ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: SARDELLI LUCIANO MARIO
Gruppo: MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANTONIONE ROBERTO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 18/09/2012
GAVA FABIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 18/09/2012
MISTRELLO DESTRO GIUSTINA MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 18/09/2012
SANTORI ANGELO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI 18/09/2012
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 18/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
04/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/10/2012
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
 
RISPOSTA GOVERNO 04/10/2012
Resoconto GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 04/10/2012
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-LIBERALI PER L'ITALIA-PLI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/10/2012

SVOLTO IL 04/10/2012

CONCLUSO IL 04/10/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01666
presentata da
LUCIANO MARIO SARDELLI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

gli enti previdenziali privati e privatizzati di cui ai decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996 sono stati negli ultimi anni oggetto di diversi interventi legislativi e di indirizzi di coordinamento volti ad assicurare la migliore gestione al fine di garantire la sostenibilità dei sistemi previdenziali e l'adeguatezza delle prestazioni;

gli indirizzi in materia di bilanci tecnici hanno imposto, inizialmente, che la stabilità delle gestioni previdenziali dei predetti enti e casse privatizzate sia da ricondurre ad un arco temporale non inferiore a trenta anni (articolo 1, comma 763, della legge n. 296 del 2006 - finanziaria 2007), in luogo dei quindici precedentemente previsti;

ai sensi del comma 24 dell'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011 gli enti di cui ai predetti decreti legislativi adottano, nell'esercizio della loro autonomia gestionale, entro e non oltre il 30 settembre 2012, misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni;

al contempo gli enti previdenziali privati e privatizzati di cui ai decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996 sono stati sottoposti ad una serie di vincoli ed obblighi gestionali, ivi compresi quelli recentemente introdotti dal decreto-legge n. 95 del 2012, in quanto inclusi nell'elenco ISTAT di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 196 del 2009, che di fatto limitano fortemente l'operatività di detti enti;

si rileva come appaia, quindi, contraddittorio da un lato sottoporre le casse previdenziali ad uno «stress test», prevedendo il rispetto dell'equilibra previdenziale a cinquanta anni e l'utilizzo della redditività del patrimonio all'1 per cento netto, e dall'altro lato imporre il rispetto di una serie di vincoli gestionali che ne limitano l'operatività;

appare evidente dall'analisi dei bilanci tecnici come la priorità delle casse sia quella di gestire in maniera ottimale e prudenziale il patrimonio, dotandosi di tutti gli strumenti che sono previsti per i fondi pensione di previdenza integrativa e rafforzando la governance interna a tali fini e, altresì, come in presenza di un prodotto interno lordo con crescita debole o in recessione diventi importante la valorizzazione dei montanti contributivi attraverso una valorizzazione dei patrimoni;

tale scelta però, ad avviso degli interpellanti, non chiaramente perseguita dal Governo, viene inficiata da una serie di vincoli, come quelli sui consumi intermedi introdotti dall'articolo 8, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012, a cui sono sottoposti oggi gli enti previdenziali privati e privatizzati di cui ai decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996 che ignorano come nel modello organizzativo di questi enti i costi non siano di carattere autoreferenziale, ma qualificabili come costi di «produzione» o relativi alla «gestione del rischio»;

non appare corretto comprimere i costi necessari, tra cui quelli per l'effettuazione degli investimenti dei contributi riscossi, per il monitoraggio del fabbisogni sociali ed assistenziali degli iscritti, per la verifica dell'andamento del mercato del lavoro di riferimento, per la definizione e gestione dell'asset allocation strategica e dinamica, per l'individuazione del benchmark e della banca depositaria, per l'utilizzo di advisor e del risk management e per lo svolgimento delle funzioni volte a tutelare le prestazioni previdenziali degli iscritti;

gli enti previdenziali di cui ai decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996 sopportano i relativi costi di funzionamento nell'ambito delle proprie entrate, non gravando a tale fine sul bilancio dello Stato, e tali costi non superano mediamente l'1 per cento dei rispettivi bilanci -:

se sia intenzione del Governo dare un indirizzo chiaro ed univoco in materia di investimenti, nel rispetto dell'autonomia prevista all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 509 del 1994, come confermato da ben due sentenze della Corte Costituzionale (5 febbraio 1999, n. 15 e 18 luglio 1997, n. 248), oppure si intenda limitare l'attività di investimento degli enti in oggetto con grave pregiudizio ai bilanci degli stessi;

se siano state stimate le minori entrate derivanti dalle norme sulle locazioni alle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 3 del decreto-legge n. 95 del 2012;

se siano state altresì stimate le minori entrate derivanti dai vincoli sulla gestione degli investimenti, dell'asset allocation e del rischio;

se non intendano assumere iniziative per eliminare i vincoli richiamati per ridurre il pregiudizio e il danno nei confronti delle gestioni previdenziali dei liberi professionisti.

(2-01666)
«Sardelli, Antonione, Gava, Mistrello Destro, Santori, Brugger».