzo della tecnica del fracking;

va precisato inoltre che questa tecnica non è mai stata autorizzata ufficialmente nel nostro Paese e pertanto non risultano esservi dati e pubblicazioni scientifiche su questo argomento;

in provincia di Grosseto sono presenti numerosi corsi fluviali e zone caratterizzate da attività sismica (come il territorio del monte Amiata);

le zone interessate dall'utilizzo della tecnica fracking sono la frazione Casoni del Terzo (comune di Grosseto) e il territorio del fiume Bruna, in prossimità della frazione di Ribolla (comune di Roccastrada);

in particolare la società Independent Energy Solutions (Ies), si apprende da fonti stampa, ha avuto dal Ministero dello sviluppo economico le concessioni per i prossimi 6 anni: per le ricerche di gas metano nella zona Casoni (l'attività di ricerca inizierà nel 2014, autorizzazione del 20 marzo 2011) e nella zona Ribolla (le attività di ricerca sono già in corso, autorizzazione dell'8 agosto 2008). L'obiettivo della Ies sarebbe quindi quello di ottenere il permesso definitivo per l'estrazione del gas in una zona il cui sottosuolo presenta uno strato di carbone ricchissimo di metano;

Independent Energy Solutions, sempre secondo i mezzi di informazione, è una società italiana con sede a Roma e capitale sociale di 15 mila euro. È controllata da Independent Resources, società britannica che detiene l'85 per cento di Erg Rivara Storage, società nata nel 2008 per realizzare e gestire un deposito sotterraneo per lo stoccaggio di gas naturale a Rivara, in provincia di Modena;

secondo quanto dichiarato, a mezzo stampa, dall'assessore all'ambiente del comune di Grosseto, Giancarlo Tei, la tecnica del fracking sarebbe già stata utilizzata nel comune di Roccastrada dalla società Ies, ma non verrà ripetuta: «La tecnica del fracking è stata già utilizzata a Roccastrada per le ricerche e grazie a quell'operazione i tecnici hanno scoperto che impiegare l'acqua, per la qualità del carbone nel sottosuolo, renderebbe impossibile estrarre il metano. Di conseguenza non verrà utilizzata perchè è una tecnica inutile»; «Non ci faremo spaventare da chi urla di più, nè dalle multinazionali. Se faranno fracking, avranno parere contrario dell'assessore. Ma sarà sufficiente? No, se avranno un'autorizzazione ministeriale»;

lo stesso Giancarlo Tei ha inoltre reso noto, dopo un incontro con i tecnici della Ies che la campagna di scavi nel comune di Grosseto «comincerà nel 2014. Prevedono di far esplodere microcariche di grandezza pari a 5 centimetri a una profondità di 5-7 metri per individuare la presenza di giacimenti. Un'attività che possono svolgere in quanto sono in possesso di regolare autorizzazione del Ministero dell'ambiente e di valutazione di impatto ambientale rilasciata dalla regione Toscana»;

secondo quanto emerge dalla parole di Giancarlo Tei, per la prima volta in Italia, e senza una autorizzazione ufficiale, si sarebbe quindi praticato in provincia di Grosseto la tecnica del fracking, seppur per indagini estrattive ma senza l'autorizzazione del Ministero competente;

tale notizia sarebbe anche testimoniata dalla stessa relazione della Ies nel 2010 che riporta testualmente: «un'operazione di frattura idraulica accoppiata con un proppant di ceramica, progettato per migliorare la produttività, è stata completata con successo e questo è stato seguito da una prova di produzione che ha avuto inizio il 17 aprile 2010»;

numerose sono state le criticità manifestate dai cittadini, dai ricercatori e dagli esponenti del citato Comitato popolare cittadino rispetto all'utilizzo del fracking. Nello specifico, oltre ai già gravi e citati aspetti legati all'attività sismica ed all'inquinamento delle falde acquifere e quindi per la salute umana, segnaliamo:

«per la prima volta, uno studio scientifico ha mostrato che trivellare alla ricerca di gas con il fracking sia direttamente correlato con l'inquinamento dell'acqua sotterranea e con la possibilità che questa diventi incendiaria»: è quanto ha dichiarato, secondo organi di informazione, la ricercatrice Maria Rita D'Orsogna. Lo studio in questione è comparso su «Proceedings of national academy of sciences» e si basa su analisi compiute in località diverse degli Stati Uniti dai ricercatori della Duke University: «Hanno riscontrato che i livelli di metano, etano, propano butano e altri idrocarburi nei pozzi artesiani aumenta nell'81 per cento dei pozzi acquiferi nel raggio di un miglio vicino a quelli del fracking. Hanno anche riscontrato che il gas migra nel sottosuolo attraverso fessure naturali o artificiali, o perchè sfugge alle impermeabilizzazioni dei pozzi "fraccati". In qualche modo, dunque, il gas arriva nelle riserve acquifere e arde». Secondo altre fonti di informazione gli additivi chimici utilizzati per le perforazioni sarebbero altamente tossici;

secondo un recente studio, dal 1970 al 2000, negli stati centrali degli Usa si registravano circa 21 terremoti l'anno, mentre nel 2011 sono stati censiti 134: «l'ascesa dei terremoti si osserva nelle stesse aree in cui vi era un'alta concentrazione di smaltimento di acque da fracking in pozzi dismessi nelle aree fra Colorado, Ohio e Oklahoma. Uno degli autori dello studio, William Ellsworth ha concluso che il recente aumento nel numero di terremoti dal 2001 vicino alle operazioni di petrolio e di gas è quasi certamente causato dall'uomo». In sintesi «non tutti i pozzi causano terremoti, ma non è possibile determinare a priori quali porteranno a scosse e quali no»;

ogni pozzo, secondo uno studio condotto per la Texas Development Board nel 2007, prevede un utilizzo di acqua da immettere nel sottosuolo che va dagli 11 ai 35 milioni di litri. La perdurante carenza idrica del territorio grossetano, già duramente colpita dalla siccità dei mesi estivi, sarebbe notevolmente aggravata da tale tecnica;

è previsto lo stoccaggio sottoterra di 14 milioni di tonnellate di anidride carbonica con conseguenti rischi che il terreno possa comunque rifasciare ingenti quantitativi di tale gas;

secondo un rapporto dell'ecologo della Cornell University, Robert Howarth, la tecnica del fracking per l'estrazione di gas shale sarebbe più inquinante dell'utilizzo del carbone: Le perdite di metano negli impianti di gas shale variano infatti dal 3,6 al 7,9 per cento, rilasciando così nell'atmosfera grandi quantità di gas nocivi per l'effetto serra del pianeta;

non vi è nessun ritorno economico concreto per la comunità locale: «in zona fiume Bruna - dichiara in una intervista l'ingegnere Fiorentino D'Arco - prevedono di estrarre 2,4 miliardi di metri cubi di gas metano. In zona Casoni 180 mila metri cubi all'anno: con questi numeri, la distribuzione annuale delle royalty da parte della società prevede che 560 mila euro vadano allo Stato, 1 milione alla Regione e 280 mila ai Comuni. Se l'amministrazione decidesse di ridistribuirle, a ogni cittadino andrebbero 3,5 euro all'anno»;

molte altre zone, anche ad alta densità abitativa, sarebbero interessate dalle trivellazioni: «nel perimetro della concessione grossetana rientrerebbero pure l'aeroporto militare e tante aree densamente popolate della città, dalla zona artigianale a Barbanella» dichiarano a mezzo stampa esponenti del già citato Comitato popolare cittadino;

si potrebbero verificare l'impoverimento delle peculiarità agricole e ricettive e la distruzione di numerose ricchezze naturalistiche del territorio: sarebbero infatti necessarie, per supportare l'attività dei pozzi, imponenti opere infrastruttura li con conseguente consumo di suolo, senza dimenticare l'inquinamento acustico prodotto dai gruppi elettrogeni per l'estrazione e le problematiche relative allo stoccaggio ed allo smaltimento dei fanghi e delle acque reflue prodotte;

martedì 30 ottobre 2012 si terrà presso il comune di Grosseto un incontro pubblico organizzato dall'amministrazione comunale alla presenza dei tecnici della società les;

va rimarcato che in Europa la tecnica del fracking è attualmente interdetta in Francia, Romania ed in Bulgaria mentre in Repubblica Ceca, Germania e in Gran Bretagna si discute per vietarla; negli Stati Uniti è proibita nello Stato del Vermont mentre lo Stato di New York ha attivato una moratoria fino al prossimo mese di giugno. In Canada inoltre, secondo quanto riportano i media, «si sta discutendo, animatamente» sul fracking; «il capo dipartimento per la salute pubblica del governo, Eilish Cleary, sembrerebbe molto arrabbiata per le difficoltà che sta riscontrando nel rendere pubbliche le informazioni raccolte sui rischi dello shale gas;

le licenze e la regolamentazione delle prospezioni geologiche e della produzione di shale gas vengono decise a livello nazionale (l'Unione europea non ha ad oggi infatti nessuna autorità specifica in questo settore);

l'Unione europea ha comunque manifestato l'intenzione di dotarsi di norme specifiche sull'estrazione dello shale gas e sul fracking. Tale regolamento, direttiva o emendamento a regolamenti già esistenti, dovrebbe arrivare entro il 2013: è quanto si deduce dall'intervista rilasciata a viEUws, testata online che si occupa di Europa, da parte del portavoce del Commissario Unione europea all'Ambiente. Joe Hennon: «Sono in programma nei prossimi mesi i primi contatti tecnici con i rappresentanti degli Stati membri e una consultazione pubblica». Joe Hennon ha inoltre ammesso che «lo shale gas può essere una risorsa importante per l'Unione europea ma non ci sono ancora dati a sufficienza per decidere, perchè gli esperimenti fatti sul suolo dell'UE sono pochissimi. Ci sono però rischi da considerare per l'acqua e la salute umana»;

i rischi legati alla tecnica del fracking sono comunque confermati da documenti ufficiali come, ad esempio la relazione presentata da una commissione di studio dell'Unione europea «Impatto dell'estrazione di gas e olio di scisto sull'ambiente e sulla salute umana» del 2011. Tale relazione riporta:

a) il potenziale inquinamento delle acque con le sostanze chimiche provenienti dal processo di fratturazione;

b) le sostanze radioattive di origine naturale come uranio, torio e radio legati alla roccia vengono trasportati in superficie con i fluidi di riflusso;

c) l'inquinamento atmosferico per l'evaporazione di sostanze dannose;

d) l'enorme consumo di risorse naturali (soprattutto acqua);

e) l'emissione di composti aromatici come benzene e xilene che provengono prevalentemente dalla compressione e lavorazione del gas;

f) la presenza di sostanze radioattive iniettate come traccianti all'interno dei pozzi in fase di perforazione;

g) il verificarsi di terremoti indotti dal processo di fratturazione idraulica o dall'iniezione di acque reflue;

il 18 settembre 2012 la Commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla ricerca e sfruttamento di shale gas e shale oil la cui ricerca, riporta il documento, «dovrebbe essere accompagnata da un "robusto regime regolatorio" a livello nazionale. La legislazione europea, inoltre, "potrebbe anche aver bisogno di essere aggiornata se l'esplorazione alla ricerca di shale gas e oil dovesse aumentare". Ogni paese dell'Unione europea "ha il diritto di decidere per se stesso se sfruttare o no lo shale gas", segnala ancora la Commissione. Gli Stati membri però "dovrebbero avere regole robuste su tutte le attività relative, inclusa la fratturazione idraulica delle rocce" (il cosiddetto fracking). Gli Europarlamentari della Commissione Industria ed Energia hanno anche chiesto alla Commissione europea "un supporto nella valutazione dell'impatto economico e ambientale" in Unione europea del gas non convenzionale»;

il 19 settembre 2012 la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha votato un'altra risoluzione sugli aspetti ambientali dello shale gas, tra i quali quello della trasparenza sulle sostanze chimiche che si usano insieme all'acqua nella tecnica del fracking e sul relativo rischio di contaminazione delle falde acquifere. Secondo tale documento «gli Stati membri dovranno essere prudenti attendendo l'analisi che determinerà se il regolamento europeo è appropriato. Le regole europee coprono in maniera adeguata le licenze di esplorazione precoce e a produzione di gas di scisti, ma, data l'eventuale espansione delle loro esplorazioni, è necessaria un'analisi dettagliata del regolamento sui combustibili fossili non convenzionali». Secondo la risoluzione le compagnie di estrazione dovranno inoltre dichiarare «quali prodotti chimici sono utilizzati, per rispettare la legislazione europea»;

alcune interrogazioni presentate dai parlamentari europei chiedono all'esecutivo dell'Unione europea di fornire studi scientifici più dettagliati sull'utilizzo del fracking e di illustrare i rischi correlati a questa tecnica;

«il Governo si rende conto del potenziale impatto ambientale legato alle attività estrattive ed è quindi fondamentale la massima attenzione per prevenire potenziali ricadute negative». In tal senso, l'esecutivo «non intende perseguire lo sviluppo di progetti in aree sensibili in mare o in terraferma, ed in particolare quelli di shale gas»: è quanto evidenziato nella «Strategia energetica nazionale» presentata martedì 16 ottobre 2012 dal Consiglio dei ministri e sottoposta a consultazione pubblica -:

se la società Independent Energy solutions abbia realmente effettuato, dal 2010 ad oggi in provincia di Grosseto, indagini attraverso la tecnica del fracking, e nello specifico quante volte, in quali zone e con quali autorizzazioni ministeriali;

se i Ministri interpellanti intendano rilasciare i permessi relativi a ulteriori estrazioni di produzione di shale gas attraverso la tecnica del fracking nonostante la presenza di elevati rischi per l'ambiente e per la salute dei cittadini, la scelta di sospendere tale procedimento da parte di alcuni Stati, gli appelli alla prudenza dell'Unione europea e la decisione dell'Unione europea di dotarsi si un regolamento specifico entro il 2013;

se si ritenga possibile coniugare, per i motivi esposti in premessa, la produzione di shale gas attraverso la tecnica del fracking soprattutto in zone, come la provincia di Grosseto, ad altissimo pregio ambientale e paesaggistico, ad elevata vocazione agricola e turistica; tutelando al tempo stesso la salute e la sicurezza delle popolazioni residenti;

se non ritenga quantomeno inopportuno che le concessioni per la produzione di shale gas, per i motivi di sicurezza pubblica ed ambientale esposti in premessa e per gli ingenti investimenti finanziari necessari per l'estrazione del gas, siano state assegnate ad una società che ha un capitale sociale soltanto di 15mila euro.
(2-01710) «Sani, Fiorio, Bordo, Marchi, Marantelli, Berretta, Fontanelli, Antonino Russo, Scarpetti, Touadi, Lovelli, Ginefra, Benamati, Amici, Rugghia, Rossa, Corsini, Verducci, Tullo, De Micheli, Garavini, Calvisi, Marrocu, Servodio, Sposetti, Lolli, Narducci, Esposito, Misiani, Vico, Rigoni, Velo».