ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01598

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 666 del 16/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: VITALI LUIGI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
CASSINELLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
SCELLI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
LISI UGO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
GALATI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
TRAVERSA MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
GOLFO LELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
SANTELLI JOLE POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012
DIMA GIOVANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 13/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/07/2012
Stato iter:
18/09/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01598
presentata da
LUIGI VITALI
lunedì 16 luglio 2012, seduta n.666

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

la legge 14 settembre 2011, n. 148, di conversione del decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011, conferisce al Governo la delega per l'adozione di decreti legislativi volti a riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, tenendo conto dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro, e di altri criteri oggettivi e omogenei;

la razionalizzazione della allocazione degli uffici giudiziari non può che essere obiettivo condivisibile, nell'ottica della efficienza della giurisdizione e delle esigenze di economicità;

appare però non sufficientemente adeguato il richiamo alla dimensione provinciale come primario criterio di permanenza dei presidi giudiziari visto che le attuali province italiane presentano caratteristiche molto diversificate tra loro se si pensa alle dimensioni geografiche, alle connotazioni orografiche, alla loro consistenza demografica, alla domanda di giustizia, ai sistemi di viabilità, agli edifici già esistenti e destinati alla giurisdizione;

la presenza del tribunale, in molti contesti territoriali, non risponde solo alla funzione di amministrazione della giustizia, ma rappresenta un segno tangibile della presenza dello Stato, efficace rassicurazione alla domanda di legalità e tutela della società civile, costituendo un fattore stabilizzante della comunità e degli interessi economici, sociali e politici;

i tribunali rappresentano in molte parti d'Italia, e in particolar modo al sud, una cultura preventiva e giudiziaria al fine di contrastare il fenomeno della criminalità;

l'amministrazione della giustizia non va affrontata con tagli lineari e proporzionali, ma piuttosto essere, in particolar modo al Sud, incentivata al fine di garantire qualsiasi forma di sviluppo e di tutelare il principio di diritto di prossimità della giustizia, il quale può essere realmente garantito solo ed esclusivamente con la permanenza sul territoriodi un tribunale o di una sezione distaccata -:

quale sia stato l'orientamento del Governo sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari;

se il Ministro, nell'ambito della ristrutturazione degli uffici giudiziari prevista, abbia ritenuto di tenere conto della necessità di una applicazione diversificata, in relazione alla diversa efficienza, produttività dei tribunali operanti sul territorio, considerando anche le conseguenze negative, in termini di economicità, legalità e sicurezza;

se il Ministro, prima di procedere alla soppressione di una sede di giustizia di prossimità, abbia valutato attentamente il livello di carico di lavoro che essa assolve e considerato se la sua ubicazione è strategica in termini di facile fruibilità da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori, altrimenti costretti a sopportare un aggravio economico per le spese di viaggio per raggiungere il capoluogo di provincia;

quali vantaggi si ritenga che possano derivare al Paese da tale paventata aggregazione, atteso che essa certamente determinerà, in moltissimi casi, oltre al disagio della cittadinanza e degli addetti ai lavori, un aggravio di costi in contrasto assoluto con gli obbiettivi della riforma.

(2-01598)
«Vitali, Torrisi, Catanoso, Cassinelli, Scelli, Lisi, Galati, Traversa, Antonino Foti, Golfo, Santelli, Dima».